Alan Parsons Project: E.A.POE Deluxe Edition

Il 27 aprile ha fatto la sua comparsa sul mercato italiano la tanto attesa Deluxe Edition di Tales Of Mystery And Imagination - Edgar Alla Poe. Si tratta di una splendida riedizione che non ha disilluso le molteplici grandi aspettative di tutti gli appassionati. Infatti, molti sono i punti di forza di questa nuova edizione: per la prima volta in assoluto sono raggruppati in un’unica confezione entrambe le edizioni di Tales, quella originale del 1976 (precedentemente disponibile in CD soltanto nella versione ormai fuori catalogo e rara della MFSL) e quella rimixata e rimasterizzata del 1987 caratterizzata delle narrazioni di Orson Welles. Per l’occasione, entrambe sono state rimasterizzate da Alan Parsons e Dave Donnelly, per una resa sonora estremamente dinamica e pulita.
Grande cura è stata posta, inoltre, anche all’aspetto grafico ed il risultato è realmente ottimo: la confezione in digipack apribile in quattro porzioni, con controcopertina in plastica trasparente rigida, rende merito alla grandezza delle registrazioni, includendo anche un ricchissimo booklet di 24 pagine con testi, interessanti approfondimenti e rari scatti fotografici d’epoca. Dalle sequenze fotografiche qui riportate potete rendervi conto di come si apre e si presenta la confezione.


Il 27 aprile ha fatto la sua comparsa sul mercato italiano la tanto attesa Deluxe Edition di Tales Of Mystery And Imagination - Edgar Alla Poe. Si tratta di una splendida riedizione che non ha disilluso le molteplici grandi aspettative di tutti gli appassionati. Infatti, molti sono i punti di forza di questa nuova edizione: per la prima volta in assoluto sono raggruppati in un’unica confezione entrambe le edizioni di Tales, quella originale del 1976 (precedentemente disponibile in CD soltanto nella versione ormai fuori catalogo e rara della MFSL) e quella rimixata e rimasterizzata del 1987 caratterizzata delle narrazioni di Orson Welles. Per l’occasione, entrambe sono state rimasterizzate da Alan Parsons e Dave Donnelly, per una resa sonora estremamente dinamica e pulita.


Grande cura è stata posta, inoltre, anche all’aspetto grafico ed il risultato è realmente ottimo: la confezione in digipack apribile in quattro porzioni, con controcopertina in plastica trasparente rigida, rende merito alla grandezza delle registrazioni, includendo anche un ricchissimo booklet di 24 pagine con testi, interessanti approfondimenti e rari scatti fotografici d’epoca. Dalle sequenze fotografiche qui riportate potete rendervi conto di come si apre e si presenta la confezione.


A tutto questa si somma la bellezza di 8 bonus track ripartite tra i due CD, che possono essere suddivise in due categorie: materiale musicale (che risulta essere sicuramente quello più interessante) e materiale integrativo (il dialogo di Orson Welles, lo spot radiofonico e l’intervista ad Alan ed Eric). Questi i titoli:

BONUS TRACKS CD 1
12. The Raven (Original Demo) (3.26)
13. [b]Edgar (Demo of an unreleased track) /b
14. Orson Welles Radio Spot (1.01)
15. Interview with Alan Parsons and Eric Woolfson (1976) (8.33)
BONUS TRACKS CD 2
12. [b]Eric’s Guide Vocal Medley /b
13. Orson Welles Dialogue (3.05)
14. Sea Lions In The Departure Lounge - Sound Effects and Experiments
15. GBH Mix - Unreleased Experiments (5.22)
Finalmente un album storico e importante come Tales Of Mystery And Imagination ha trovato una degna celebrazione in occasione del suo 31° anniversario, in una veste che ne garantirà la meritata esposizione anche ad un pubblico nuovo.

Questo e molto altro sul sito dell’amico Francesco Ferrua:
http://web.tiscali.it/parsons/

Ma scusa, allora vuoi dire che la mia non è l’originale del ‘76??
E’ marcata mercury e reca la scritta 1976 Polygram Records Inc.

La versione che hai tu “Mercury” (che è poi ormai l’unica reperibile in cd) è la ristampa dell’album originale del '76 con alcune “aggiunte” e “rielaborazioni” create appositamente da Alan per tale uscita. Rispetto alla prima versione (quella che uscì in Italia con copertina bianca marca 20Th) è stata aggiunta la voce narrante di Welles, un nuovo assolo di chitarra in “The Raven”, il cathedral organ in “The system of…” e altre cosette di sottofondo minori…la nuova edizione “DeLuxe” contiene entrambe le versioni…

Edizioni a parte, questo disco è veramente bello. Sapete dirmi chi canta nel brano The Tell-Tale Heart?

Si chiama Arthur Brown.
Di più … nin zò

Boia, un nome così a cercarlo con google vengono fuori un miliardo di pagine. Nessuno sa chi è e cosa ha fatto?

mi autorispondo, trovato: http://it.wikipedia.org/wiki/Arthur_Brown

Io possiedo la versione anni 80 con la voce narrante di Orson. Grande album, ogni volta che lo riascolto mi tornano in mente i film di Corman. Mitici i brani Il Barile di Amontillado, Un Cuore rivelatore (forse il migliore della raccolta) e Il Sistema del Dottor Catrame e del Professor Piuma.

Bravo! Arthur Brown è l’incredibile cantante e fondatore del gruppo “Crazy world of Arthur Brown” (famosi in tutto il mondo per il brano “Fire”) in cui hanno militato sia Carl Palmer che Vincent Crane prima di fondare gli Atomic Rooster :rolleyes:

Esatto è proprio lui…venne scelto per la sua estensione vocale (il brano è volutamente molto più “Rock” dello Standard Projectiano.)

…qui vi posto maggiori info sull’album:

"In questo disco Alan Parsons ha contribuito non solo come produttore, ma anche come scrittore, anche se in senso non convenzionale: furono moltissime le idee che vennero fuori per realizzare quest’album, e - letteralmente - giocando con queste idee AP faceva emergere una composizione, creando qualcosa di totalmente nuovo. Ma anche gli altri musicisti coinvolti nell’album riuscivano a creare qualcosa di completamente nuovo, libero da condizionamenti e costrizioni ad un unico stile musicale: c’è un abisso tra canzoni del tipo “Oh-oh-oh it’s magic” e l’ultimo brano di Tales, “To one in Paradise”.
Tales è stato davvero un nuovo tipo di disco. In un’intervista, AP ha detto che Tales lo rappresenta meglio di qualsiasi altro suo disco; in fondo è il “suo” primo album da produttore…
L’idea iniziale era di chiamare l’album semplicemente “Tales of Mystery and Imagination”, ma la compagnia discografica chiese esplicitamente di associare questo titolo ad una precisa identità artistica, così nacque il gruppo chiamato “The Alan Parsons Project”. E subito il pubblico identificò questo nome con una band; ma non si trattava di una band nel senso tipico del termine, anche perchè durante la realizzazione dell’album vennero sviluppate molte altre idee per album successivi, basati su idee e temi diversi.
Di seguito, tracce e tempi della versione rimasterizzata (l’intero CD dura 42:41,481).

  1. A Dream within a Dream (4:13,960), strumentale.
    Bella la narrazione iniziale di Orson Welles (il backing vocals, quasi impercettibile, è di David Paton); peccato che agli ascoltatori italiani sembri quasi una lezione di inglese. Orson Welles, tra l’altro, non ha mai incontrato Alan Parsons: dopo aver ricevuto lo script per la parte narrata, ha semplicemente inviato una cassetta. Il basso è suonato da Joe Puerta (ha suonato con gli “Ambrosia” e con Bruce Hornsby); la batteria da Stuart Tosh (che ha suonato anche per “Pilot”, “10cc”, e nel 1983 con i “Camel” durante il loro tour); Billy Lyall (che ha suonato per i “Pilot”) alle tastiere, accanto ad Eric Woolfson; alla chitarra elettrica ed a quella acustica Ian Bairnson, accompagnato da David Paton (anche lui ex “Pilot”, ha poi suonato - fra l’altro - con Elton John, Kate Bush, Camel, Chris DeBurgh, Fish [ex lead singer dei Marillion], ha partecipato a “Keats”, ha fatto un album solista, “Same Now”…). “A Dream within a Dream” è stato registrato negli studi di Abbey Road nell’agosto 1975.

  2. The Raven (3:57,840), lead vocals Alan Parsons [EMI vocoder], Leonard Whiting (era appena diciassettenne quando ha fatto la parte di Romeo nel film “Romeo e Giulietta” di Franco Zeffirelli, 1968. In Italia è stato doppiato da Giancarlo Giannini); backing vocals Eric Woolfson.
    L’idea originale di Eric Woolfson era quella di fare un album “elettronico”, ma Alan Parsons obiettava che, per fare un disco basato sulle opere di Edgar Allan Poe, fosse necessario citare alcune sue poesie e storie; abbastanza ironicamente, “The Raven” (la prima traccia registrata) è stato in assoluto il primo pezzo rock ad usare un vocoder digitale - ed AP è stato in assoluto il primo ad usarlo - , progettato dai laboratori di ricerca dell’EMI. Basso: Joe Puerta. Batteria: Burleigh Drummond (ha suonato con gli “Ambrosia”); additional drums: Stuart Tosh. Chitarre: David Pack (ha suonato con gli “Ambrosia”, con Al Stewart, con Chris Rea, ha partecipato a “In the city of angels” di Jon Anderson, ed ha realizzato anche un singolo, “Anywhere you go”; il suo lavoro solista è stato incluso nella colonna sonora di “White nights”. Attenzione a non confonderlo con David Paick, che è invece il tastierista dei “Toto”). C’è un assolo di chitarra che fa rabbrividire, nuovo rispetto alla versione originale: Ian Bairnson. Tastiere: Cristopher North (tastiere e voce negli “Ambrosia”) ed Eric Woolfson. Coro: The English Chorale, diretto da Bob Howes. Orchestra arrangiata e diretta da Andrew Powell. Registrato negli studi Mama Jo’s Studio (Tom Trefethen è stato assistant engineer), North Hollywood e Abbey Road nell’aprile 1975. Ha raggiunto l’80ª posizione nel Billboard del 1976, ed il 45 giri (20th Century TC-2308) aveva come lato B il preludio di “The fall of the House of Usher”; ne esiste un’altra versione con “The raven” su entrambe le facciate (una stereo, l’altra mono), ambedue contrassegnate con la scritta side A. “Quoth the raven, nevermore”…

  3. The Tell-tale Heart (4:38,733), lead vocal Arthur Brown, additional vocals Jack Harris.
    Arthur Brown è il “matto” che canta; la sua band, “The Crazy World of Arthur Brown” ci ha dato “Fire” (qualcuno ricorda “I am the god of hellfire!”?) ed ha suonato perfino con Carl Palmer (sì, proprio quello di Emerson, Lake and Palmer), ed anche con Jimmy Carl Black. In questo brano il basso è suonato da David Paton; Stuart Tosh suona la batterie, dà qualche colpo ai timpani, percuote i cimbali; Ian Bairnson è alla chitarra, ed aggiunge qualche nuovo assolo rispetto alla versione del 1976 (ma personalmente preferisco “The Tell-tale Heart” in originale); un’altra differenza con la versione originale è la presenza del “Projectron”: progettato da Keith Jonson, è il primo esemplare di una serie di tastiere che usano una tecnologia di controllo di voltaggio e un campionamento “analogico”, in grado di emettere suoni simili a quelli di un “Fairlight”, che saranno prodotti molti anni dopo. C’è anche un nuovo impiego di sintetizzatori da parte di AP; alle tastiere Billy Lyall ed Eric Woolfson; il coro (The English Chorale) è diretto da Bob Howes; Andrew Powell ha curato gli arrangiamenti e condotto l’orchestra. Anche questo brano - in origine - è stato registrato negli studi di Abbey Road nell’agosto 1975, ed è stato inserito nella compilation Ultradisc II Sampler (Mobile Fidelity) nel giugno/luglio 1996.

  4. The Cask of Amontillado (4:33,493), lead vocals John Miles (ha suonato anche con Jimmy Page, Tina Turner, Joe Cocker, ed ha persino realizzato qualcosa come solista), additional vocals Terry Sylvester (ha sostituito Graham Nash negli “Hollies”, ed ha cantato con Allan Clarke), backing vocals Eric Woolfson.
    Basso: David Paton. Batteria: Stuart Tosh. Chitarre: Ian Bairnson. Piano: Billy Lyall. Harpsichord: Eric Woolfson. Sintetizzatori (assenti nella versione originale): Alan Parsons. Coro: Bob Howes e The English Chorale. Orchestra arrangiata e diretta da Andrew Powell. Registrato ad Abbey Road nel settembre '75.

  5. (The System of) Doctor Tarr and Professor Fether (4:20,867), lead vocals John Miles, additional vocals Jack Harris.
    I rumori della folla che si sentono all’inizio e qua e là nel brano sono tratti dalla “biblioteca” di effetti sonori di Abbey Road. John Miles, che è il lead vocal, suona anche le chitarre con Ian Bairnson, mentre il basso è suonato da David Paton. Alla batteria l’immancabile Stuart Tosh, al piano Billy Lyall, keyboards Eric Woolfson. C’è un nuovo, maestoso “Cathedral Organ” rispetto alla versione originale, ed è suonato da Alan Parsons. Dr. Tarr & Prof. Fether è stato registrato ad Abbey Road nel settembre 1975, e l’11 settembre 1996 è entrato nelle classifiche Billboard raggiungendo, come singolo (il 45 giri, 20th Century TC-2297, aveva come B-side “A dream within a dream”), la 37ª posizione, e restando per due settimane nella Top 40.

  6. The Fall of the House of Usher - Prelude (7:02,507), strumentale.
    Quasi tutta questa seconda parte è una versione rivista e corretta de “La Chute De La Maison Usher”, di Claude Debussy. “Le Project” di Debussy, che ovviamente si ispirava sul Crollo della Casa Usher, non è mai stato completato.
    Orson Welles riprende la narrazione. L’orchestra (leaders: David Katz e Jack Rothstein) è magistralmente arrangiata e diretta da Andrew Powell. Les Hurdle suona il basso. Questo brano è stato registrato alla Kingsway Hall di Londra il 10 ottobre 1975 (engineering consultant: Gordon Parry. Quest’ultimo ha vinto dei riconoscimenti come tecnico del suono in musica classica, ed il suo capolavoro è stato la registrazione dell’“Anello” di Wagner per la London Records; ha lavorato anche per la Royal Opera House, Covent Garden).

  7. The Fall of the House of Usher - Arrival (2:39,626) , strumentale.
    Il temporale ed i tuoni che si sentono all’inizio non sono stati ottenuti artificialmente in studio, ma sono stati registrati dal vivo durante un violento acquazzone all’esterno dell’Abbey Road Studio Two, usando un “Dummy” binaurale. David Paton al basso, Stuart Tosh batteria e percussioni, Ian Bairnson chitarre, loop alle tastiere Eric Woolfson ed Andrew Powell, Francis Monkman (tra i fondatori di “Curved Air”, ha anche fatto parte di “Sky”, ha lavorato con Kate Bush ed i Camel) ed ancora Eric Woolfson all’organo, Alan Parsons “Projectron” e sintetizzatori. È stato registrato ad Abbey Road tra l’agosto ed il novembre 1975.

  8. The Fall of the House of Usher - Intermezzo (1:00,400), strumentale.
    L’orchestra è arrangiata e diretta da Andrew Powell. Questo brano è stato registrato alla Kingsway Hall di Londra il 10 ottobre 1975.

  9. The Fall of the House of Usher - Pavane (4:36,174), strumentale.
    Rispetto alla versione originale si notano dei nuovi sintetizzatori (Eric Woolfson). Per il resto, le stringhe di basso sono di Darryl Runswick, Stuart Tosh suona la batteria, le chitarre acustiche sono suonate da Laurence Juber (dell’ultima generazione dei “Wings”) e Kevin Peek (insieme a Francis Monkman ed al chitarrista John Williams ha fatto parte di “Sky”). David Snell all’arpa, Francis Monkman all’harpsichord, John Leach suona cimbalom e kantele, Andrew Powell all’organo ed infine il mandolino è suonato da Hugo D’Alton. Come per “Arrival”, è stato registrato ad Abbey Road tra l’agosto ed il novembre 1975.

  10. The Fall of the House of Usher - Fall (0:51,293), strumentale.
    L’orchestra è arrangiata e diretta da Andrew Powell, sintetizzatori e “Projectron” sono invece di Alan Parsons. Anche questo brano è stato registrato alla Kingsway Hall di Londra il 10 ottobre 1975.

  11. To One in Paradise (4:46,588), lead vocal Terry Sylvester, additional vocals Eric Woolfson, Alan Parsons, backing vocals Jane Powell (l’ex moglie di Andrew Powell).
    Le ultime parole della canzone sono declamate da Leonard Whiting, parole che non compaiono tra le lyrics della versione originale. Poco da aggiungere: David Paton al basso, Stuart Tosh alla batteria, Ian Bairnson chitarre elettriche ed acustiche, David Paton chitarre acustiche, Fender Rhodes e glockenspiel Billy Lyall. Il coro è lo School Boys Choir di Westminster. Il brano che conclude Tales of Mystery and Imagination è stato registrato all’Abbey Road nell’agosto 1975. Ha raggiunto la 107ª posizione nel 1977 (Billboard), ed nel lato B del 45 giri c’era “The cask of Amontillado”."

Finito di ascoltare per intero da cima a fondo giusto qualche minuto fa …semplicemente STREPITOSO.
[SIZE=2]Entrambe le edizioni sono rimasterizzate alla perfezione, e tra i contenuti extra spicca una versione “embrionale” di “The Raven” che rischia di sorpassare la definitiva. Chi non ha mai acquistato questo album in passato non si lasci sfuggire l’occasione di poterlo ascoltare in tutto lo splendore di questa edizione. Fantastico.[/SIZE]