Andrea Dipre'

Straordinario. Non mi pronuncio sulla musica, ma il video anche senza audio è puro situazionismo.


Questo potrebbe facilmente diventare il mio sfondo desktop.

Comunque, seriamente, il personaggio Diprè meriterebbe approfondimenti seri perché è realmente interessante.

Questa sua intervista la dice lunga: http://www.writeandrollsociety.com/la-strabiliante-vita-e-discesa-di-andrea-dipre/

Più che approfondimenti seri, meriterebbe una dotazione di pala-piccone-torcia frontale e un biglietto di sola andata per le cave di bauxite di Olmedo(SS).

Quello ok, figurati.
Però resta un personaggio interessante nel suo orrore, nel suo squallore, anche nella sua disperazione. Dico davvero, io la vedo così.

È interessante perché rappresenta in pieno una grossissima fetta di internet e dei nostri tempi, e la rappresenta davvero senza filtri.
Poi è ovvio che faccia schifo al cazzo, che ci sia chi lo voglia morto, che partano le crociate contro di lui. Tutto più che legittimo.

A me però interessa la sua figura, questo personaggio tragico e lercio che in tanti (tutti) seguono nello stesso modo in cui la gente si ferma a vedere gli incidenti per strada. Sarebbero da ignorare, non è bello fermarsi a guardare ma c’è un richiamo irresistibile.

Concordo con Brass, io lo adoro in un certo senso. Poi se crepa domani mattina sotto un treno pace, ma lo trovo comunque interessante questo suo non fermarsi davanti a niente. C’è più arte in un suo video con Sarah Kennedy che in una rappresentazione-fuffa di Marina Abramovic.

ps - su facebook ha 800mila seguaci e rotti, quasi tutti quelli che scrivono lo riempiono di insulti, anche pesanti… ma sono lì a seguire i suoi post.

Io fatico a capire il seguito e l’importanza che gli viene data, in un senso e nell’altro.
Voglio dire, internet è pieno di casi umani e personaggi strambi di ogni genere e, fatte tutte le distinzioni del caso, i numeri di Diprè non sono poi così diversi dalle cose che si vedevano nella Corrida di Corrado, nei programmi di Chiambretti e al limite nel circo freak di Cinico TV. E’ tutto più volgare ed estremizzato e va bene, a me non fa né caldo né freddo, eppure oggi su Facebook leggevo commenti apocalittici riguardo il video della canzone, persone anche non sprovvedute che lo avrebbero crocifisso come corruttore dell’intelletto e rappresentante del male assoluto. Il che è una cretinata, fenomeni del genere non sono mai causa di niente, sono semmai un effetto.
Insomma non riesco mica a capire quale sia il suo specifico che lo rende degno di tanta attenzione e di tanto odio, ma probabilmente sto solo invecchiando.

Eh. Il mio punto di vista nasce proprio dalla considerazione che ho dei web-fanatic. L’idea di un mezzo libero e dispensatore di cultura. Ma alla fine produce i Dipré, i Giuseppe Simone e le Gemmadelsud. Roba che l’Uomo Gatto era un personaggio di spessore, al confronto.

Intendiamoci, io internet lo uso e pure tanto (non sarei qui, altrimenti) ma sono perfettamente conscio dei suoi limiti e del fatto che Google sia potenzialmente molto più pericoloso del TG4. Ok, forse sto andando troppo ot.

È la stessa storia del discorso fatto recentemente da Umberto Eco su internet e i cretini che hanno finalmente voce grazie alla sua diffusione.

Per me il problema è un altro perché io credo che la rete abbia realmente (e inevitabilmente) aperto le porte a una specie democrazia d’espressione assoluta, o anche democrazia culturale. E questo alla fine non sarebbe neanche poi tanto male (anche se… vabbeh, ci siamo capiti).
Il vero problema, per me, è che prima di aprire queste porte non è stata data un’autentica consapevolezza e competenza culturale a quelli che da queste porte sono sbucati fuori dopo essere sempre stati in silenzio.

E gente come Diprè si fa portavoce (anche suo malgrado) di questa gente che l’ha fatto diventare quello che adesso è, sia quelli che lo idolatrano per gli eccessi trash che quelli che lo vorrebbero morto.
Gente che senza fenomeni come Diprè non avrebbero praticamente voce perché non verrebbe loro permesso né di cantarne le lodi pubblicamente e né di invocarne la crocifissione.

Sembra una stronzata e invece, almeno per me, questo è un discorso molto interessante.

Ma a livello anche solo puramente sociologico il discorso è interessante sul serio, al di là dei pareri.

Si fanno le serate in discoteca con Dipré e Giuseppe Simone, e i fessi, scusate volevo scrivere le persone pagano e stanno in fila per il selfie con questa gente qua. Mettetela come vi pare ma è un fenomeno interessante. Ai miei tempi ci voleva la pornostar o la stellina tv per smuovere i ragazzi, insomma la cara e vecchia fàiga; non un orrendo panzone con un ritardo mentale ed un cocainomane senza scrupoli…

Pensavo anche io alla frase di Eco e capisco cosa intendi in generale.
Su un punto però non sono d’accordo. Se davvero la rete ha concesso l’assoluta democrazia d’espressione allora bisognerebbe accettare in toto quello che ne consegue, perché pensare di concedere paternalisticamente una consapevolezza culturale alle masse significa proprio negare quella democrazia. Poi da un punto di vista pratico sarebbe una cosa impossibile, e quindi vai cor tango! Scie kimike, gombloddi e Diprè. :slight_smile:
Alla fin fine bisogna dare un po’ ragione a Eco, la democrazia è tanto bella ma come tutte le cose umane ha i suoi difetti.

Mi manca sempre l’aspetto specifico della cosa. Che differenza c’è con le orde che vanno a tirare rifiuti a quell’orrendo caso umano di Richard Benson, per esempio? O i Magnotta Party che si facevano 10 anni fa?
Forse Diprè ha solo occupato una nicchia ecologica vacante :slight_smile:

Verissimo, però col tempo sono arrivato a una considerazione che qualche anno fa avrei trovato agghiacciante e che invece adesso riesco ad accettare senza vergognarmi troppo di me.
Per quanto suoni orribile da dire trovo che cose come la libertà d’espressione, il suffragio universale o la democrazia assoluta vadano un po’ riconsiderate.

Adesso qualsiasi cretino può dire la sua su facebook, nei commenti di youtube o dei siti dei quotidiani, sui forum, twitter… ovunque.
Come chiunque altro ho letto una tale quantità di bestialità, ignoranza, grettezza, povertà d’animo, miseria umana, grillismo e tutto il resto che ne sono rimasto così disgustato che sono arrivato a convincermi che non è un bene che chiunque possa dire il cazzo che che vuole dove vuole e come vuole. Perché non voglio leggere certe cose, non voglio sentirle. Prima si poteva fare perché bastava evitare certe persone e certi circoli, adesso invece anche se uno cerca di tutelarsi al massimo non può evitare di entrare in contatto con certa feccia.

Prima quindi sapevo di tutta la feccia che c’era ma me ne fregavo perché tanto appartenevamo a galassia lontanissime. Adesso invece che la galassia è una sola vorrei realmente che prima di poter dire pubblicamente la propria opinione su argomenti di qualsiasi tipo chiunque passasse una minima selezione. È un concetto tremendo, nazista, orribile, lo so. Però boh… Mi sembra una cosa sensata.

Non chiedo poi una consapevolezza e una competenza assoluta, ci mancherebbe. Ma almeno un minimo, solo un minimo…

Quindi per me la democrazia più che essere bella ma con qualche difetto è qualcosa che andrebbe ripensato perché così sta solo creando mostri.

Si parla per paradossi, ovviamente, ma neanche tanto in fondo in fondo…

Non sono considerazioni agghiaccianti, la penso esattamente allo stesso modo e come me credo tantissimi altri. Non si tratta di avere inclinazioni dittatoriali ma semplicemente riconoscere che i concetti democratici che hai elencato e che nell’età moderna sono stati santificati fino a sembrare di ispirazione divina, in realtà sono costruzioni umane e come tali piene di difetti. E purtroppo con un megafono da 1 miliardo di watt come internet certi difetti vengono amplificati all’infinito.

Come da copione il video è stato rimosso dall’account ufficiale di Diprè (ma non prima di aver ottenuto quasi un milione di visite) e continua a girare sugli account di quelli che l’hanno salvato in tempo e poi ripostato.

Tornando al discorso sulla libertà d’espressione, il problema per me non è neanche che venga concessa a troppi e che molti siano dei pitecantropi analfabeti: è il negare a noi il diritto di non starli a sentire. Cosa praticamente impossibile con i circuiti mediatici attuali, a meno di non scollegarti dai social e spegnere la TV le cazzate di Selvaggia Lucarelli ti tocca sorbirle dato che viene data loro risonanza. Perlomeno Diprè fa ridere, negli anni 90 la Gialappa’s ne aveva resi famosi soggetti così.

torno a dire per me la questione di fondo non è la libertà di espressione

la questione per me è la lenta inesorabile distruzione dell’autorevolezza, e l’appiattimento naturalmente non già verso il basso ma verso il fondo

Umberto Eco e ciò che sostiene possono piacermi o meno, posso essere d’accordo o meno, ciò non toglie che in un mondo normale Eco dovrebbe avere una certa autorevolezza e Diprè essere un coglione, e invece tutto sommato si possono considerare sullo stesso piano se non addirittura che siccome Diprè ha più like su facebook, più follower su Twitter o più visioni su youtube allora quasi quasi forse va considerato più autorevole lui

questo no, non va bene, e non trovo sia tanto una questione di libertà di espressione

di riflesso un’altra questione è che posti tipo facebook ma ovviamente non solo, anche la maggior parte dei luoghi di discussione e condivisione virtuale, nella migliore delle ipotesi sono diventati una noia mortale, in una ipotesi un pò più veritiera sono diventati delle cloache dove si scorrazza felici nella melma

paradossalmente all’epoca ero molto critico nei confronti di swat che era molto rigido su argomenti e modi di questo forum, eppure alla prova dei fatti penso avesse ragione lui, una moderazione non va considerata come un vincolo alla libertà di espressione quanto una necessaria ricerca, nel piccolissimo di questo forum o nell’universo mondo di facebook, di una sorta di linea editoriale che eviti il cacatoio

e questo manca in giro, un sistema efficace di moderazione che rimetta un pò in ordine alcune cose elementari

d’altronde se la maggior parte dei siti e non solo guadagna con la pesca a strascico dei click perchè mettere dei paletti, anzi, tanto più si crea l’effetto tamponamento a catena sull’autostrada con macchine ribaltate tanto più la gente si sofferma e ripassa

però trovo anche che questo genere di situazione non possa durare in eterno, qualcosa mi dice che la selezione al contrario saturerà tutto e poi esploderà

su questo hai ragione da vendere, altri forum di cinema sono allo sfascio proprio per la totale assenza di una selezione all’entrata, o per una moderazione troppo discontinua.

tornando a Diprè io penso che è solo un grande furbacchione che ha trovato modo di far soldi con l’unico prodotto nazionale in cui in questo determinato periodo storico c’è sovrabbondanza: gli idioti.

Sull’autorevolezza ritengo sia opportuno fare dei distinguo: nessuno si sognerebbe mai di considerare autorevoli un Diprè o una Lucarelli, che infatti vengono sovente messi alla gogna per le loro menate (con la differenza che la Lucarelli si piglia sul serio, Diprè no). Un Eco è diverso: se oggi ha meno autorevolezza lo dobbiamo al fatto che a volte se ne esce con banalità come quella su internet e i social di cui sopra. Se sei un intellettuale, da te mi aspetto di meglio. In definitiva, alla mancanza di filtri imposti dall’alto sopperisce proprio il comportamento di chi ha totale libertà di parola nei social: posta quel che vuoi e assumiti la responsabilità di quel che dici, se ti classificheranno come coglione qualche domandina dovrai portela (a prescindere dall’essere un cazzaro o un docente universitario). I forum comunque sono assai diversi dai social, più settoriali e quindi i filtri diventano una necessità. Se posto su facebook le foto del mio bucato, oh, cazzi di chi mi tiene fra i contatti e che farà solo bene a rimuovermi o annullare gli aggiornamenti dei miei status; se faccio la stessa cosa su GdR, dove in teoria si dovrebbe discutere di cinema, è ovvio che il post verrà rimosso perché non conforme ai regolamenti. Facebook, Twitter e altri luoghi ameni sono un po’ come un muro su cui puoi graffitare quel che ti pare, al limite sono le regole a dare da pensare (ho visto censurare foto di tette e culi e lasciare bene in vista link che incitavano all’odio razziale, per dire) ma non te lo prescrive il dottore di frequentare 'sti posti. Detto questo, se uno come Diprè trova chi non ride delle sue follie e lo prende sul serio non bisogna stupirsi, c’era chi credeva pure agli oroscopi di Wanna Marchi.


ps. Semmai, la gente finirà col rompersi il cazzo pure dei social e cercare nuove fonti di svago/ intrattenimento/ visibilità. E’ nella natura delle cose.

Teoricamente la mia libertà dovrebbe finire dove inizia quella altrui, ma questo concetto oggi non esiste proprio, c’è solo il concetto di "rete a manetta ",non vedo molta differenza tra un Grillo e un Dipre’.

Più che altro, ma un Dipré che va a far visita allo Zoo di NocturnoOT?

Come detto pagine addietro, questo è “Ultimate Debord”.

La società dello spettacolo che ha mangiato sè stessa e ha generato sta roba qui (vale anche per la questione di Eco).

Gente che fa spettacolo dello spettacolo.

Forse peggio ancora, l’uomo da spettatore, è diventato con internet anche attore dello spettacolo. (fine della parentesi marxista).

E’ un pò come quando fai la cacca o ti soffi il naso, lo sai che ti fa schifo, lo sai che non dovresti, ma ogni tanto ci caschi e ti ritrovi a guardarlo.

Ma Diprè co sta roba ci vive?
QUANTO è consapevole e quanto è “vittima” del meccanismo?
Una denuncia per circonvenzione di incapace non si può dargliela?

Mah dobbiamo solo ringraziarlo perche’ ha dato visibilita’ a roba tipo questa:

//youtu.be/pL7LPlFQbHk