A serious man (F.lli Coen)

http://www.imdb.com/title/tt1019452/

Visto ieri, cinque file dietro i fratelloni.
Per loro un boato, per quel gran frocio di Carlo Rossella che gli stava accanto fischi e buuuu. Son soddisfazioni…
Il film è carino, con le loro solite trovate geniali. Protagonista e personaggi di contorno coeniani al 100%. Si sorride, non si ride.
Però… davvero troppi i riferimenti alla cultura yiddish che appesantiscono parecchio lo svolgimento del tutto. Sembra un film ad uso e consumo dei soli amici abramucci. Secondo me incasserà molto poco.
Nota di merito: il largo spazio narrativo e musicale destinato ai Jefferson Airplane

I Coen sono imperdibili,a prescindere.Un loro film “minore” vale comunque più del 90% della produzione cinematografica mondiale…

Ti straquoto!! Da fan strafegatato dei coen, ovviamente, questo lo aspetto tantissimo!! E vai, ci sono pure i jefferson airplane!!! :gianmaria

Visto ieri e, a sorpresa, ho scoperto un film tra i più intensi delmitico duo giacché dietro un’apparente bonomia hanno posto in essere una corrosiva analisi al vetriolo del loro sostrato d’origine: il mondoebraico, nella realtà statunitense.
Infatti, spingendosi ove nessuno si era mai avventurato prima (neppure Spielberg, con il suo controverso “Munich”), elaborano una vicenda (apparentemente privata, in realtà universale) da cui traggono pretesto per esaminare alquanto criticamente (e, clamorosamente, senza alcuna indulgenza) le contraddizioni del sistema di potere americano socio-economico delmondo ebraico: circostanza che, come già per molti versi accaduto analogamente nel citato film di Spielberg, si è resa possibile (a mio avviso) soltanto per l’ormai conclamato successo internazionale (specie europeo) dei due fratelli tale da consentire loro di levarsi sassolini dalle scarpe che (probabilmente) avevano da tempo.
Ottimi attori (per me sconosciuti), mirabile sceneggiatura (imprevedibile ed ingannevole), fotografia impeccabile (livida e nitida nel descrivere la fine degli anni 60, nella provincia americana di cui i Coen ancora una volta fanno emergere vizi piuttosto che virtù), umorismo apparente (come, via via, si comprenderà).
Peculiare il finale in cui, quasi a dire abbiamo fatto vedere anche troppo, i 2 registi troncano improvvisamente il film.
Sono sicuro, pur non avendo letto nulla preventivamente per non avere anticipazioni nocive dlla visione cui mi apprestavo, che (specie in Usa) il film desterà non poche polemiche. :slight_smile:

L’ho visto anch’io ieri sera, una lucida, implacabile e corrosiva rappresentazione della middle-class ebraica della provincia americana fine anni Sessanta.
La fredda ironia dei Cohen non concede tregua alle manie ipocrite dei propri correligionari, ma non perdona nemmeno i WASP, i quali vivono a fianco della comunità ebraica nelle stesse monotone villette dai giardini maniacalmente ordinati. Molto bella la sequenza in cui il vicino razzista interviene per “proteggere” il protagonista Larry da un inopportuno disturbatore coreano, dimostrando così che il razzismo, come la febbre, si presenta con diverse gradazioni di odio a seconda del colore della pelle o della religione delle potenziali vittime. Un po’ come nell’italietta di oggi.

Bellissima fotografie, scenografie molto curate, musiche super, attori bravissimi. Purtroppo concordo con Vassili Karis, non incasserà molto in Italia. Si tratta di un film di grana troppo fine per i palati cartavetrati del pubblico italiano natalizio, gente che al cinema vuole vedere culi in primo piano, battute sui “ricchioni”, urla, rutti e versacci. Roba da prima serata televisiva insomma.

Complimenti ai Coen, non deludono mai!

Speriamo che incassi e, principalmnte, che il film sia visto ed apprezzato come merita.
I 2 fratelli giocano sapientemente con lo spettatore, quasi come il saggio che indica la luna mentre gli stolti guardano il suo dito, in un sottile-ambiguo (ma affascinante) gioco tra apparenza e realtà: lontani a fine anni 60 (ma, in realtà, rivolti al presente), vicende private (ma, in realtà, universali e generalissime), dettagli a prima vista trascurabili e banali (ma, in realtà, precisi indicatori di ambiti oggettivi e soggettivi precipui), toni che sembrano scanzonati e leggeri (ma, in realtà, acceleratore spinto a fondo in contesti serissimi e tristtissimi e soprattutto veri ed autentici). :wink:

ma in italia è uscito?:confused:

E’ uscito dal 4 dicembre. :wink:

Hei Gu61, ci siamo dimenticato di citare il prologo, grande citazione dei Wurdalak di Mario Bava!

Quinto, negli incassi-sale dell’ultimo weekend. :wink:

Una vera mazzata, 'sto film. Il finale m’ha lasciato basito, non so dire se il film mi sia piaciuto o no ma di sicuro ti entra dentro e non ti molla più. L’opera più nera dei Coen; si ride ma si ride amaro.

Condivido: finale in linea con il tutto (non lo potrei, neppure lontanamente, immaginare differente), mai il vetriolo è stato usato con tanta crudezza dai fratelli…
…l’ho ancora dentro tutto, il film, difficilmente ti lascia: contesti universali travestiti, ma non troppo, da vicende private. :slight_smile:

Appena tornato! Sono a dir poco estasiato!!! Quando i fratellini ci si mettono e tirano fuori il nero da praticamente ogni cosa li adoro!! Meravigliosa la colonna sonora del fido carter burwell, deakins alla fotografia come sopra… Michael stuhlbarg è semplicemente perfetto nella parte dell’ebreo a cui la vita va a puttane giorno dopo giorno, e poi tutti gli altri… il bello dei coen è anche questo: come in burn after reading, ci sono i comprimari che sono dei personaggi stupendi, scritti troppo bene, e recitati da grandi attori, di quelli che c’erano un tempo, che stavano in un sacco di film ma non erano famosissimi come un jack lemmon o un charles bronson: gente tipo terry- thomas, cliff osmond, ray walston… questi erano dei caratteristi fantastici… beh, nei film dei coen questi attori di contorno sono veramente una manna! :rolleyes:

Un capolavoro nel capolavoro la sequenza iniziale ma soprattutto l’aneddoto dei denti del non-ebreo! :gianmaria:gianmaria:gianmaria

E poi, ragà, io quando sento somebody to love mi gaso troppo!!! :supz:

Visto ieri in sala con un altro forumista…

Bello senza dubbio, ed i momenti divertenti sono parecchi. Notevole l’introduzione, molto cupa e quasi à la Tim Burton… mi ha spiazzato invece il finale, brusco ed aperto…

ps - CUG devi andarlo a vedere per forza…:cuc:

Beh, che dire, il film mi ha emotivamente sconvolto. Il personaggio di Larry passivo travolto dagli eventi è reso benissimo. Sarà, ma è un periodo che mi sento così anche io, sono entrato molto in empatia con il personaggio. Infatti sono tornato a casa con la voglia di guardarmi una commeida cazzona per rissollevarmi il morale.
Il film è si intriso di ebraismo, ma non risparmia certo critiche neanche troppo velate, cosa che mi ha stupito.
Poi il finale, secco e brusco, come e più di “Non è un paese per vecchi”, che li per li ti lascia basito, ma poi pensi: “Ma si, meglio così che un finale melenso riparatore”
Il film più nero dei fratelli, concordo con Tuchulcha

Visto anche io questa sera.
Che dire? Film ben realizzato, bella la fotografia, il commento musicale e le ambientazioni, con parecchia ironia e personaggi assurdi dal primo all’ultimo. Come personaggio mi ha divertito parecchio oltre ovviamente al protagonista anche lo studente Coreano.
Più che ridere si sorride, lo ribadisco , e i tempi sono azzeccati.
Cosa che un pochettino mi ha deluso : fossi stato ebreo avrei capito molte più cose che non ho colto; per cui mi è sembrato un film un pò troppo “di nicchia”
Peccato non esserselo goduto appieno ma merita una revisione.

Delizioso questo film dei Coen, visto l’altra sera in dvd. Commedia nera ed ebraica, che Woody Allen deve rosicare per non essere mai riuscito a fare qualcosa di simile, ma alla fine piu che ebraica e una commedia sulla casualita della vita, sull'assurdita della vita, e sull’assurdita` delle nostre piccole beghe quotidiane di cui ci rendiamo conto solo in caso di problemi veramente grossi

vedi tumore o tornado.

Bellissimo cast, gran musica, delizioso anche la storiella yiddish introduttiva, inventata dagli autori, ma molto verosimile. Menzione particolare per la vicina milf da sturbo, e per la storiella dei denti, che a me ha ricordato molto quella del treno in La Haine (L’odio).

Notevole questo trivia:

In his argument with the Columbia House records employee over the phone, Larry Gopnik repeatedly rejects the album Abraxas by Santana, in a variety of ways. He did not order Abraxas, he doesn’t want Abraxas, he won’t listen to Abraxas. Abraxas is a Gnostic term for God, particularly a God who is encompasses all things from Creator of the Universe to the Devil, and an etymological root for “abracadabra”. It is thus implied that Larry Gopnik is vehemently rejecting God and magic.