Alvaro Vitali torna con un thriller

Alvaro Vitali protagonista di un thriller di Luigi Pastore (Come Una Crisalide, Violent Shit), Deliriumpsike, che si sta girando in questi giorni a Roma. Dal capolavoro alla ciofeca inenarrabile, tutte le ipotesi sono aperte (…il titolo orienta più per la seconda). Si accettano scommesse, col fischio e senza. Però una riflessione di Pastore mi ha colpito e sprezzante del pericolo la condivido: “È davvero un peccato che i nostri produttori abbiano etichettato e dimenticato questi grandi artisti come Vitali, puntando su fenomeni di marketing che non sanno nemmeno cosa significhi la parola ‘gavetta’.

Mi sanguinano gli occhi.

“Grande artista”, il simpatico Alvaro, mai. Però è vero che avrebbe potuto, e in un certo senso dovuto, essere usato di più e meglio, dal nostro cinema. Sarebbe divenuto un buon caratterista, anche versatile. Ma questo film, a dispetto delle parole di Pastore, mi “puzza”…

Mmmmhhh, sono dubbioso sulla riuscita di tale lavoro, ma mai dire mai. Anche se non posso fare a meno di pensare al mitico vitali in chiave comica per cui in un film giallo rischia di fare un pò come i protagonisti di cemento armato, ossia essere poco credibile come “serio”. Vediamo…

Non sono del tutto d’accordo, nei film che ha interpretato da protagonista io l’ho sempre trovato molto bravo nella recitazione,parlo di recitazione, non dei film in sè, bisognerebbe capire perchè successivamente ai pierini non ha avuto modo di poter partecipare ad altri film che secondo me a lui erano congeniali, lo avrei visto bene ad esempio nei vari Vacanze di Natale, I pompieri ecc…

Che Vitali abbia saputo dimostrare bravura recitativa, non è in discussione. Ma il termine “grande artista” lo riservo a gente come Vittorio Gassman o Alberto Sordi, tanto per essere chiari.