Personalmente ho conosciuto il termine benaltrismo solo pochi mesi fa, leggendo una lettera a Sergio Romano sul Corriere Della Sera, e, visto il suo attualissimo significato, l’ho fatto subito mio.
Il benaltrismo è in pratica una tecnica utilizzata per distogliere l’attenzione della gente da temi considerati scomodi. La tipica frase del benaltrista è, appunto, quella dalla quale il termine stesso deriva: “eh caro mio, i problemi sono ben altri”.
In questi ultimi tempi, nella politica, il numero di benaltristi è aumentato.
L’ultimo esempio è recentissimo: dopo le durissime critiche di Montezemolo, da Cortina, rivolte a 360° contro la politica italiana ed ai suoi costi enormi (con tanto di dati numerici), la risposta di Francesco Storace è stata questa: “meglio che pensiamo alle pensioni basse, piuttosto che ascoltare Montezemolo”.
Dopo questa affermazione, Storace è entrato a far parte della mia personale lista degli ineleggibili.
Un utente di questo forum e stato bannato per una settimana per aver fatto del benaltrismo gratuito. Questo per dire che noi siamo molto piu avanti di sergio romano :tuchulcha
Comunque nel caso di Storace, più che benaltrismo, mi pare invece una mossa mirata a preservare quella parte di elettorato che indubbiamente potrebbe esser risucchiata da un Montezemolo in politica.
Come ben sapete oggi imperversa in politica, trasversalmente, un benaltrismo rivolto contro l’argomento “Costi della Politica italiana”, che è stato recentemente portato alla ribalta da vari libri, editoriali in quotidiani importanti e da Montezomolo (2 volte in meno di un mese!)
In sintesi dice: I costi della politica vanno ridotti, ma pensare ad una politica priva di spese é un’ utopia. C’é la “necessità” di ridurli nella parte che vanno a vantaggio del singolo politico e non della collettività. Tuttavia pensare ad una politica priva di spese è utopia, perché rischierebbe di fare politica solo chi è ricco o chi riesce a trovare i finanziatori, ma così la politica ne uscirebbe condizionata
In questo caso c’è un tentativo di raffinatezza. L’argomento è scomodo. La Bindi agisce in due fasi:
Spostamento del centro del discorso da “i costi della politica” alla retribuzione dei politici e al finanziamento pubblico dei partiti.
Giustificazione del finanziamento pubblico
Bisogna infatti evitare a tutti i costi di parlare della quantità enorme di stipendiati della politica (180.000 secon Montezemolo), la causa principale dei costi abnormi rispetto alle altre nazioni europee
Ieri sera a Ballarò, grande intervento benaltrista del segretario di Rifondazione Comunista, Giordano.
Si stava parlando di costi della politica e Alemanno aveva appena illustrato un progetto di legge, elaborato da AN in accordo con Di Pietro, per la loro riduzione (finalmente qualcosa si sta muovendo!), che, tra l’altro, prevede l’abolizione delle comunità montane (pare costino 2 miliardi di euro!).
Avuta la parola, Giordano devia dapprima il discorso sui manager degli enti pubblici e i loro lauti stipendi (e qui ha ragione, sempre di spreco di denaro pubblico si tratta), poi arriva finalmente al suo obiettivo: tira fuori alcune carte e comincia a parlare dello stipendio di un manager in particolare: Montezemolo. “Solo come presidente della Fiat prende 7 milioni di euro all’anno, quando un operaio ne prende 14000: vi sembra giusto?”
Inutili le osservazioni di un rappresente di Confindustria che cerca di interromperlo dicendogli continuamente: “Si tratta di soldi privati non pubblici, sono soldi privati”; Giordano prosegue imperterrito il suo discorso.
Chissà cosa c’entrano i guadagni di Montezemolo con i costi della politica.
Vista anche io quella puntata ieri sera.
Giordano ieri sera era il più indegno di tutti in condominio con Bersani, ma anche Epifani non scherzava…da nascondersi per la vergogna.
Complimenti invece ad Alemanno e alla Prestigiacomo che, colore politico a parte, hanno tentato di far balzare all’occhio i VERI problemi ma soprattutto hanno detto le cose come stanno. In particolare mi è piaciuto il discorso sui giovani. Forse perchè anche loro sono ancora abbastabnza “giovani” (41 lei, 49 lui, ben al di sotto dei 68 anni di età media dei politici italiani).
Ma ovviamente venivano sopraffatti dai “Vecchi” benaltristi. Lampante quando lei faceva la divisione dei miserrimi aiuti e lui parlava di “mancanza di rispetto”.
Benaltrismo personalistico insomma…