Sarò crudo, impietoso, irremovibile. Proprio come l’acqua per il cioccolato.
Una delle cose migliori di questo regista. Proprio così.
Il più caldo fra i film freddi.
Girato da manuale (anche se quel manuale è probabile che lo debbano ancora scrivere).
Tutto-in-una-notte-ka-ka-boom!
Cruise spaziale per tutto il film. Fichissimo. Veste distinto. Pesta tutti. Ammazza tutti. E’ pure brizzolato. E c’ha le basette ben curate. E brizzolate. E c’ha quella ganzissima spruzzata di barba tutta in faccia. Ed è brizzolata pure quella. E’ il padre che tutti vorrebbero avere. E’ il padre che avrei voluto avere io quando marinavo la scuola per andare a scopare ed i prof convocavano i miei il giorno dopo. E questi poi me le davano di santa ragione con la cinghia sull’asta del ciuffolo. Basta scopare devi un po’ studiare. Che male cazzo. Ma se avessi avuto Cruise come babbo allora sì che nessun prof mi avrebbe più rotto i coglioni. E poi va pure in disco. Ed è ganzissimo. Tutto brizzolato pure in disco. E pure sul dancefloor lui è ready, è steady e, tanto per citare la Bibbia, he goes like a shit through your big-fat-sad ass!
Il suo incedere così diretto, legnoso, da fottuto burattino, è del tutto congeniale all’andamento del film.
Questo è un film “diritto”. Lo si beve come un raccordo autostradale tutto ai 130.
Yes, the river flows.
Ed è girato da paura cazzo.
Yes, the river knows.
E’ girato da paura ed io ve lo devo ripetere ancora un po’ perchè il vostro intelletto pare un grosso campo di banane tutte pisciate dai meticci sotto il sole dell’Honduras.
Guardate un po’ là come gira. Guardate un po’ là come vi piazza lo skyline della città attraverso le vetrate dell’ospedale.
Please believe me, the river told me.
E poi c’è quel piccolo miracolo. Uno sprazzo di poesia digitale in mezzo ai centrotrenta. Un momento di sospensione narrativa pura. Un attraversamento di strada. Un attraversamento di strada inatteso. Ed attraversa i pensieri dei protagonisti. Ed attraversa i pensieri degli spettatori. E per un momento li blocca. Li annulla. Il coyote apre le acque e sembra Mosè.
Breath under water 'till the end.
E questo è uno di quei sacrosanti momenti di cinema moderno.
Punto.
Chi al posto della sensibilità si ritrova solo un mazzo di cartavetro, continui pure a raschiare sterco dal culo delle giovenche. Che quelle poi sapranno ringraziarvi.
Io più lo vedo e più mi viene duro.
Una pietra miliare al neon.