52 gioca o muori
Un film di John Frankenheimer. Con Roy Scheider, Ann Margret, Vanity.
Titolo originale 52 Pick-up. Drammatico, durata 114 min. - USA 1986.
TRATTO DAL ROMANZO “52 PICK-UP” DI ELMORE LEONARD
http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=5382&farinotti=1
http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=5382
http://www.cinematografo.it/bancadati/consultazione/schedafilm.jsp?codice=26109&completa=si
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Visto stasera nel sufficiente dvd Uk della MGM (di cui ho postato qui sopra la copertina), con audio e sub in italiano e quindi presumibilmente identico all’edizione nostrana. Come sapete non sono un fan dei ‘noir’ anni ‘80 ma il nome del regista e il fatto che il film è stato tratto da un romanzo di Elmore Leonard (qui nelle vesti di sceneggiatore), oltre a qualche spezzone visto in gioventù, mi ha spinto ad accattarmi questo dvd. Purtroppo le aspettative sono state un po’ deluse: a parte infatti il protagonista Roy Scheider (e una Vanity - ex di Prince - da schianto) il cast lascia parecchio a desiderare. La svedesona Ann-Margret qui è ormai bollita e grassa all’inverosimile e il trio dei ricattatori è abbastanza risibile… forse solo quello di colore riesce ad essere convincente. La storia è ben congegnata ed è il classico noir in cui la vittima diventa carnefice. Tuttavia, oltre al cast non eccezionale, il film sconta una fotografia troppo anni '80 e delle musiche davvero di bassissimo profilo: il fatto che gli anni ottanta non siano stati un periodo d’oro per le soundtrack non è una scusante dato che Friedkin, per il quasi coevo Vivere e morire a Los Angeles, scegliendo i Wang Chung come compositori riuscì a dare una marcia in più al suo film, mentre qui il compositore Gary Chang (per ironia della sorte quasi omonimo del gruppo inglese) è quasi una ‘retromarcia’. La regia di Frankenheimer è corretta e non assimilabile a quelle irritanti e piatte di alcuni registi anni ‘80, però neppure lui sembra ispiratissimo: nel film non c’è la possibilità di vedere neppure uno degli inseguimenti per cui il nome del regista viene ancora ricordato. Probabilmente i produttori Golan e Globus della Cannon, solitamente molto rozzi, avranno stretto un po’ i cordoni della borsa per risparmiare. Alla fine è un film godibile che si può vedere… ma anche no.
Ultime notazioni: 1) particina (anzi, fuggevole comparsata) di Ron Jeremy durante la festa a casa dei ricattatori: nei titoli di coda mi sembra non compaia ma in compenso viene ringraziata la sua casa di produzione per aver fornito i filmati delle donnine nude (e presumo anche le stesse donnine)
2) il Mereghetti (o chi per lui) dimostra ancora una volta di non aver visto il film dato che nel riportare la trama, oltre a inventarsi il fatto che il protagonista ha il vizio di filmare i suoi amplessi con l’amante, attribuisce a Vanity il suddetto ruolo, cosa che ovviamente chiunque abbia visto il film sa non essere minimamente corrispondente alla realtà.