Blood Quantum (J. Barnaby, 2019)

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Succedono strane cose nella riserva indiana di Corvo Rosso, i pesci appena pescati ed eviscerati si muovono ancora, lo sceriffo comincia a ricevere insolite chiamate di persone aggredite a morse e i soccorsi non rispondono, è l’inizio di una epidemia.

Lo avete capito che è uno zombie movie no? Molto molto bella la prima parte, si perde un po’ sulla seconda, triste comune denominatori di molti film sui non morti.
Strizza molto l’occhio all’ecologia e l’emancipazione delle comunità indiane, non so se esiste un corrispettivo in italiano di “Blood Quantum” ma sono quei criteri che stabiliscono le origini sanguigne di un vero nativo americano, se volete approfondire:

Poi vedendo il film chiarirete ogni dettaglio.
Girato in maniera vivace con ottimi effetti speciali e qualche effetto visuale interessante con l’animazione, scelta inedita ma efficace, riguardo CGI è ridotta veramente all’osso
Bellissime le desolate ambientazioni canadesi, si sente il freddo e la puzza di pesce affumicato per tutto il film, ottimo il cast, i personaggi dei nativi sono a dir poco carismatici.
Ci sarebbe cascata a fagiuolo una colonna sonora degli “A tribe called red” o forse sono loro sul finale? Per ora non ho trovato riscontri.
Una visione la merita eccome, a breve dovrebbe uscire anche il BR italiano, disponibile a noleggio su Rakuten e Chili.

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Visto al TFF, mi ero abbastanza divertito. Bella l’idea della rierva indiana e di tutte le problematiche sociologiche che ne seguiranno, bello splatter alla vecchia maniera come il filone richiede. Non un capolavoro ma meglio di altre zombate “d’autore” che mi sono sciropparto da un po’ di tempo in qua sicuramente.

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