Lista aggiornata.
Domanda: perchè una lista del genere?
Ci son diverse risposte
Innanzitutto oggi chi colleziona film si butta sempre più sui Blu Ray (normali, UHD, 4K, 100000K e così via) e i vecchi e gloriosi DVD non se li incula quasi più nessuno anche se esistono tantissime etichette che stampano imperterrite tonnellate di chicche che ancora o difficilmente vedranno la luce su formati più nobili. Penso alle varie Oblivion, Freak Video, Sinister, Mustang ecc ecc…
In secondo luogo perchè se è vero che il mercato dei BR europeo è abbastanza tracciabile - con più o meno lacune e più o meno inesattezze ed errori, il mercato giapponese è ancora molto misterioso. A torto o a ragione, per una forma mentis che lo vede così lontano e misterioso o semplicemente per motivi di lingua e di accessibilità ai vari siti (non è un caso che Google japan non sia più apribile in occidente e che molti siti giapponesi non siano accessibili fuori dai confini del paese: si, il Giappone si sta chiudendo sempre di più in realtà. Lentamente, impercettibilmente ma le tendenze isolazionistiche serpeggiano sempre più forti in seno alla società nipponica. Ma questo è un altro discorso).
E’ quindi chiaro che le tanto mitizzate “edizioni giapponesi” diano adito a leggende metropolitane o a sovrastime o chimere che proveremo a cercare di chiarificare in modo abbastanza preciso e sistematico. Anche perchè vari altri siti “specializzati” nell’elencare le edizioni estere di film con il nostro idioma spesso sono altresì molto fallaci sul capitolo Giappone. Troppo. Vediamo piano piano di creare un bel database
Infine perchè, appunto, c’è una grossa richiesta da parte del mercato collezionistico di queste - appunto - “edizioni giapponesi” che (parere mio, eh) non è che mi sembrano tutto questo paradiso però effettivamente sono edizioni spesso molto ambite o richieste. Sarà per i motivi di cui sopra: scarsità di informazioni, difficoltà di reperirli in occidente, quasi impossibilità di consultare siti giapponesi o ordinarli direttamente dal Giappone se non da pochi siti specializzati (Amazon, DVDAsia e pochi altri) a prezzi quasi spesso assassini.
E poi, sicuramente, per una (presunta?) alta qualità degli stessi. Non so per quanto riguarda i master o la scansione effettuata sui film stessi, ma generalmente i prodotti giapponesi son famosi per essere stampati su supporti di altissima qualità tecnica. Non come i DVD turchi che dopo qualche anno non funzionano più talmente son stampati su supporti che più scadenti non si potrebbe.
Preciso che la lista è incompleta e ringrazio @quidtum per il contributo che da - però già si possono fare alcune osservazioni e speculazioni riguardo alla produzione di BR di cinema italiano sul territorio giapponese. Che sono spunti sempre interessanti per capire il mercato, capire cosa esiste e cosa non esiste, cosa potrebbe venire fuori e cosa sicuramente non aspettarci mai di nostrano da quelle lande sì lontane
Innanzitutto è chiaro che la cinematografia italiana che va per la maggiore sono i grandi classici del cinema nostrano: Fellini, Antonioni, Pasolini, De Sica, Pietro Germi così come alcuni - pochi - specifici attori. Il cinema neorealista ovviamente la fa da padrona ma ci sono anche alcune commediole interessanti. Curiosamente c’è qualcosa di Ugo Tognazzi che (presumo) sia lì per il successo della trilogia del Vizietto: perchè se è vero che qualche commedia italiana in BR giapponese è stata stampata, è altresì vero che il cinema francese di genere (commedia, action, drammatici, polizieschi) batte senza pietà la nostra cinematografia.
Ed è per questo che, sia per il caso delle commedie con Tognazzi, anche i pochissimi action fin qui stampati siano quasi una conseguenza dei legami con la cinematografia francese che in Giappone va di brutto: Tony Arzenta e Zorro sono li più che altro per via di Alain Delon e non certo perchè il poliziesco italiano tiri di brutto in Giappone. Anzi: il cinema poliziesco ed action italiano è totalmente assente se escludiamo giusto un paio di film con Franco Nero (La polizia incrimina, la legge assolve e Autostop rosso sangue) che più che decretare un interesse dei nipponici verso il nostro cinema d’azione, stanno li solo perchè c’è il nome di Franco Nero, conosciuto per i western e niente più. Così come “Città violenta” stà li giusto per completare la filmografia di Charles Bronson, non penso perchè dicono “uh, cazzo, un poliziesco/crime italiano!”. Secondo me l’unico motivo è l’attore coi baffetti, alla stregua di Tony Arzenza con Alain Delon. Il cinema francese o le produzioni francesi vincono 50 a 1 su quelle italiane, in giappone
Per il resto: action alla Bruno Mattei o alla Margheriti son totalmente inesistenti. Chiaro segno che di queste pellicole di azione anni 80 i giapponesi proprio non dimostrano nessun interesse. Forse perchè essendo così vicini a Filippine ed Indonesia ed avendo osservato da vicino la spaventosa quantità di (sotto)prodotti vomitati da quei due paesi tra gli anni 80 e 90, considerano questi film adatti solo per un pubblico del terzo mondo. E’ una ipotesi ma neanche troppo peregrina. Guardando e sfogliano siti su siti giapponesi, il cinema action di quel tipo si limita - pochissimo per altro - ai solit Chuck Norris, Charles Bronson, Dolph Lundgren e basta. In una manciata di titolini buttati lì. Probabilmente ai jappi questo cinema proprio non interessa.
Maurizio Merli (di cui però c’è Poliziotto Sprint: carino ma non il miglior biglietto da visita per far conoscere il genere alle nuove generazioni dagli occhi a mandorla) e compagnia poliziottaria varia non sanno manco chi siano. C’è “Luca il contrabbandiere” ma qui - come vedremo sotto per i fantascientifici - sembra più un tentativo di creare una edizione locale di un prodotto uscito negli USA che una vera e propria apertura al genere. La grafica orribile e minimale della copertina sembra far presagire che a questo genere ancora non ci credono o non vogliano buttarsi. O, forse per essere più realisti, è per presentare “un film di Lucio Fulci” piuttosto che un poliziesco. Boh. Per ora questo genere non va ed anche ai tempi dei DVD c’è sempre stato pochissimo interesse. Ma vedo che anche sui polizieschi americani la situazione non è poi così migliore. De gustibus.
Western: beh, da sempre i jappi hanno dimostrato di amare questo genere e si vede. Certo, ai tempi dei DVD c’era molta più offerta (chi si ricorda i bellissimi cofanetti “Macaroni western”?) ma diciamo che è il genere “di genere” più rappresentato, con alcuni titoli al momento non ancora disponibili dalle nostre parti. Su questo settore della nostra cinematografia effettivamente si basa il collezionismo e la richiesta di molti italiani (anche se, spesso, vorrebbero averli a costo vicino allo zero: eh, come no).
Fantascienza: anche qui c’è il disinteresse totale. A parte i classici “Contamination” e “Apocalypse domani” praticamente zero. Se pensiamo che nei cofanetti dedicati a Mario Bava non è stato neanche (o forse neanc’ora) incluso “I vampiri dello spazio” significa che la scifi italiana è veramente ignorata. E tra l’altro i due titoli a disposizione (uno in italico, l’altro ovviamente no come sempre) paiono più edizioni “al traino” delle uscite USA che vere e proprie iniziative locali. Fatte più per test o per prova, ho il sentore. Come per “Luca il contrabbandiere” che forse è messo lì giusto perchè c’è il nome di Lucio Fulci (non certo quello di Fabio Testi, praticamente ignorato sinora)
Horror: sugli horror la situazione non è male, ma si gira sempre lì: Bava, Fulci, Argento e via. Margheriti, Lenzi, il gotico italiano anni 60, il sex horror anni 70 così come il thriller argentiano o le sue derive più grottesche di fine anni 70 son terra desolata in Giappone. Belle edizioni di Dario Argento e Mario Bava, in edizioni UHD, 4K, anche in cofanetti extra lusso e con titoli anche curiosi (le sue due “Case maledette”) ma finisce tutto li. I tre registi di punta e nient’altro. Però di qualità altissima nel packaging e nel prodotto offerto. Ah si, i due Michele Soavi proprio per il collegamento a Dario Argento. Vabè.
Commedie, commedie erotiche ed erotici in generale: come detto qui ci son delle sorprese interessanti. Poche ma interessanti. Premesso che molte son legate e girano attorno a Laura Antonelli (tra Malizia, gli pseudo seguiti come Malizia 2000 e, di riflesso, qualcos’altro di Salvatore Samperi), ci son cose interessanti e curiose come “La matriarca”, “Diciottenni al sole”, “Se permettete parliamo di donne”, “Sesso matto”, “La voglia matta”, “Il magnifico cornuto” (ma, al solito, i pochi Tognazzi-movie sono sulla scia del grande successo dei tre Vizietti francesi), “Mogliamante” (che non ho mai capito perchè Marco Vicario sia così rappresentato in Giappone prima coi DVD e adesso coi BR: ecco, questo non me lo so spiegare) e un pò di quegli eroticini patinati anni 80 che dovrebbero dare l’idea di come funziona il sesso dalle nostre parti agli occhi dei giap. Sulle commedie e sugli erotici diciamo che ci sono sorprese ed edizioni interessanti.
Insomma… ho ancora da controllare diverse cose ma così a pelle quella tanto mitizzata “produzione giapponese” - perlomeno in BR - per ora non è che sia nè così variegata nè così sorprendente a parte pochi esempi sparsi qua e la di sicuro interesse. Sicuramente non ha nè l’ecletticità nè la varietà - per noi amanti di genere - di mercati produttivi come Germania o UK o USA. Però magari ci sta che nei prossimi periodi tirino fuori di tutto e di più.
Forse, ai tempi dei DVD c’era un (bel) pò più di varietà e di cose veramente inedite. Sarà da lì che è nato quel “mito” del Giappone. Mito che, per ora, il passaggio ai BR non sembra nè confermare nè promettere ulteriori fantasticherie. Boh.
Però è sicuramente interessante osservare come i gusti e le tendenze di mercato possano variare da paese a paese, da cultura a cultura.
Comunque è una guida utile per voi che magari siete alla ricerca di edizioni particolari o inedite e - ovviamente - per me che se vado laggiù almeno opero per voi.
Nei prossimi giorni vedremo di finire o, perlomeno di completare al meglio, questa lista non proprio kilometrica a dir la verità.