Prima di vedere il remake italiano ho preferito cimentarmi con l’originale, amo molto in cinema argentino e anche questo non ha deluso. L’idea è molto carina, “lei” sta uscendo da una comunità per malati mentali, ma per adeguarsi ha bisogno di passare un mese con una persona amica, e quale migliore occasione del suo ex (oltre alla loro figlia). Ma non è frizzi e lazzi, che pure ci sono, è un’analisi molto triste di quanto sia difficile stare vicino ad una persona disabile, e quanto sia difficile per la stessa disabile il sentirsi inadeguati. Belle le musiche ma spudoratamente rippate da quelle di Up di Michael Giacchino.
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Seguito il consiglio almayeriano e visto insieme alla mia compagna, il film è gradevole e piacevole, costruito su una serie di momenti leggeri legati tra loro da una tematica densa e complessa, approcciata per l’appunto con brio e frizzantezza ma al contempo con profondità.
Approvato anche da FnF!
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