Continuo a rimanere un appassionato di action/film di guerra/vietnam movies italiani degli anni 80 e anni 90, soprattutto quelli più poveristici
Confermo la mia opinione che i 4 Ciriaci-war siano stati tutti girati in contemporanea o spartendo il vario materiale girato su tutti i film della quadrilogia: costumi, ambientazioni, protagonisti e perfino alcune sequenze e nomi di certi personaggi ricorrono trasversalmente tra ognuno di loro.
Comunque, tornando al film che mi son riguardato un pò di tempo fa… ho un rapporto ambiguo, sia con il film che col suo regista, Pier Luigi Ciriaci aka Frank Valenti, esponente del cinema-bis più poveristico di quegli anni assieme a Pino Buricchi e compagnia bella.
Ciriaci è stato forse, assieme a Larry Ludman l’ultimissimo prodotto del cinema action italiano che in quegli anni stava emettendo gli ultimi rantoli. Il gusto dell’action ce l’ha, la storia di questo film seppur non originalissima è comunque interessante (il bus per provare a scappare dall’inferno di guerra), le psicologie dei personaggi sono minimamente differenziate (a comincire da Bobby Rhodes) tra amicizie, tradimenti, litigi, tentativi eroici. Certo Mark Gregory è ai minimi termini di espressività e di empatia ma gli altri personaggi funzionano.
Cosa non funziona? Tante cose
Una fotografia piatta, anonima, quasi paratelevisiva o sicuramente degna di tantissimi altri sottoprodotti action americani o filippini girati negli stessi anni; una mancanza di budget che si nota decisamente, paesaggi squallidi ma interessanti ed inediti sfruttati però in modo insufficiente e poco valorizzato complice una fotografia pedestre che li rende ancor più squallidi e desolati; molte scene prive di mordente e messe lì tanto per far metraggio, i cattivoni russi ritratti in modo totalmente caricaturale (ma questo può essere anche un valore aggiunto, in film del genere), alcune situazioni improbabili come citato da @BuryMeNot …
Eppure, però alla lunga la storia prende: i tentativi di riportare in vita il vecchio autobus, la fuga, le dinamiche cangianti tra il gruppo di personaggi… in qualche modo entri in empatia con il loro destino e in un film “de guerra” italiano di quegli anni non è proprio una cosa così scontata: sicuramente un fattore che manca nei due Delta Force Commando e, in parte si trova in “Soldato di Ventura”
Certo, dei 4, forse questo non è il migliore - gli preferisco “Soldato di Ventura” - però una oretta e mezzo a vedere paesaggi pietrosi di qualche zona balcanica inedita, li si passano senza grossi rimorsi sulla coscienza