2014: la fine del cinema com'era stato concepito?

2014, l’anno dell’addio alla pellicola. Anche l’Italia si piega al digitale

Il prossimo anno sarà quello decisivo per la fine del cinema come è stato creato 110 anni fa. Dopo l’appello di Ken Loach, cui la Pixar ha risposto inviandogli 19 rulli, i registi italiani si schierano pro o contro il passaggio. Mentre gli esercenti lanciano l’allarme: ci sono più di mille sale che rischiano di chiudere se non si adeguano

http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2013/11/21/news/2014_addio_alla_pellicola_da_avati_a_luchetti_tutti_si_piegano_al_digitale-69827385/

Prendo spunto dall’articolo sopra per aprire una discussione riguardante il cinema in generale e la su produzione e fruizione.
Ormai le pellicole sono diventate merce rara e anche in Italia tra poco tutti i cinema saranno riconvertiti. Inevitabilmente un film girato in digitale e proiettato in sala sembra sempre più simile ad una visione casalinga, soprattutto ora che nei vari mediaworld si cominciano a vedere gli schermi Oled a 8000 euro e i 4k a 14mila, destinati inevitabilmente a scendere di prezzo nei prossimi anni, se non mesi…

Si dice spesso che “la tecnologia evolve sempre più velocemente”, ma per quanto riguarda il cinema possiamo dire che sostanzialmente non era cambiato molto in più di 100 anni, visto che la pellicola, materiale e fotogrammi a parte, era sempre rimasta il supporto imprescindibile. E nel caso del digitale l’unico vantaggio evidente è la riduzione dei costi, a fronte però della perdita inevitabile di certi effetti luminosi e coloristici tipici della pellicola che, salvo soluzioni digitali future, si perderanno per sempre.

Voi cose ne pensate a riguardo? Siete nostalgici della pellicola o vi adeguerete tranquillamente al digitale?

Ho votato a favore del digitale. Fra le visioni casalinghe in br e quelle cinematografiche ESCLUSIVAMENTE in digitale degli ultimi 6-7 mesi, ormai ho l’occhio “viziato”, la visione su pellicola coi suoi difettini (e se ti capita una sala scrausa o una copia già rapidamente usurata, difettONI) non mi piace più. Certo, mi si dirà che il miglior sistema di proiezione attualmente su piazza, l’IMAX, usa effettivamente ancora la pellicola, ma grazie al ca**o, lì si parla di formato 70 mm e con scorrimento orizzontale, e il proiettore è 'na bestia enorme e costosissima. Infatti, in Italia non c’è neppure una sala attrezzata in tal senso. Indi, viva il digitale.
P.S. Lo so, probabilmente - anzi quasi sicuramente - molte monosala saranno costrette alla chiusura. Ma la colpa non è del formato, bensì di una politica di “adeguamento” delle sale, latitante in Italia. A differenza di quanto accaduto nelle altre nazioni europee, Gran Bretagna, Francia, Germania e Spagna per esempio, dove lo stato è intervenuto con contributi diretti per la sostituzione dei vecchi proiettori con quelli nuovi, digitali appunto. Un’altra cosa: attualmente stampare una copia su pellicola, costa 1000 euro. Stamparla su supporto digitale, 150. Non credo ci sia bisogno d’aggiungere altro.

ho votato “credo che i due supporti possano etc etc” giusto perché la demonizzazione del digitale a priori fatta dai nostalgici mi sembra eccessiva.
ma resta il fatto che se il sondaggio fosse stato, per dire, “ritieni giusto che le sale siano obbligate a digitalizzarsi e che la pellicola debba sparire” la mia risposta sarebbe stata totalmente a favore 1della pellicola. e 2 delle sale che non possono -per svariate ragioni- digitalizzarsi.

quello che sta accadendo è l’ultimo colpo di grazia inferto alle piccole sale, a quei cinema che ancora orgogliosamente non si sono trasformati in squallidi ipermercati.

il punto non è essere a favore della pellicola o del digitale (e cmq, il “calore” della pellicola non sarà mai eguagliato dal digitale).
il punto è, imho, essere d’accordo con tutto quello che è già accaduto, che sta accadendo, e che nel 2014 si amplificherà drasticamente e irrimediabilmente.
ovvero la morte dei veri cinema.

dal canto nostro (parlo a nome mio e di chi, con me, porta avanti da 4anni l’esperienza Midnight Cult a Catania) noi continueremo, malgrado la digitalizzazione coatta a proiettare anche in pellicola.
con buona pace di chi preferisce il digitale.
ovviamente è un discorso che faccio in relazione ai vecchi film…
i nuovi, lo sappiamo, non li distribuiranno più in pellicola. solo DCP.
:frowning:

Non mi pongo il problema, purchè le pellicole che giù ci sono vengano preservate, e nel frattempo che il digitale sia decente

Voglio spiegarmi un pò meglio: per quanto riguarda la normale proiezione nelle sale, sono assolutamente a favore del passaggio al digitale (pur essendo consapevole che tante sale saranno costrette alla chiusura). Ma al tempo stesso, mi piace l’opzione “possano/debbano coesistere” quando per esempio si tratta di festival. Basta che siano pellicole in condizioni ALMENO buone. Perchè se devo ciucciarmi la proiezione di una pellicola - anche di solo 20 anni fa - piena di graffi, salti, o addirittura rulli mancanti (in perfetto “stile grindhouse”, per intenderci), allora dico forte e chiaro: “Piuttosto, proiettate il dvd, grazie!!”. Film validi rovinati da proiezioni raccapriccianti: la cosa peggiore…

Bisogna però fare una distinzione tra l’uso della pellicola in fase di ripresa e in proiezione.
L’opzione che ho scelto nel sondaggio, e cioè “coesistenza”, si riferisce soprattutto alle riprese, perché, volente o nolente, pellicola e digitale continuano a dare risultati diversi in termini di resa cromatica, contrasti, latitudine di posa, comportamento sulle alte luci, profondità di campo e via blaterando.
Forzando un po’ il paragone, è come mettere a confronto la pittura e la fotografia, che evidentemente non si potranno mai sostituire a vicenda.

L’eventuale preferenza per la tradizionale pellicola non è che sia un atteggiamento retrivo di qualche autore snob, come l’articolo lascia intendere, visto che ci sono registi 100% mainstream che continuano a preferirla, gente come JJ Abrams o Nolan per esempio (pure Tarantino, ma nel suo caso è scontato) e relativi direttori della fotografia.
Solo per rimanere alle megaproduzioni attuali, sono stati girati in pellicola film come Star Trek - Into Darkness, Man of Steel, The Lone Ranger, Cloud Atlas, Argo e Lincoln, più le serie televisive Breaking Bad, Boarding Empire e The Walking Dead, girato in Super 16.
Lo stesso Star Wars - Episode VII che JJ Abrams si accinge a realizzare sarà girato in pellicola, che è come bestemmiare in chiesa, considerato che per Lucas l’aver girato i suoi zozzissimi prequel in digitale era un punto d’onore.

Il digitale naturalmente ha altrettanti pregi, tra cui il fatto di costare molto meno. Per una megaproduzione da cento milioni scegliere l’uno o l’altra non cambia nulla, ma per una piccola produzione indipendente può fare la differenza. Nonostante questo grosso vantaggio però, secondo me un regista che affronti un film di piccolo calibro dovrebbe almeno valutare la folle opportunità di girare in 16mm. Del resto la critica che facciamo più spesso a certi film minori non è proprio “pare una produzione televisiva”? L’uso della digitale al posto della pellicola non è certo l’unica causa ma è un fattore importante per distanziarsi dal look televisivo.

Poi la pellicola rimane un mezzo economico e duraturo per conservare i film, molto più del digitale che, come spesso si dimentica, dipende comunque da un supporto fisico che è più delicato e soggetto a un’obsolescenza tecnologica velocissima.

Per quanto riguarda la scelta tra digitale e pellicola in sala il discorso è più sfumato perché, trattandosi comunque di una proiezione, l’aspetto sarà sempre lontano dal look retroilluminato di un televisore. In questo caso il fattore predominante non è quello artistico ma, come avete già sottolineato, quello legato alla scomparsa delle piccole sale che non avranno modo di adeguarsi alla nuova tecnologia.

Occhio, Cosmo: per quanto riguarda la conservazione dei film, la pellicola è un supporto pessimo. Se ne accorse già una trentina d’anni fa Scorsese, quando cominciò ad interessarsi al recupero, e a volte restauro, del cinema del passato. Si rese conto che tanti (centinaia, almeno) di film degli anni '10 e '20 erano irrimediabilmente perduti, giacchè i negativi non erano stati ben tenuti, dimodochè la pellicola si era letteralmente disintegrata. La soluzione, quindi, è il supporto digitale: se negli '80 e '90 erano i laserdisc, ora ci sarebbero i br. Che non sono eterni manco loro, s’intende: si dovrebbe procedere quindi, di tanto in tanto, al “trasloco” da un supporto all’altro del tot film. Insomma, sulla situazione del patrimonio cinematografico mondiale, direi di aggiornarci fra un 40-50 anni, e poi ne parliamo. Ma ripeto: pellicola… ahi ahi ahi!
P.S. Abrams gira “Star wars” su pellicola?! Già vedo Lucas incazzatissimo, disperato e deluso che gli strilla “Ma come?! Ti ho creato queste benedette telecamere digitali, e tu ti ostini a girare con supporto analogico?!? Ingratooo!”

Dici bene “i negativi non erano stati ben tenuti”, ma in quel caso il discorso vale anche per un hard disk, se non lo mantieni in modo corretto finisci per perdere tutti i dati, mentre la pellicola rimane un mezzo “human readable” a bassa tecnologia che può successivamente essere di nuovo scansionato e ri-archiviato.
In più l’obsolescenza ti costringe a migrare i dati ogni pochi anni, altrimenti rischi di non avere più a disposizione un hardware che legga i vecchi supporti.
In piccolo è quello che succede a chi magari ha ancora dei dati su floppy disk. E in grande non parliamo certo dei formati compressi che trovano posto su un blu ray ma di clip non compresse del peso di svariati terabyte.

Il fatto è che la tecnologia ha fatto passi da gigante anche per ciò che riguarda la conservazione della pellicola. Esistono stock speciali da archiviazione che, conservati nelle giuste condizioni, preservano il film senza decadimenti per decenni se non secoli. La cosa vale anche per i film nati su supporto digitale, che possono essere trasferiti su pellicola con un film recorder (Arrilaser per esempio).

Comunque non voglio decretare la superiorità di un supporto sull’altro, per me entrambi i mezzi sono cruciali nel processo creativo e di conservazione, ma solo far notare che a volte si tende a buttar via qualcosa di molto valido spacciando il nuovo come una panacea solo perché nuovo.

Adoro la pellicola ma dalle prime proiezioni in DCP cui ho avuto modo di assistere (anche al TFF) suppongo che il passaggio non sarà così traumatico. Fra l’altro, qui a Torino sono già state approntate misure economiche per aiutare le sale con difficoltà a passare al digitale per via dei costi. Direi che i due sistemi possono/devono coesistere.

Mi pare che tutte le sale torinesi siano già passate al digitale, qualcuna prima (Centrale) altre dopo, senza casi di chiusure.
Io ho votato “pellicola” nel senso che preferisco ancora vedere un film proiettato in pellicola rispetto all’asettico digitale. Il fatto che i due sistemi possano/debbano coesistere, beh, è chiaro: per quanto riguarda la conservazione dei film, so che nell’ambiente, perlopiù e nonostante le pressioni e seduzioni del futuro che avanza, la pellicola è ancora considerata il supporto più consolidato e stabile, sebbene ovviamente bisognoso di attenzioni, rispetto allo scenario mutevole dei supporti digitali (sul web avevo letto un’intervista a Paolo Cherchi Usai, che non mi pare l’ultimo a dover parlare, molto franca a riguardo) e le sale che ospitano i festival avranno ancora bisogno di proiettori tradizionali per le pellicole.

Pure io ho votato per la pellicola in quanto, forse anche per motivi nostalgici, secondo me, trasmette un’immagine “piu’ calda”, sebbene logicamente non cosi’ perfetta come il digitale… insomma, è un po lo stesso discorso della differenza tra gli LP ed i CD, poi ovviamente è chiaro che tende a logorarsi prima essendo piu’ delicata… un po come la VHS rispetto al DVD ed allora è logico che poi necessita di restauro, etc… comunque per concludere mi associo all’ottimo post fatto prima da Alx!!! :wink:

Qualche anno fa, nel 2009, la Academy of Motion Picture Arts and Sciences commissionò uno studio al proposito che produsse un documento dal titolo “The Digital Dilemma”, liberamente scaricabie in rete.
Dallo studio veniva fuori che i costi per lo storage e mantenimento di un master digitale 4K costava 10-15 volte rispetto alla tradizionale archiviazione su pellicola b/n con separazione YCM.

Man mano che il tempo passa i costi per il digitale sicuramente si abbassano (ma pure quelli per la stampa, che si giova degli stessi progressi tecnologici), il problema però rimane quello di una minor stabilità/accessibilità per i supporti digitali, che a differenza di una copia in pellicola sono soggetti a tutta una serie di rischi specifici che vanno dall’esposizione ai campi elettromagnetici ai virus informatici.

Del resto l’aspettativa di vita di una pellicola è di un secolo, quello di un supporto digitale di qualche anno. Al giorno d’oggi, anche grazie al restauro digitale, riusciamo a vedere in modo egregio film che hanno oltre cento anni e sono stati conservati in condizioni a volte pessime, mentre dubito che fra un secolo si riuscirà a leggere un solo bit dal mio hard disk portatile.

Al solito, la soluzione più intelligente è una combinazione che prenda il meglio da entrambi i domini analogico e digitale, senza cadere negli estremismi.