Lo dico subito: Antonio Bruschini ci ha lasciati oggi.
Mi sento un po’ in dovere di aprire questo topic, per diversi motivi.
Innanzitutto perché su internet spesso si fa disinformazione e anche notizie delicate e drammatiche come queste vengono date con leggerezza senza neanche avere la conferma della loro autenticità e poi perché senza persone come Antonio probabilmente molti di noi non avrebbero la passione verso il nostro cinema di genere e probabilmente non esisterebbero neanche forum come questi.
Ognuno di noi ha sicuramente letto almeno un libro dei tanti scritti da Antonio. Libri che uscivano prima ancora di avere internet, libri che oggi magari possono anche fare storcere un po’ il naso per certe (perdonabilissime) imprecisioni ma che all’epoca erano un’autentica manna dal cielo per noi appassionati.
Erano pubblicazioni generose, ricche, coraggiose, scritte con la competenza di uno studioso serio e documentato ma anche con la passione autentica e verace di uno che guardava con entusiasmo e voracità i film dei quali scriveva.
Antonio ha scritto tantissimi libri, alcuni davvero memorabili, altri magari un po’ più trascurabili, ma la sua competenza è sempre stata innegabile ed ammirabile.
A tanti di noi sarà capitato di andare a un festival, ad una proiezione, alla presentazione di un libro e trovarlo ad animare i dibattiti in maniera vivace e intelligente, con simpatia e leggerezza ma senza mai buttarla in caciara.
Tanti invece l’hanno scoperto con l’avvento dei dvd, Antonio ha partecipato agli extra di numerosi dvd ed era impossibile non apprezzare il suo modo semplice e mai pedante di spiegare le cose e di raccontare storie del nostro vecchio cinema.
Antonio ha contribuito in maniera fondamentale a costruire e a solidificare la nostra passione per il cinema e tutti noi gli dobbiamo qualcosa, specialmente per quello che ha fatto quando ancora non lo faceva nessuno.
Per me Antonio era soprattutto un amico, un caro amico, un vero amico.
Lo conoscevo da una dozzina d’anni, c’eravamo conosciuti a Pisa, al cineclub Arsenale dove lui veniva regolarmente per assistere alle nostre proiezioni.
Da allora ci siamo sempre sentiti e negli ultimi anni ho realizzato con lui decine di featurette (specialmente per film western) che sono uscite quasi tutte in Germania per la Koch.
Per me è stato un onore poterlo accompagnare in questi anni e avere la possibilità di affiancarlo in questi extra che abbiamo fatto assieme e in altri progetti per i quali abbiamo collaborato.
Però, anche se può sembrare banale, l’onore più grande è stato quello del dono della sua amicizia. Antonio è stato un amico vero, disponibile, leale, sincero. Tutto quello che un amico dovrebbe essere.
Voglio ricordarlo così, voglio rimuovere i mesi dolorosi della malattia perché è quello che lui voleva che noi amici facessimo.
Lo ricordo col sorriso e con la consapevolezza che senza di lui nulla sarà più come prima, lo stesso cinema italiano adesso è un po’ più triste ma sta a noi mantenere viva la sua memoria grazie alla straordinaria eredità che ci ha lasciato.
Io ho perso un amico stasera ma sono certo che tutti noi lo ricorderemo sempre.
Ciao Antonio, buon viaggio
Federico Caddeo