An American Werewolf in London - Un Lupo Mannaro Americano A Londra (J. Landis, 1981)

Due studenti americani,David e Jack,stanno facendo una vacanza itinerante in Inghilterra,lontano dalle rotte turistiche,e una sera rimangono vittime dell’attacco di un licantropo.Jack muore,mentre David viene morso e perciò condannato dalla maledizione licantropesca.Anche il lupo mannaro muore e si ritrasforma nel suo “io” umano,perciò gli abitanti del villaggio nei pressi del quale è avvenuta l’aggressione ne possono negare ipocritamente l’esistenza.Arrivato a Londra,David comincia ad avere incubi e a risvegliarsi nei luoghi più impensati,mentre Jack e le altre vittime gli appaiono chiedendogli che trovi un modo di liberarli dalla maledizione perché,a causa del modo in cui sono morti,si trovano intrappolati in una specie di limbo.Un’infermiera,Alex,aiuta David nel suo improbo compito.


Pochi cazzi,uno dei migliori horror di sempre e probabilmente il miglior film in assoluto sui lupi mannari.Inutile sottolineare il fatto che in questo film c’è la migliore scena di trasformazione in lupo della storia del cinema,sequenza che è un capolavoro di trucco,regia e montaggio.I punti di forza del film sono molteplici,dalla perfetta commistione di horror puro e comicità talvolta demenziale alla bellezza delle sequenze oniriche che segnano l’inizio della discesa nella maledizione del protagonista (da antologia il sogno con i mostri nazisti che distruggono casa e famiglia del protagonista),l’omicidio in metropolitana,tutte le apparizioni dell’amico morto e il mega finale ed infine l’uso geniale delle musiche.CAPOLAVORO!

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Il mio primo film horror in assoluto, figuratevi quando vidi la trasformazione in lupo come rimasi…
Lo vidi tantissimi anni fa, condivido: ancora ad oggi il migliore.

In quell’anno Un lupo mannaro americano a Londra uscì in contemporanea con The Howling/L’ululato di Joe Dante, e ricordo gli articoli che sulle riviste specializzate anticipavano le trasformazioni “a vista” dei licantropi protagonisti dei due film, una cosa fino allora mai vista. Si trattava di una sfida tra i due maggiori talenti nel campo del makeup, cioè Rick Baker (che in realtà aveva iniziato a lavorare sul film di Dante per poi passare a quello di Landis) e Rob Bottin, che allora era proprio un pischello.

A distanza di tanti anni la scena della trasformazione di “Un lupo mannaro” regge ancora bene, oltre ala bavura di Baker, grazie a una regia e un montaggio eccellenti, alla colonna sonora e anche a una certa dose di ironia, mentre l’analoga scena del film di Dante sinceramente non si può più guardare. Onore a Landis e alla sua opera dunque.

Detto questo e riconosciuto il valore del film, devo dire che però che non mi ha mai preso completamente. C’è qualcosa in questa pellicola che tuttora non riesco bene a identificare, ma che al di là dei molti pregi non mi convince. Forse è la commistione tra horror e commedia non troppo riuscita per i miei gusti, o forse - cosa più probabile - il fatto che la trama sia del tutto lineare dato che il personaggio di David è molto passivo, subisce cioè tutte le conseguenze del

l’aggressione da parte del lupo mannaro, quindi le visite di un Jack sempre più disfatto, le trasformazioni e le uccisioni

senza particolari svolte e fino a un finale pressoché obbligato.

Il film comunque è molto valido e sono particolarmente suggestive le scene già ricordate, su tutte

l’uccisione in metropolitana

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Mi piace molto, il film di Landis (visto in prima tv, RAI 3, febbraio ‘86, prima serata!), ma la squisitezza UBERcinefila di Dante che è “L’ululato” è imbattibile. Eppoi quello di quest’ultimo film E’ un lupo, il bestione creato da Baker no.
P.S. Ci sarebbe poi il discorso che Baker ha vinto fin troppi Oscar e Rob Bottin manco uno, ma andiamo OT…

Rob Bottin ha vinto l’oscar per Total Recall, inoltre è stato allevato artisticamente da Rick Baker.
Rick Baker stesso aveva iniziato a fare L’ululato, che poi ha lasciato al suo allievo per fare Lupo mannaro americano.

Visto un’infinita di volte, ho consumato prima vhs e poi dvd per vederlo e rivederlo. A mio avviso il mix tra commedia e horror funziona alla grande, e l'inizio con il pub e gli ululati quando camminano e da antologia (e non solo quelle scene).

il magistrale cambio di umore, dalle grosse risate della barzelletta al silenzio tombale immediatamente dopo la domanda (sul pentacolo disegnato sul muro), è pari a quello leggendario di un altro film: ridendo a bordo dell’Orca, i naviganti fanno la gara a chi ha più ferite e tatuaggi ed ad un tratto, il clima si raggela quando viene chiesto a Quint cos’è quel tatuaggio cancellato…e parte il memorabile dialogo della Minneapolis…

Per Akuma: in effetti non ho mai capito la faccenda precisa, Bottin ricevette nel '91 un generico “premio speciale” (sull’IMDB lo definiscono “special achievement award”) per il suo lavoro nel film di Verhoeven, non ho mai letto dell’assegnazione di un Oscar vero e proprio. Eppoi, Baker ha in casa ben 7 Oscar (!!'Tacci sua…) : due o tre DOVREBBE darli al suo ex allievo (che nel campo dell’horror ha sicuramente SUPERATO il “maestro”)…
P.S. Chiudo con l’OT: Bottin non lavora nel campo del make-up da anni,controllate sull’IMDB: Hollywood di merda!

è un oscar vero e proprio, molto generico (ingloba più discipline di effetti, Rob Bottin in realtà avrebbe meritato quello specifico del trucco, quell’anno assegnato a Caglione jr. e Drexler per Dick Tracy).

Per la questione che l’allievo abbia superato il maestro…sono d’accordissimo, Rob Bottin è stato il più grande.
La Cosa è insuperabile.

Ho letto da qualche parte che ora Rob Bottin vende case di lusso in America.

Booh…continuo a dubitare che sia un “vero” Oscar, mi sa tanto di contentino dato a un giovane (allora aveva neppure 32 anni…) ma già GRANDE talento (comunque il premio dato quell’anno al lavoro fatto per il film di Beatty è ineccepibile-ricordate com’erano conciati Pacino,Hoffman e soprattutto Forsythe-Flattop?). Per il resto, ti quoto pienamente.
P.S. Agente immobiliare Bottin?! Se gli riempie il portafoglio,buon per lui. Ma che gran mancanza,per il cinema d’oggi…

no, ribadisco che è un vero e proprio “legittimo” oscar:

inoltre fu assegnato a tutto il team degli effetti speciali (sia visivi e di trucco) non solo a Rob Bottin.

Vabbè vabbè…ma per uno come Bottin UN solo premio è troppo poco! Forse anche per questo s’è ritirato dall’attività…
P.S. Akuma, occhio, siamo OT…

Bravi, ricominciamo a parlare del film di Landis.

Come Zardoz (che memoria… complimenti!), pure io lo vidi in tv per la prima volta e capii subito che era un capolavoro, pure qui il percorso fu lo stesso degli altri film, prima registrato in tv anni dopo… poi comperata la vhs Domovideo ed infine passai al dvd con custodia trasparente che ricopre quella di cartone della Universal (edizione speciale per il ventesimo anniversario!), praticamente lo conosco a memoria (non mi stanco mai di vederlo!) perchè ebbi pure la fortuna di vederlo al cinema, in edizione ancora con la pellicola, durante una maratona dedicata al genere horror… insomma, mi piace moltissimo pure “L’ululato” di Joe Dante, però… sarà perchè questo lo vidi prima o meglio ancora perchè unisce pure il grottesco all’horror, beh… chapeau; ottimi tutti gli interpreti, le musiche ed ovviamente gli effetti speciali!!! :wink:

//youtu.be/3sxunolMFFs

Be’, certe cose è impossibile scordarle: tra febbraio e maggio 1986, in tv vidi questo e “La cosa” di Carpenter. Uno ci pensa, si rende conto del tempo che passa, e si sente un po’ vecchio. .
P.S. Carino il foglio nella confezione cartonata: giusto 10 anni fa lo feci autografare a mr Landis…

Beh, altro che vecchio… pure io abbastanza buona memoria, però son rimasto sorpreso (complimenti per l’autografo… dove hai beccato Landis?)… comunque immagino che pure in quel periodo avrai visto il ciclo di “Dario Argento” su Italia1 e “Nati per vincere” sempre sulla stessa rete… ma, non voglio andare off-topic, ed aggiungo che era carino pure il pezzo del film hard nel cinema che, se non erro si intitolava “See you next wednesday”, ma… esisteva sul serio? :confused:

//youtu.be/q6_w7aa9MHI

No, quello spezzone fu girato dal regista stesso. “See you…” è un “private joke” che appare in svariati film di Landis, un titolo utilizzato quasi come portafortuna.
P.S. Landis venne al festival triestino nel 2004. Feci anche varie foto, tra cui una in cui lui e John Phillip Law si stringono la mano. .

“See you next wednesday” è un tormentone di Landis, in quasi tutte le sue opere c’è un riferimento a questo film: nei Blues Brothers è su un cartellone sopra un’auto della polizia, in Una poltrona per due è in un poster nella casa di Jamie Lee Curtis… ricordo che ogni volta che vedevo un suo film mi divertivo a cercare la citazione.
E non ti dico la sorpresa quando ho capito da dove aveva preso quel titolo! :smiley:
Non lo dico per non spoilerare nulla, ma googlandolo si trova facilmente…

Qualcuno del forum ha il blu ray del suddetto film? L’upgrade rispetto al dvd è notevole? Credo che gli extra siano i medesimi tra dvd e bd… ma la qualità visiva del dvd non è proprio il massimo, considerando le molte scene buie… chi sa parli! :smiley:

io ho sia dvd che bd… per me: NON C’E’ PARAGONE, fidati.
vai di bd tranquillamente :smiley: