Arthur the King (Simon Cellan Jones, 2024)

Un atleta che fa Adventure Racing, un cane randagio, un’improbabile amicizia, e una storia vera. Gli ingredienti ci sono per un bel film motivational, sulla potenza dell’amicizia, la persistenza, il “never give up”. È il film è bello, ha ritmo, appassiona, Mark Wahlberg spacca ed è credibile nei panni del vero Mikael Lindnord, e il cane Arthur è adorabile. Poi uno si documenta un attimo prima di scrivere una recensione, e scopre che il cane non era affatto un randagio, aveva un legittimo proprietario a cui è stato tolto, e tutta la storia è stata montata ad arte dal suddetto Mikael & Hollywood. Peccato, perché il film comunque appassiona.

https://www.anthropology-news.org/articles/based-on-the-incredible-true-story-colonial-minds-late-capitalist-hearts-and-deception-in-hollywood/

https://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/19428200.2021.2087446

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