“A causa del non ottimale stato di conservazione dei materiali originali, la qualità audiovideo del film risulta essere inferiore ai consueti standard”
Qualità video molto modesta (al livello di una mediocre vhs)
Tre giovani con il mito del Brasile: la fuga è il tema centrale del film di Modugno.
Qualche ingenuità ma non mi è dispiaciuto: pochissimi mezzi e buona volontà.
Uso reiterato del “cioè” (un po’ come il personaggio di Verdone nel famoso episodio del film un sacco bello)
La qualità non è certo ottimale ma si guarda comunque. Il prezzo è abbastanza popolare
Soavi appare come aiuto regia
Attenzione alle locandine che si intravedono nella scena del provino
(Ingrandimento dal super 8 a cura di Carlo Ventimiglia)
Anche a me non è dispiaciuto per niente. Certo la qualità video è pessima, è proprio un super8 trasferito in pellicola quindi c’è poco da stare allegri.
Pensavo fosse un film sulla droga, ma in realtà il tema dei tossici è molto marginale. E’ il ritratto di tre sbandati della periferia romana, col mito del viaggio in Brasile quando un biglietto di sola andata per Rio costava 350mila lire (del 1979). Qualche attore professionista (Loris Bazzocchi, Nerina Montagnani). Qualche momento grottesco, ma nel complesso per me il film tiene.
Tra i doppiatori che si riconoscono ci sono Renato Mori e il mitico Biagio Pelligra (che doppia il padre di Cico, il pasticciere).