Bully (L. Clark, 2001)


http://www.imdb.com/title/tt0242193/

Larry Clark mi piace molto e il suo universo mi ha sempre affascinato.
È vero che tutto è molto ambiguo e patinato con le sue consuete orde di adolescenti mostrati spesso nudi (peraltro con innegabile compiacimento) ma Clark ha un notevole talento visivo (è innanzitutto un grande fotografo) e il mondo di ragazzini depravati e senza speranza che rappresenta ha un fascino pazzesco.

Bully è la storia vera di un omicidio avvenuto in Florida dove un gruppo di ragazzini sui 18 anni uccisero un loro amico che li angariava.
È un film molto forte che lascia un profondo disagio che non va via una volta che è finito. Su questo pesa anche il fatto che si tratta di una storia vera (e alla fine del film appaiono delle sovraimpressioni che dicono cosa ne è stato dei veri protagonisti…) e mostra con grandissima efficacia la banalizzazione della vita, della morte, del sesso, della maternità…
Raccapriccianti i discorsi che precedono l’omicidio (che viene organizzato con leggerezza, come se si andasse a una scampagnata) e incredibilmente irritanti (ma realistici) gli atteggiamenti dei ragazzi dopo il fatto.

Tecnicamente è Larry Clark allo stato puro, fotografia che sembra casuale ma che invece è curatissima, tanta camera a mano, immagine patinate ma anche molto crude (le scene di sesso sono tante e hanno la loro “poesia”).
Bravi tutti gli attori, dai protagonisti maschili Brad Renfro (bravo e sfortunato, morirà giovanissimo per overdose) e Nick Stahl (ma c’è pure un giovane e strafatto Michael Pitt) alle ragazze tra le quali spicca Rachel Miner che sembra una specie di sosia di Sasha Grey.

Ho il dvd francese, video e audio ottimi.
C’è anche un documentario tra gli extra ma è fatto in maniera così sciatta dal punto di vista tecnico che all’inizio appare un disclaimer di Canal+ dove si scusano per la qualità…

L’ho visto qualche giorno fa nel buon DVD Monumentum dotato per chi fosse interessato anche di subs inglesi. Molto bello, mi è piaciuto molto più di Ken Park che al contrario avevo trovato imperfetto. Si tratta sempre di ragazzi allo sbando ma disegnati in una maniera più realistica e funzionale al racconto. Decisamente agghiaccianti, la perdita di qualsiasi senso morale e sentimento riesce a creare un’aria di malessere generale che ti lascia svuotato nonostante l’atmosfera di spensieratezza che sullo sfondo viene mostrato dalla California più assolata e dall’età giovanissima dei ragazzi protagonisti. Le ragazze sono molto carine ma allo stesso tempo riescono ad essere ributtanti, un dettaglio non da poco che riesce a creare un senso di sgradevolezza molto elevato.