Alléluia (F. Du Welz, 2014)

Per me è un film bellissimo, estremamente imperfetto ma nonostante tutto davvero splendido.
Trasuda cinema da ogni sequenza e ha un paio di perle di rara bellezza visiva (e cinematografica in generale).

È una specie di remake (estremamente sui generis) di The Honeymoon Killers, una disperata storia d’amore e di follia che alterna momenti di ferocia con sprazzi di impossibile tenerezza.
Per me è davvero un gran film, ho sempre detto che Fabrice Du Welz (quello di Calvaire e Vinyan) è il più bravo regista in circolazione tra quelli della sua generazione (è del 72) e lo ribadisco ancora una volta.
Mi piace anche la sua spocchia, pazzesco a dirsi ma è vero. Sentirlo parlare nelle interviste (o vederlo nei backstage) è un’esperienza irritante ma io lo trovo lo stesso eccezionale perché ha una visione talmente forte e chiara della sua idea di cinema che mi coinvolge sempre.

Ho il dvd francese, qualità buona (anche se qualcuno avrà da ridire sul master video nonostante sia molto fedele a quella che è stata la resa originale del film) e alcune interviste dal contenuto interessante ma tecnicamente non esaltanti. Il backstage comunque è buono. Le scene tagliate sono parecchie e hanno il loro motivo di interesse.

Ripeto, per me è un film bellissimo.

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Il film mi ha davvero spiazzato. A parte la storia, una sorta di Natural Born Killers della porta accanto, lo stile registico è veramente artistico. Ci sono inquadrature, dettagli, anche piccole inezie, che colpiscono lo spettatore.
E anche il tema della gelosia, del confine labile tra amore e possesso che si compenetrano, è messo in scena nel modo più vero, crudo, umano.
Un film che consiglio

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