Bandire i popcorn dai cinema?

Oltre all’educazione manca il buon senso. Se il vicino al cine ti disturba ruminando, chiedigli gentilmente di smettere, no? Va a finire che ti chiede pure scusa. Spesso invece chi è infastidito attacca a sbraitare e invocare la pubblica esecuzione per i masticatori, generando una reazione a catena che culmina con una scazzottata in sala. Troppo stress, mi sa.

ROMA CAPITALE EUROPEA DEL CARO-POPCORN
Un sabato (sgranocchiando) al cinema? Dolori per il portafoglio

http://canali.kataweb.it/kataweb-consumi/2008/11/17/un-sabato-al-cinema-dolori-per-il-portafoglio/

Una volta era un divertimento a basso costo. Oggi, tra biglietto, popcorn e bibita, una famiglia media per andare a vedere un film nel weekend spende una fortuna. E anche il costo dei dvd a noleggio è tra i più cari d’Europa. Padre, madre e due figli al cinema. Totale: minimo 50 euro. Una volta era un divertimento a basso costo. Oggi, tra biglietto, popcorn e bibita, una famiglia media per andare a vedere un film nel weekend spende una fortuna. In particolare a Roma, capitale europea del caro-popcorn.

L’impennata dei prezzi delle consumazioni fa sentire i suoi effetti. Le famiglie rinunciano all’emozione del grande schermo e rimangono a casa. Secondo l’Annuario Statistico dell’Istat, infatti, un terzo della popolazione nello scorso anno non ha fruito di spettacoli e intrattenimenti fuori casa, tra cui il cinema. Un dato condiviso dall’associazione dei consumatori Adoc, che ha registrato rialzi per il ristoro all’interno delle sale cinematografiche. Per una serata con film, popcorn e bibita, si spendono in media poco meno di 15 euro a persona. Inoltre molti cinema, specialmente i multisala, vietano di portare cibo da casa. Questo divieto è lecito? In teoria sì, perché per il cinema è un pubblico esercizio. Il rapporto instauraro con il cliente è privatistico ed è il gestore del locale che decide le regole da far rispettare. Di fatto, in una logica di mercato, sono le consumazioni la voce che dà maggior profitto, sicuramente più della vendita dei biglietti.

“Mentre i costi del biglietto sono rimasti pressochè invariati, quelli di popcorn e bibita gassata dei cinema di Roma sono diventati i più alti d’Europa, superati solo da Londra - spiega Carlo Pileri, presidente Adoc - dove costano circa il 6% in più che nella capitale. E nell’ultimo anno i prezzi per i due prodotti sono aumentati complessivamente del 2%, per un costo medio di 7,55 euro, 3,80 euro per il popcorn e 3,75 per una bibita media”.

Come si può vedere anche dal GRAFICO, il confronto con le altri capitali è impietoso: popcorn e bibita a Roma costano il 21,7% in più che a Madrid, il 19,8% in più di Berlino e addirittura il 128,7 % in più di Atene. Per una media finale dell 33,3% in più. “Si può dire che al cinema viga la regola ‘vedere ma non toccare’ - continua Pileri - altrimenti sono dolori per il portafoglio”.

Ma anche chi intende rimanere a casa e gustarsi comunque un bel film deve fare i conti con l’alto costo dei dvd. Anche qui l’Italia è in testa alla classifica europea per i prezzi dei supporti digitali. Lo stesso film da noi si paga il 28% in più, in media, rispetto alla Spagna o alla Francia, dove si spendono circa 5 euro di meno, o alla Germania, dove lo si può acquistare con un risparmio del 64%. I prezzi troppo alti alimentano la pirateria e non favoriscono l’accesso diffuso alla cultura, specialmente per i più giovani. “Secondo un nostro sondaggio - conclude Pileri - l’86% dei ragazzi fra i 15 e i 30 anni ha scaricato o acquistato, almeno una volta, film e musica illegalmente. Per combattere questo fenomeno chiediamo per l’ennesima volta di uniformare l’Iva che grava sul prezzo dei cd e dvd (20%) a quella dei libri (4%)”.
Monica Rubino (17 novembre 2008)

Il grafico che illustra i prezzi medi delle consumazioni nei cinema delle principali città europee

Odio tutto ciò che disturba la visione! Visione al cinema, visione a casa. Voto la prima senza dubbio. Una birra alla fine del primo tempo è ben accetta. Volendo anche una prima del film. Tennent’s soprattutto. Scusate la pubblicità :smiley:

Scusami, e la “Fine primo tempo” non disturba la visione del film?

se devi mingere non disturba.

Meglio quellli che mangiano pop corn di quelli che bevono la coca con il risucchio.
Allora eliminiamo anche le cicche perchè la gente mastica e fa rumore.
Anche la birra perchè poi la gente rutta.
Eliminiamo i bar…ah ma poi la gente si porta il mangiare da casa…

Tra un pò ci saranno i tornelli come per lo stadio…

Se davvero lo faranno, voglio pure i biglietti nominali e non cedibili. E i daspo per i multiplex…ti béccano a ruttare in sala? 6 mesi di daspo, ti guardi i film a casa tua, brutto zozzone!

A me danno un fastidio terribile quelli che si portano in sala i sacchetti di patatine, proprio non li sopporto. I popcorn sono molto meno rumorosi, per cui ho votato per il consumo libero, anche se io appunto non li consumo.

una delle ragioni per cui ho smesso di andare al cinema è la gente che mangia pop e simili

Non credo perchè è la fine del primo tempo per tutti no? e poi io dopo la Tennent’s non rutto mai :smiley:
e durante i 4-5 minuti dell’intervallo puoi ingozzarti come meglio credi…

io ho votato NO, perchè mi piacciono. Io prendo spesso un bel bicchierone di coca e una mastellona di pop-corn. Mi piacciono e mi aiutano a vedere il film in maniera più spensierata. Infatti più il film è “serio” e più diminuisce la probabilità che li prenda, sarà una cosa psicologica che associa la mia voglia di rilassarmi con un film leggero allo sgranocchiamento sano del cereale scoppiato.

Però è ovvio che ci vuole educazione. E’ vero che sono molto più rumorose le patatine o i ceci (che però nei multisala non vedo più).
Magari fossero solo i pop-corn il problema delle sale! Sarebbe un non-problema, checchè ne dicano gli inglesi! Prima bisogna trovare il modo di bandire gli stronzi che parlano. I peggio sono: le compagnie di ragazzini dai 12 ai 16 anni. le coppie che hanno deciso che film vedere a tempo scaduto, le donne che vanno con una amica (col gruppo di amiche no, perchè sanno che non possono fare un salottino nel cinema, ma se sono in due… apriti cielo! del film non gliene frega nulla e parlano di tutto, tanto si sono viste 5 minuti prima e non hanno avuto il tempo di dirsi niente). e poi gli ignoranti, la massa ignorante che va al cinema per occupare 2 ore. Questi sono problemi da risolvere, non i pop-corn. ma gli inglesi sono stupidi, si sa.

si fa per parlare eh, ma che differenza c’è tra questi e quelli che mangiano?

Per non parlare di quelli che mangiano e parlano al tempo stesso!!! :mad:
Che oltre a disturbare risultano anche maleducati visto che non si parla mentre si mangia! :smiley:

per non parlare di quelli che hanno mangiato fagioli prima di andare al cinema e approfittano del buio della sala per rendere le loro flatulenze anonime.

beh, dipende se uno a mangiare è rumoroso o no. io se c’è una scena molto silenziosa sto molto attento a masticare il pop-corn o non lo mastico affatto, se si è nel bel mezzo dello sbarco in normandia invece me lo mastico di gusto.
serve il famoso buon senso no? che molti non hanno.

Mah…

Io son venuto su al cinema dell’oratorio del paese dove vivo.
Per me resta molto forte associare la sala e l’esperienza cinematografica tutta all’idea di “convivio popolare”. Un momento di evasione in cui, inevitabilmente, venivano fuori certe “bassezze” proibiteci in altre sedi. Quindi il cinema era anche il “bar dell’oratorio” (con tutte quelle specialità di gommini e pipì-di-chierichetto che ce lo facevano venir duro già la sera prima). Noi si studiava la dottrina evangelica e la vita dei Santi, le imprese dei Re-Magi-ciuccia-datteri, i miracoli ed il sanguinar della Sacra Sindone. Lo dovevamo fare in silenzio e col dovuto rispetto. Poi andavamo in chiesa ad osannare il Cristo e a me rimanevano giusto quei 10 minuti prima della nanna per scrivere le mie letterine segrete al Gigi Rizzi.
Capite che un don o un prevosto così aguzzino da non lasciarci liberi di ruminare almeno davanti al Bud e al Terence, quello l’abbiamo mai incontrato.

Poi son cresciuto, sono invecchiato e le mie brighe di play-boy han fatto il resto.

Ora adoro quegli ambienti tutto velluto, luci soffuse e zie borghesi pronte al salotto.

Ogni tanto mi invitano pure a seriosi cine-fori pieni zeppi di culattoni che se ne arrivan lì tutti con gli occhialetti 3-d per mirarmi il pacco. E’ tutto uno stare in religioso silenzio, in contemplazione dell’Evento, che a me riporta proprio alla seriosità dei corsi di dottrina. Un po’ come se a letto con le mie fidanzate me ne dovessi stare tutto muto e fermo in attesa dell’arrivo delle Quattro Stagioni. Mentre solitamente son io l’artefice dei cambiamenti climatici delle fanciulle che accompagno.

Poi io adoro sentire le esclamazioni, le battute e le uscite colorite di chi siede in sala. Questo perchè sono parecchio interessato agli aspetti sociologici e di costume che il cinema si trascina dietro.

Spesso i critici si tappano in sti pertugi e affrontano il film in pieno isolamento. Come se fosse un duello. Un compito imposto. Per me il cinema non deve essere un momento di disciplina e, guarda caso, tutto il cinema che più apprezzo della disciplina non sa che farsene. Se deve essere un momento di piacere la persona che ne fruisce dovrebbe essere sufficientemente a proprio agio. Senza danneggiare troppo il prossimo ma ugualmente senza nemmeno subire una costrizione sado-maso. E non pensiate nemmeno per un attimo che io sia il solo a pensarla così perchè, oltre al nostro Tornatore, di registi che si imboscano fra la massa per godersi l’impatto che il loro film ha sulla gente, ce ne sono a decine.

I pop-corn fan parte della tradizione amerlocca esattamente come i gommini e le altre cianfrusaglie di cui raccontavo sopra fan parte della tradizione catto-italiota. Chi rumina di tali prelibatezze non fa che associare un piacere ad un altro piacere. Proprio come quando voi, a letto con quel barilotto della vostra donna, vi accendete la sigaretta sentendovi Humphrey Bogart mentre la morosa, anche lei, sta proprio pensando ad Humphrey Bogart.

E’ chiaro che pure a me girano gli zebedei se mi si sputano i pop sulle ginocchia proprio mentre Bernard Lee chiede a Sean Connery: " Lei quando dorme, 007?" e lui risponde “Mai, quando sono in servizio.”. Però non bisogna esagerare con i divieti sul posto di piacere che sennò diventa il posto di lavoro.

Certo che se avete la sfiga di capitare al fianco del Pierpaolo che puzza di cancerogena lontano un miglio e che giocherella con i peli del petto per tutta la visione…

e’ giusto !! pensavo non ci fopssero conponenti animali sulle pop corn!!
invece ce sta il burro!!

ormai ce sta tanta gente contraria a questa schifezza!!

Pino, parli come la Gerini in “Viaggi di nozze”!

Io sparerei a vista a tutto ciò che osa muoversi durante un film, altro che solo vietare il mangiare popcorn!