Alla camera ardente c’era pure Kabir Bedi, che ha affermato “È come se fosse morto mio padre”. Ecco un vero signore, e un vero uomo che conosce la parola “gratitudine”.
inoltre, è parso veramente toccato e intimidito, mentre gli attorucoli che han lavorato con il figlio mi han rivoltato lo stomaco perchè era evidente che non sapevano un cazzo del padre ed erano lì principalmente perchè “dovevano esserci”
Ieri sul treno sbirciavo dal signore accanto a me un articolo pubblicato su Leggo, uno di quei giornaletti gratuiti che distribuiscono nella metropolitana milanese, sulla morte di Sollima. Praticamente era un articolo sul figlio e non sul padre, sul genere “tra l’altro padre del regista di Acab, ecc. ecc.”
Tra l’altro mi ha fatto quasi sorridere quando i due attori tra cui Marco D’Amore hanno detto “sono cresciuto con i suoi film” sinceramente la sua generazione non mi pare sia cresciuta con i film di Sollima, o comunque con Sandokan, personalmente io non sono cresciuto con Sandokan ma solo perchè quei film erano di un’altra generazione e non me ne sarei mai uscito fuori con una dichiarazione del genere.