Benny's Video

È il secondo capitolo della trilogia “della glaciazione” di Haneke, secondo me il più disturbante e il più efficace.
Rivisto oggi dal dvd francese mi ha ricordato moltissimo “L’Etranger” di Albert Camus e non credo che sia un caso.
L’indifferenza di fronte alla morte e alla violenza, l’incomunicabilità così insistita, spinta verso livelli insostenibili, sono temi che Camus ha affrontato in maniera analoga nel suo romanzo.
E come “L’Etranger” questo “Benny’s Video” è gelido, sgradevole, implacabile, con personaggi odiosi, passivi, squallidi…
Il messaggio sull’assuefazione alla violenza passa in maniera diretta ed efficace e fa riflettere.

Un grande film, da maneggiare con cautela, però.

Capolavoro… Eppure gli ho preferito ‘Il Settimo Continente’.

Un grande film, da maneggiare con cautela, però.[/QUOTE]

Esattamente come “Funny games”,del resto…

Segnalo il buon dvd francese che, oltre al film, contiene un’interessante intervista ad Haneke e una serie di scene tagliate commentate dallo stesso regista.

In Francia esiste un cofanetto con i 3 film di questa trilogia.

Rivisto ieri sera durante una proiezione-lezione, l’ho trovato efficace, ma forse un po’ invecchiato. Nel senso che Haneke ha comunque continuato a trattare questi temi (soprattutto violenza, morte e rapporto con l’immagine-cinema) in modo piu fine di film in film (vedi Funny Games e Cache).

Comunque consiglio il bel libro di Fabrizio Fogliato ‘La visione negata - Il cinema di Michael Haneke’, uscito per Falsopiano Cinema.

Cosa intendi per “in modo più fine”?

Dici che ne vale la pena? Confesso di avere snobbato questo libro (nonostante mi interessi particolarmente visto che considero Haneke il più grande regista vivente) perché non mi era piaciuto il modo che l’autore aveva usato per promuovere e parlare di un suo precedente lavoro (e non me ne voglia Fogliato che probabilmente ci legge).
Se mi confermi che si tratta di un buon lavoro lo prendo subito e disintegro il mio - probailmente immotivato - pregiudizio.
Comunque su Haneke esistono anche diversi libri in inglese. Io ne ho letti due (“Funny Frames” e un altro di cui non ricordo il titolo ma era scritto da una donna - lo presi in biblioteca l’anno scorso - ), entrambi molto buoni.