Titolo: After.Life
Regia: Agnieszka Wojtowicz-Vosloo
Anno: 2009
Genere: thriller
Paese: 2010
Durata: 104’
Cast: Christina Ricci, Liam Neeson, Justin Long
Produzione: Lleju Productions/Harbor Light Entertainment/Plum Pictures
Link IMDB
After.Life è l’opera prima di Agnieszka Wojtowicz-Vosloo, giovane film maker americana di origine polacca (è del '75). La giovanotta mette in piedi un film assai particolare e con un punto di vista originale; la vita dopo la morte direte voi, no…“durante”. Il bello del film sta nel non sposare un punto di vista manicheo, bensì prediligere l’ambiguità. Come spettatore infatti sei portato a dubitare di cosa stia accadendo alla Ricci (viva o morta?).
La Agnieszka (scrivere il cognome mi fa venire i crampi alle dita) dissemina i fotogrammi di prove e confutazioni delle stesse; sapientemente mette elementi opposti e contrari in quantità equivalente, una tesi viene sempre combattuta dalla sua antitesi, e alla sintesi hegeliana non ci arriviamo mai. Ci sono dei momenti in cui sei convinto che…ma un attimo dopo devi effettivamente considerare però che altri fattori sembrano dire che… La chiave sta nel comportamento perennemente sfumato, equivoco, enigmatico, sibillino soprattuto di Liam Neeson, personaggio chiave del film.
Potrebbe essere, ma non è detto che sia… e tu in quel rompicapo ci rimani invischiato. Lo stesso finale è abbastanza aperto e, fino all’ultimo, l’atteggiamento di Neeson si rivela ambivalente, obliquo, ammiccante (basti vedere le frasi sussurrate a Justin Long prima che il ragazzo si precipiti in macchina al tumulo della Ricci)
Thriller (para)psicologico segnato da un’atmosfera estremamente lugubre, macabra, mortifera, gelida, inquietante, come era inevitabile che fosse, visto l’argomento. Agnieszka ha molta eleganza nelle forme, si sofferma sui dettagli, dosa con competenza le luci, dà i tempi gusti agli eventi. Il resto si gioca sul rapporto tra la Ricci e Neeson, entrambi assai bravi. La Ricci ha diverse scene di nudo, molto “naturali”, tuttavia stiamo parlando di un cavadere quindi non c’è mai il compiacimento pruruginoso di goderne dando briglia a sciolta al testosterone.
A dispetto delle tante critiche negative ricevute in America, secondo me merita la visione. Sono perplesso sulla durata, visto che il dvd (almeno quello italiano della 01) dura 89 minuti ma IMDB dà 104 minuti…addirittura 15 minuti di differenza?? Nessuna presenza di extra, nemmeno il minimo sindacale del trailer o delle filmografie.