B. Monkey (M. Radford, 1998)

Titolo: B. Monkey (Una Donna Da Salvare)
Anno: 1998
Nazione: UK/USA
Regia: Michael Radford
Durata: 92’
Cast: Asia Argento, Jared Harris, Rupert Everett, Jonathan Rhys Meyers
Produzione: Miramax

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Lui è un incomprensibile Jared Harris, lei è Asia Argento, e almeno stavolta mi pare arduo sostenere che tra i due quella inespressiva sia la Argento. Anzi, se il film tutto sommato regge, è largamente merito di Asia, che da protagonista assoluta tiene in piedi la baracca.
Ci sono pure Rupert Everett che stranamente è un sodomita (veramente veramente strano, dico io… ma possibile non scritturarlo per uno straccio di ruolo diverso?!) e Jonathan Rhys Meyers, ovvero quello con la faccia stampata perennemente in modalità “pubblicità del profumo”.

L’idea è quella di due mondi opposti che si scontrano, finendo però col compenetrarsi, ma il prezzo da pagare è alto, perché la società è brutta e cattiva, e solo l’ammore ci può salvare. Caruccio comunque, dai. Personaggi appena appena stereotipati, lei è una criminale, tatuata, sessualmente disinibita, ex tossica e magari ascolta pure Fausto Papetti, lui invece, con gli occhialini e il ciuffo alla William Hurt, è un insegnante tenero tenero delle elementari e ovviamente la sua musica è il jazz. Radford ama rompere gli schemi proprio…
B. Monkey è il nomignolo di Asia nel film, e chi lo vede capisce il perché, interessante però notare che rovesciato potrebbe trattarsi di Monkey B.(usiness), ovvero “affari sporchi”, perfettamente in linea con le vicende del film.

Dvd Cecchi Gori nient’affatto facile da reperire, a meno di non incomodarsi con ebay. Come extra le filmografie, ovvero un beneamato…