A quiet place - un posto tranquillo (John Krasinski , 2018)

Visto lo scorso week end

Praticamente un horror/thriller muto con un John Krasinski tuttofare (Regista e attore protagonista) e Emily Blunt.
Idea di base assolutamente non male, che può avere molteplici letture più o meno legate al degrado della società odierna, ai social media, alla comunicazione di massa.
Un oretta e mezza scarsa che passa veloce e tesa, con una parte centrale noiosetta Una volta che abbiamo capito che non si può fare un db di rumore possiamo andare avanti? e un bel finale, aperto e divertente.
Scene angoscianti ce ne sono il parto , il chiodo nel piede e personalmente ho goduto come un riccio anche se ho fatto un salto sulla poltrona per quel ritardato del bambino che ben sapendo che non può fare rumore incurante di tutto accende lo shuttle giocattolo

Si lascia vedere

Piaciuto abbastanza, idea di partenza intrigante e abbastanza lineare come svolgimento. Buona suspense, rimandi a tante cose già viste e va benissimo così, intrattenimento puro.

Non sapevo di cosa parlasse e non avevo visto nessun provino, ma stasera, approfittando dei film a 3 euro, dopo essere uscito dalla visione di wind river (bellissimo, guardatelo) ne ho approfittato e mi sono visto pure questo, visto che lo dovevo vedere comunque, quindi sono entrato sapendo solo che fosse un horror e che aveva a che fare con il silenzio. In soldoni è un misto di tante cose viste in altrettanti horror ma dosate bene. Dura poco, c’ha una bella tensione e qua e là ti tiene abbastanza su “l’orlo della sedia”, come si dice.

Le prime cose a cui ho pensato mentre lo guardavo sono stati tremors (ovviamente) ma anche the last of us, da cui prende sia il mostro che non ci vede ma ci sente (anche l’aspetto e il rumore che fa ricorda di brutto i clicker) che l’ambientazione post-apocalittica. Poi diventa alien, predator e pure signs! Sia il mostro che si aggira per casa, i campi di grano fuori, il nucleo famigliare con i bambini e quando si scopre il punto debole del mostro… sono quasi un plagio! Ma la trovata finale non può non ricordare anche il mitico mars attacks! E questo è stato uno dei due momenti dove sono “uscito” dal film e la sospensione d’incredulità m’è andata in pausa. Non riuscivo a non pensare agli alieni stronzi di Burton! L’altro momento è stato quello del chiodo! Cristo, come fai a non pensare a mamma ho perso l’aereo??? Come fai a non pensare a Marv che ci si infilza il piede e urla come un matto?? E quando la blunt lo pesta… cazzo, era identico a quando fantozzi si fa male ma non può urlare! Dentro di me ridevo come un coglione! A proposito, quel chiodo è un po’ un buchetto di sceneggiatura. A parte che può sembrare un po’ strano che dopo che ci si impiglia non controlla ma vabbè… cazzo, dopo che ti ci buchi il piede non lo vuoi togliere? Okay, magari non hai avuto tempo ma dopo, quando scendi di sotto con i figli… non li vuoi avvertire che c’è il chiodo? Anche i quadrucci appesi alle pareti. E se se ne casca uno? O lo urta qualcuno per sbaglio? Visto che la premessa su cui si basa tutto il film è quello di non fare rumore… vabbè, magari vado a cercare troppo il pelo. Per un film del genere non serve. Una cosa che m’ha fatto un po’ storcere il naso è il finale. Sarà che sono un fan dei finali alla uccelli, quelli aperti, che per storie del genere ci stanno da dio, secondo me… il finale con loro che si preparano all’arrivo dei mostri e lei che carica il fucile alla ripley… boh, non m’ha fatto impazzire. Oddio, da una parte, loro braccati dentro e lei che si prepara m’ha fatto pensare a Carpenter, quindi va bene. Ma rispetto a tutto il resto del film e il suo tono m’è sembrato che stonasse un po’.Piuttosto divertente e non impegnativo. Se cercate un’oretta e mezza di intrattenimento horror fatto bene e non ve ne frega niente di vedere cose già viste, tanto basta che il tutto funzioni… guardatevelo tranquillamente.

Non male. Ha diverse forzature, diciamocelo (non si capisce perché alcuni suoni attirino i mostri, mentre altri, di pari valore, non lo facciano
Ma tant’è. In ogni caso quoto gli interventi precedenti. Un buon film d’intrattenimento, un po’ lunghetto ma con diversi momenti di discreta tensione.

Mah l’idea iniziale è interessante, regia piacevole anche se classica, finale boh
Sulle incongruenze della sceneggiatura ci si può scrivere un libro praticamente, ma lasciamo perdere.
Certo che, in un mondo in cui ogni suono ti può uccidere, come cazzo gli è venuto in mente

fare un bambino??? la creatura più rumorosa che c’è, probabilmente…

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Ahah. E’ la prima cosa a cui ho pensato anch’io. Come tirarsi mazzate sui gioielli di famiglia.
Diciamo che se si parte da questa domanda e si scende a ritroso su tutte le puttanate contenute nella sceneggiatura
per il film non c’è salvezza.

Piacevole anche se lentissimo per circa 25 minuti dopo il titolo di testa ed con incongruenze a go-go come per esempio il fatto che i due ragazzi affogano nel silos appena ci cadono e poi improvvisamente galleggiano come sul Mar Morto. Ancora, l’alieno buca come niente le pareti di un silos ma ci mette una vita a sfondare il tettuccio del pick-up alla fine.

Una buona tensione e rispetto a quanto detto finora aggiungerei anche un discreto design delle creature che non guasta.

Dobbiamo aspettarci un sequel?

Sì. Visto il successo critico e (fondamentale, per i produttori) commerciale, la Paramount ha già annunciato un sequel. Ma Krasinski ha ammesso di non sapere esattamente cosa raccontare…

Per forza. Alcune storie non hanno bisogno di un seguito. Iniziano e finiscono. Basta. Però, siccome ha fatto i soldi bisogna fare il seguito per farne altri. Non è che qualsiasi cosa deve diventare una serie, cristo.

Bellino, visto ieri su sky, puro intrattenimento con tutte le sue incongruenze la visione scorre velocissimo, si ha la sensazione di aver visto un cortometraggio.
Finale sin troppo improvviso, avrei voluto di più.

E’ sorta peraltro una curiosa querelle sulla genesi del soggetto alla base del film: nel 2015 lo scrittore horror Tim Lebbon ha pubblicato un romanzo intitolato The Silence, con idea praticamente identica. Aveva ceduto i diritti cinematografici, il film ancora non è uscito ma so che ci stavano lavorando e nel frattempo l’uscita di A Quiet Place ha fatto ipotizzare a molti il plagio… a dirla tutta, inizialmente erano sorti equivoci per cui i fans di Lebbon credevano che questo film fosse l’adattamento cinematografico di The Silence ma l’autore ha smentito, come il regista e gli sceneggiatori di A Quiet Place del resto. Fra l’altro, il romanzo di cui parlo è appena uscito in Italia per la Newton, col titolo Silence.

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