Buon 5 Maggio agli amici bianconeri !!!

http://www.youtube.com/watch?v=qlgTkv-BniQ&mode=related&search=

[FONT=Courier][SIZE=2]http://www.youtube.com/watch?v=YRIbSfj1evI&NR=1

[/SIZE][/FONT]

anniversario della morte di Napoleone?:slight_smile:

Non ci sono scudetti di cartone e trofei aziendali TIM acchittati che potranno mai cancellare quella data, quella partita, quell’orgasmo…

un po come il gol di calori quindi…eheheh

Si, ma raddoppiato. A Perugia i gufi festeggiarono solo per lo scudetto perso dalla Juve. Il 5 maggio si festaggiò un’innaspettato scudetto omaggio.

Ridicolo peraltro che si sia giocata quella partita con quel campo, ma questo è un altro discorso, non portiamo OT questo interessante topic :smiley:

Senza di te non andremo lontanoooo Antonio Conte capitanoooo !!! Con dedica a Materazzi merda che a Perugia c’era

Era soprattutto all’Olimpico che imprecava piangendo contro i laziali:" vi ho fatto vincere uno scudetto!"

povero matrix…se non ci fosse stato lui in germania…meditate!

Ma pure quest’anno c’avete da tormentarci l’anima?:smiley:
Abbasta…:smiley:

Scerbanè, per uno che ce n’avete lassato…e faccelo festeggià no ??? :smiley:

l’amico venticello non si offenda, ma vedendo questo topic ho pensato a come si invertono i ruoli: una volta erano gli interisti piangina che non vincevano mai a ricordare l’anniversario della partita con l’amburgo, di quella col borussia, di quella col real o del nubifragio di perugia. a scerbane’, fidate, va bene così :cool: :wink:

L’amico Gianmaria non si offenda, ma da buon (voglio fidarmi sulla parola:-p ) giornalista affabula e distorce la realtà…nei casi citati tu e Scerba (ma forse la finale di Atene con l’Amburgo al giovane Dario l’hanno solo raccontata) poltrivate davanti alla tv tifando per una squadra che non era la vostra che vi facesse la grazia di farci perdere senza che voi vinceste una fava. In questo caso noi si è vinto, voi avete perso.
Se necessiti di ulteriori delucidazioni possiedi la mia mail per contattarmi :smiley:

>In questo caso noi si è vinto, voi avete perso.

vero. ma allora perché non vedo un topic sulla vittoria dello scudetto juventino del 2003? dai, ammettilo, non è tanto la vostra vittoria, ma la sconfitta dell’inter che celebrate il 5 maggio

Forse è l’esatta concomitanza dei due eventi (entrambi presi singolarmente abbastanza ordinari) che crea quell’unicum che ancora ci solletica le gonadi :-p

>Forse è l’esatta concomitanza dei due eventi (entrambi presi singolarmente abbastanza ordinari) che crea quell’unicum che ancora ci solletica le gonadi

anche questo è vero, però è altrettanto vero che (se la memoria non m’inganna) l’anno scorso nessuno juventino ha aperto un topic per celebrare il 5 maggio 2002. è innegabile che quest’anno ci sia più rancore, no?

Personalmente, da quel torrido pomeriggio di 5 anni fa, utilizzo quando posso la combinazione 05/05/02 come giocata al lotto, combinazione di lucchetti, codice antifurto e quant’altro.
é innegabile, d’altronde, che dall’anno scorso il sorriso a dentoni marci del muràt mi ispira ancor più ribrezzo… :wink:

>é innegabile, d’altronde, che dall’anno scorso il sorriso a dentoni marci del muràt mi ispira ancor più ribrezzo…

su questo credo che nessuno possa darti torto:confused:

Personalmente parlando ho un ricordo meraviglioso legato al fatto che ero allo stadio di Udine quel pomeriggio, ci ho creduto, sono andato, ho goduto come non mai.
Mettici l’amaro masticato a Perugia e poi con la Roma, mettici che ormai nessuno ci credeva più, mettici che si lottava contro la seconda squadra della mia città…insomma dopo la Champions di Roma e il Mundial 82 per me è l’emozione più bella legata al calcio.

Mo che ce lo so te vengo a rubbà in casa…:smiley:

Sollecitato dalla discussione attingo aimiei archivi di scritti e ricordi e pubblico in esclusiva per GdR quello che fu la cronaca di quella giornata tricolore…abbiatene pietà vi prego.

Che cos’è la passione ? Secondo me la passione è qualcosa che ti spinge a fare o a credere in qualcosa, anche se sai che quella cosa potrebbe provocarti dolore o dispiacere, è un po’ masochismo e un po’ fede, è sicuramente un sentimento forte nei confronti di qualcosa o di una persona che ha dimora stabile nel nostro cuore.
E così è per passione che uno decide di abbonarsi ad una squadra di pallone, è per passione che talvolta la segue in trasferta, ed è sempre la passione che ti spinge a voler vivere dal vero quei momenti che sono poi la summa di tutta un intera annata di……passione.
Così devo avere pensato quando Venerdì mi telefona il mio collega di stadio Chicco Parietti, proponendomi la trasferta in quel di Udine in occasione dell’ultima giornata del Campionato 2001/02. Così devo aver pensato, e siccome la passione si assopisce ma non si spegne mai, non ho saputo dire di no, ok andiamo ad Udine, chissà che cosa ci riserva il destino.
Così arriva finalmente la Domenica mattina ed alle 8.00 in punto siamo a fare colazione pronti nel morale (magari un po’ meno nel fisico) ad affrontare quest’ultima trasferta dell’anno.
Il viaggio fila via liscio e senza intoppi, anzi nonostante siamo partiti con una situazione meteo sfavorevole, dopo Venezia uno splendido sole comincia a fare capolino fra i nuvoloni neri che però si addensano ancora all’orizzonte. Non ho potuto non vederci un analogia con l’avventura a cui andavamo incontro, quindi mi scopro sorridente, e più sereno e fiducioso di quando sono partito.
Come detto la strada si dipana veloce sotto le nostre ruote, e dopo circa tre ore e mezza arriviamo in quel di Udine. Ci accoglie un atmosfera tranquilla e rilassata, ma mano a mano che ci si avvicina allo Stadio, la tensione sembra essere più consistente, tanta gente con sciarpe e bandiere pronte ad essere sfoderate, per il momento esibite, ma non ancora ostentate. Coppie, famiglie, reduci da serate in discoteca, il pubblico che gironzola in zona è decisamente variegato, ma si capisce che tutti hanno in comune una gran voglia di festa.
Sono le 12.30 e dopo aver parcheggiato la macchina proprio davanti all’entrata del catino di Udine, un languorino ben noto comincia a torturarci. Decidiamo così di provare a fare due passi per vedere cosa ci offre la zona. Imbocchiamo una stradina laterale del tutto anonima ed insospettabile, e percorsi una cinquantina di metri, sbuchiamo in una piazzetta carinissima. Chiesetta, bar della piazza con i tavolini all’aperto, gelateria e Pub…insomma da un momento all’altro ci sentiamo catapultati in quella che potrebbe essere una “Frittole” del 1400 quasi 1500. Nulla sembra fare perfettamente al caso nostro, ma alla fine decidiamo di vedere cosa servono al Pub, quando da un viottolo chiuso fra due specie di casali, ci occhieggia un insegna che attira la nostra attenzione “Osteria da Adele”. Beh, il Pub può aspettare…entriamo e ci accoglie un ambiente famigliare ed ospitale. Parecchie persone per lo più dalla mezza età in su, si accalcano nei pressi del bancone degustando vino e ingerendo tartine al Lardo, alla Porchetta ecc…ecc…una lista di piatti caldi attira subito la nostra attenzione, ma quella che sembra essere la signora Adele ci dice che si può avere “solo” affettati e formaggi. SOLO ?!?!?!?! Neanche il tempo di farla finire ed eravamo seduti con il nostro bel calice di Cabernet ad aspettare le libagioni, che ci vengono servite poco dopo su un tagliere in legno. Pancetta aromatizzata, Porchetta, Crudo di S. Daniele, una specie di Cotto affumicato e un paio di fette di un formaggio che costituisce senz’altro l’anello debole della catena…inutile dire che altri calici hanno seguito il primo e un altro tagliere ha subito la sorte del suo simile, e dopo un bel cafferino, rinfrancati nel pancino e nello spirito, eravamo decisamente più pronti per una branda che per una gradinata…tant’è che saldato il conto di 20€ ci incamminiamo come due bradipi satolli verso lo stadio.
Intorno alle 13.45 si aprono i cancelli e la gente che nel frattempo è vistosamente aumentata di numero, si accalca presso le entrate. La nostra fila dura poco, perché occhieggiamo un entratina laterale con la scritta “Riservato agli Abbonati”. Beh, siamo o non siamo in Italia ??? Infatti entriamo da lì evitando la fila e senza che nessuno ci chieda l’abbonamento. Solita perquisizione burla e finalmente dopo una breve rampa di scale il manto verde del “Friuli” ci accoglie rassicurante nel suo splendore. Lo stadio è un bel catino, con le sole tribune centrali coperte, e con purtroppo la pista di atletica a rompere i maroni, ma decisamente ben tenuto. Alcuni pensionati facenti la funzione di maschera ci indirizzano verso i nostri posti (avevamo dei biglietti per il settore Distinti Laterali Numerati), che raggiungiamo. Siamo esattamente dietro ad una delle due porte (laterali ???), in settima fila, con un fossato largo un paio di metri che divide gli spalti dalla pista di atletica. A prima vista sembrano dei bei posti, ma poi quando entrano in campo le squadre per il riscaldamento ti accorgi di come la prospettiva sia schiacciatissima, e chi è a centrocampo ti da l’impressione di essere nell’area opposta e viceversa….Proprio mentre pensavo alla possibilità di cambiare posto (del resto credo che siamo stati gli unici di tutto lo stadio a mantenere esattamente i posti assegnati dal biglietto. A testimonianza di ciò porto l’esempio di una famigliola, Padre e tre figli, il più grande di circa 11 anni, che si siedono alle nostre spalle. Il figlio più grande fa al padre: “Papà, ma questi non sono i nostri posti. Se arrivano i proprietari del biglietto per questi posti ???” e il papà “Ghe se dise de non rompere i cojion !!!” Chiaro ???), dicevo, proprio in quel mentre, un tiro fuori misura arriva proprio a margine del fossato, sulla pista di atletica. E’ un attimo ed un audace ed atletico spettatore scavalca la recinzione, salta il fossato e si impossessa del pallone. Subito due ciccioni celerini si avventano contro lo spavaldo malcapitato, che butta il pallone negli spalti e tenta di ripetere la traversata, ma uno dei due lo abbranca per la collotta e, spalleggiato da un funzionario lo porta via….apriti cielo, si scatena una bagarre che lascia indifferente il ciccione che anzi, assume pose ducesche di sfida verso la folla che conclude la schermaglia con un bel coro “Assassini tutti in galera !!!”. Proprio mentre stavamo ipotizzando le torture che il malcapitato avrebbe potuto subire, eccolo rispuntare accompagnato non proprio gentilmente da un altro celere che sarà stato almeno 1 e 90. “Volete indietro il vostro compagno ? Ridateci il pallone” SSSSSSEEEEEEEEEEE !!! Chissà che fine aveva gia fatto la bala, e così resosi conto dell’assurdità della richiesta prima accenna a riportarsi via il tipo, e poi lo aiuta a ritornare tra noi.
Nel frattempo le squadre completano il riscaldamento e rientrano in campo per dare inizio alla partita. La tensione è cresciuta a livelli inimmaginabili. Nervosamente accendo la radio e cerco la frequenza giusta per “Tutto il calcio…”…bbbbzzzz……fffffssshhhhhh……ecco finalmente la trovo, e contemporaneamente il fischio di inizio. Ci siamo, i novanta minuti che valgono un anno, ma d’altronde è per questi momenti che uno decide di seguire per un intero anno la propria squadra del cuore….
Si comincia in maniera che migliore non si potrebbe, in dieci minuti 2 a 0 e l’interesse si sposta a questo punto verso la radio, verso Roma, dove si gioca la partita che assegna effettivamente lo Scudetto.
Passa pochissimo e l’Inter va in vantaggio, “è una papera di Peruzzi” dice la radio, mi crolla il mondo addosso, le facce tornano ad essere tiratissime ed i primi “eh, lo sapevo che la Lazio glielo regalava…” cominciano a farsi sentire. POBORSKY, POBORSKY !!! E’ pareggio e tutti di nuovo ad abbracciarsi, tutti tornano a crederci. Ma anche stavolta tutto dura troppo poco, Inter di nuovo in vantaggio, e stavolta tutti pensiamo che la mazzata per la Lazio sia di quelle da KO. La nostra partita si trascina stancamente, nonostante l’Udinese tenti di fare almeno un gol, e in prossimità della fine dei primi tempi, ecco la panchina della Juve esplodere di nuovo, ancora Poborsky, ancora pareggio, ancora Scudetto.
Intervallo, facce tese, qualcuno fuma nervoso, qualcuno cerca di distrarsi giocando con i bimbi, qualcuno chiede “Avete visto che fine ha fatto il pallone ???” Mi risveglio quasi da un sogno, lo guardo ed era proprio l’invasore di prima, con i pantaloni laceri per gli scavalcamenti, che vaga alla ricerca del suo trofeo. Niente da fare, nessuno sa nulla o tutti fingono di non sapere.
Le squadre rientrano in campo. Decido che il secondo tempo di questa partita non ha più valenza, e quindi mi siedo con le mani incrociate e ascolto con avidità la radiolina, mentre nella testa una sola parola rimbomba in maniera ritmata e ossessiva: “Lazio ! Lazio ! Lazio !”.
E finalmente come nel più bello dei miei sogni GOOOOOOOOOLLLLLLLLLL !!! Lazio in vantaggio !!! Lazio in vantaggio !!! Esplosione di gioia, abbracci, anche i giocatori in campo capiscono che i loro sforzi sono ormai vicini al premio finale. “Chi ha segnato ? Chi ha segnato ?” Ora tutti vogliono sapere chi ringraziare, chi poter fare diventare l’idolo di questa giornata. “El Cholo, Simeone !” Bellissimo, un disegno del destino beffardo fa sì che proprio un ex-interista tolga lo Scudetto alla sua ex-squadra per consegnarcelo. Ma io non sono tranquillo, torno seduto attendendo notizie confortanti dall’Olimpico…A circa dieci minuti dalla fine arriva la consacrazione, Simone Indaghi realizza il 4 – 2. Si può gioire, si può festeggiare, si può piangere di gioia, si può cantare, ci si può abbracciare, si può dare sfogo a tutta la nostra felicità. Siamo Campioni d’Italia, non eravamo venuti fino a qua per questo ???
Epilogo divertente di questa giornata. Poco prima del termine della partita l’altoparlante aveva avvisato tutti che non sarebbero state tollerate invasioni di campo, e la polizia si era schierata in divisa antisommossa per impedirle; quando un gruppetto di noti capi ultras si avvicina alle forze dell’ordine offrendosi di collaborare per evitare il peggio. “Indietro, indietro !!!” urlano respingendo chi voleva provarci, ed anzi uno di questi si prende due schiaffoni in sequenza da due persone diverse, ma così sonori che si sono girati anche in trentesima fila…SCIAFF !!! SCIAFF !!! Porco cane che bbotta….Triplice fischio, ed indovinate chi si precipita in campo per primo ??? Ma ovviamente i samaritani della curva che beffano così i celeri che a loro volta rimangono sbigottiti e con un palmo di naso, tanto da essere sopraffatti dai più coraggiosi che scavalcano, e nonostante qualche manganellata, raggiungono i giocatori festanti. Le due immagini più belle dei festeggiamenti secondo me sono state quelle di Ciro Ferrara “il nonno atomico” in mutande davanti alla curva che lancia il suo urlo liberatorio, e Antonio “Il capitano” Conte che mata con un tricolore il “Torello” Maresca.
Abbandoniamo lo stadio, stanchi ma felici, ora bisogna pensare a festeggiare e bisogna preparare gli sfottò per gli interisti….sapete, dopo quattordici anni di sconfitte è difficile poter essere originali……

peccato il sistema nn mi ti faccia assegnare la good rep bagnata di lacrime che meriteresti.
I love football