Regia: Riccardo Ghione; soggetto: R. Ghione, Alfredo Mirabile; sceneggiatura: R. Ghione, A. Mirabile, Gianfranco Clerici; fotografia: Enzo Serafin; musica: Stelvio Cipriani; montaggio: Fernando Cerchio; interpreti: Enrico Maria Salerno, Rada Rassimov, Colette Descombes, Bruno Pradal, Luciano Bartoli, Gerald Falconetti; origine: Italia; produzione: Filmes Cinematografica; durata: 92’.
Affresco postsessantottino di Ghione, che regala uno splendido ritratto femminile a Rada Rassimov. Lei è una ex-hippy sposata con un marito perbene, ricco e sicuro borghese (Enrico Maria Salerno, qui in un ruolo eccezionale). Se l’atmosfera è quella tipica di un cinema della crisi di coppia, il film di Ghione esplora contemporaneamente anche altre coordinate, insinuando un sottofondo sadico e disturbante che sposta continuamente la narrazione, la scardina come farebbe un Godard, avvicinandola a quella di un possibile giallo. Il tono del racconto, secco ed essenziale, e lo stile di montaggio, ricco di flashback, ne fanno un gioiello del cinema della contestazione assolutamente da riscoprire.
Fortunatamente trasmesso in un bel master dal formato corretto. L’audio era un po’ basso, ma accettabile.
Buon film, senza dubbio invecchiato e un pochino lento, ma meglio di quanto pensassi. Narrata a colpi di flashback, è la storia del matrimonio tra il ricco e borghese Enrico (Salerno) e la giovane hippy Silvana (la Rassimov). Come in tutti i film italiani sulla contestazione, i giovani escono malissimo: debosciati, violenti, stronzi. Del resto questi film erano fatti dai borghesi, non ci si poteva aspettare niente di diverso. Bella la musica di Stelvio Cipriani.
E infatti visti gli ultimi 20 minuti mentre facevo colazione…
Ho avuto l’ impressione di un ottimo film, magari datato come dice qualcuno ma proprio per questo sicuramente da recuperare.
Veramente notevole la protagonista Rada Rassimov con look 70 stivali e vestitino!