Bella bombetta questa pellicola giapponese al fulmicotone, tutta azione dall’inizio alla fine; ritmo a palla, nonostante qualche lungaggine, qualche scena poco plausibile e qualche rallentamento non ci sono mai veri e propri tempi morti e il film si lascia godere fino alla fine tenendoti bello intrippato.
Due malviventi scappano dopo una rapina andata male e nonostante siano inseguiti dalla polizia riescono a salire su un autobus di linea e dirottarlo per una corsa disperata alla ricerca della salvezza.
Belle le dinamiche che intercorrono tra i passeggeri presi in ostaggio, poco a poco scopriamo le loro caratterizzazioni, alcune più semplici ed altre più approfondite. Non mancano i colpi di scena, piazzati ad arte qua e la per mantenere vivo l’interesse, più alcuni personaggi inseriti in corso d’opera per rendere il tutto più intrigante.
Nonostante qualche pecca di superficialità in alcuni passaggi di sceneggiatura e in alcune scene d’azione (perché le volanti che inseguono il bus invece che marciare in linea retta continuano a sbandare da sinistra a destra e viceversa?) il film è godibilissimo e divertente, grazie anche ad una bella colonna sonora funk che aiuta a catapultarci in una vicenda dal ritmo serrato.
Un film in definitiva molto moderno, in questi virtuosismi a livello di linguaggio il Giappone all’epoca era sicuramente più avanti rispetto all’Europa e agli USA.