Backcountry (A. MacDonald, 2014)


http://www.imdb.com/title/tt2944198/?ref_=fn_al_tt_1

Bello, mi è piaciuto un sacco.
Ammetto di avere un debole per questo tipo di film (due persone che devono confrontarsi con la natura) ma questo è particolarmente ben fatto.
È la storia (prevedibile quanto si vuole) di una coppia che si perde in un parco naturale del Canada e deve cercare di trovare la strada per uscirne.
È un film fatto bene, molto teso, che a un certo punto lancia una falsa pista per poi sfociare in una scena violentissima e brutale che lascia davvero a bocca aperta per la sua ferocia.

Lo consiglio a tutto, è da poco uscito per Koch Media Italia (Midnight Factory) anche in versione steelbox (io ho quella, molto bella). Peccato solo per l’assenza di extra (oltre al trailer originale non c’è nulla). Sarebbe stato bello vedere un backstage dato che l’orso del film è quasi sempre vero e in parecchie scene lo si vede in campo assieme agli attori, senza trucco e senza inganno. Ed è un bestione gigantesco che fa paura anche solo a vederlo camminare.

Consigliato.

Avevo letto stroncature feroci sul blog di un mio conoscente. Dato che ha dei gusti di merda (“E’ lento, non succede nulla” la sua dotta rece) immaginavo potesse essere interessante… viene etichettato come horror ma suppongo sia qualcosa di diverso, vero? Mi dà l’idea di un survivor movie alla Open Water.

No, non direi proprio che è un horror.
Alla fine è un film d’avventura molto drammatico, è un survivor tipo il bel The Canyon che a sua volta era una specie di via di mezzo (concettualmente) tra Open Water e 127 Hours.

Visto ieri sera. Osannato dalla critica, un po’ meno dal pubblico, ci racconta
l’avventura tra i boschi di Alex (Jeff Roop) e Jenn (la bella Missy Peregrym, che in questo film tanto pellegrina non è…),
in perfetto stile boormaniano.
La storia è piuttosto convenzionale, c’è un falso pericolo iniziale, costituito dall’ambigua guida incontrata per casoin realtà lo scontro dei due è con la natura selvaggia, impersonata da un orsoscontro che farà incrinare il loro rapporto, e che metterà a nudo i loro pregi e difetti, diciamo così.
Ben fatto sicuramente, rimane negli standard senza regalare nulla di eccezionale, ma una visione la si può anche dare per me.
Uscito in dvd da noi
http://www.amazon.it/Backcountry-Dvd-Booklet-Missy-Peregrym/dp/B00XK0DX8S

Mai una volta che riesca ad usare decentemente il search…azz!
Sul tema uomo-orsiè uscito nel 2005 anche un bel documentario di Herzog, costruito e montato con veri filmati dal protagonista, Timothy Treadwell, che finirà poi realmente sbranato da un orso. Il titolo è Grizzly man

Visto ieri sera il DVD della Koch. Effettivamente un bel film, le derivazioni sono quelle da voi citate e non c’è una gran storia dietro ma ti prende e l’orso te la fa davvero fare sotto. L’unica scena gore del film è di un’atrocità unica e in generale il film ti fa immedesimare al punto da percepire il dolore fisico e il senso di panico di alcune situazioni.

Non riesco a condivdere il vostro entusiasmo, io sono rimasto delusissimo. Il trailer mi aveva davvero messo su di giri e i riferimenti a “sarà per i boschi quello che Lo Squalo è stato per l’acqua” avevano ingenerato altrettanta adrenalina. Esattamente quella che - a mio modesto parere - manca nel film. Dopo un po’ ho fermato il lettore appositamente per vedere da quanto tempo stato vedendo il film, beh dopo un’ora (su 92 minuti complessivi) non era successo niente, letteralmente niente. Intendo, non ho trovato un crescendo di tensione, una costruzione di ansia, angoscia, minaccia, che poi portano ad un climax magari anche breve e concentrato ma intenso e scoppiettante. Alcune scene - che non sto a scrivere per evitare spoiler - le ho trovare al limite del ridicolo involontario. I dialoghi sono sciatti, inconcludenti, trascurabili e spesso si ha la sensazione che vengano tirati per le lunghe per fare minutaggio e non salassare lo spettatore unicamente con quarti d’ora interminabili di alberi, foglie, rovi e sterpaglie. I due protagonisti (le facce su cui giocoforza deve reggersi tutto il film) sono di un anonimo disarmante. Certo il doppiaggio italiano non aiuta però, ecco, non mi sono parsi esattamente Jack Nicholson e Sigourney Weaver. La falsa pista che avete citato vince il premio aborto dell’anno, un personaggio senza alcun senso, alcuna ragione di esistere nel film, inutilmente caratterizzato con strafottenza e ammiccamenti che poi non portano da nessuna parte.

Un paio di cose però le dico esplicitamente perché davvero mi sono sembrate grossolane e danno la cifra, sempre a mio parere, abborracciona del film:1) il corpo straziato di Alex, l’orso ci mette un nanosecondo a ridurlo in una carcassa maciullata ai limiti del grottesco, come se fosse stato divorato da un esercito di zombi anziché da un orso, brutale quanto si vuole, ma che l’ha avuto in consegna per una manciata di istanti. Una roba molto gore e a buon mercato, magari per deliziare i palati alla Eli Roth, ma totalmente irrealistica (ripeto, in così breve tempo).
2) l’avvocatina fatina gnegne che improvvisamente si trasforma in Lara Croft, trova le direzioni che il fidanzato giovane marmotta non sapeva trovare, costruisce ingessature rudimentali per caviglie rotte, scala alberi per dormire nottetempo, tutto ciò che viene insegnato al primo anno di corso di Giurisprudenza ad Harvard insomma. Alla faccia dell’evoluzione del personaggio!