Visto finalmente ! Ecco la recensione :
Sesto lungometraggio per Ivan Zuccon, questo “Colour from the Dark”, basato sul racconto “The Colour out of space” di H.P. Lovecraft. Dopo vari problemi di produzione e di finanziamenti, che hanno fatto posticipare di diversi anni l’inizio delle riprese, finalmente nella primavera del 2008 è iniziata la pre-produzione del film e tra Luglio e Agosto sono iniziate le riprese, durate 5 settimane, in un vecchio e bellissimo cascinale. Ivan Zuccon e il fido sceneggiatore Ivo Gazzarrini hanno realizzato l’adattamento a partire dal racconto dello scrittore di Providence, rimanendo comunque fedeli alla storia, ma eliminando alcune tematiche fantascientifiche (il meteorite ne è un esempio) e ambientandola nella seconda guerra mondiale.
Il film è un vero piacere per gli occhi dello spettatore, che, stanco dell’abuso di splatter e sangue (che pure in CFTD è presente, e anche in modo abbonandante) di questi ultimi anni nella cinematografia Horror d’oltreoceano e non solo, ha bisogno di una storia solida a cui aggrapparsi e di un’ottima regia che possa coinvolgere interamente, senza annoiare. Zuccon svolge il suo compito alla meraviglia. La regia e la fotografia sono impeccabili. Non c’è più da meravigliarsi se il regista ferrarese continua a dimostrare, film dopo film, il suo immenso talento dietro la macchina da presa, ma anche la sua grande capacità nella gestione degli attori, cosa fondamentale, soprattutto quando, come in questo caso, si ha a che fare con un cast internazionale. A cominciare dalla bellissima Debbie Rochon (nei panni di Lucia), la celebre scream-queen americana, nota ai più per le sue numerose produzioni Troma, ma anche per i più di 100 Horror in cui ha recitato. La sua interpretazione è da grande attrice, coinvolgente e sconvolgente in alcuni frangenti, in ruolo non così semplice. Importante al suo fianco è anche Michael Segal (nei panni di Pietro), attore-feticcio di Zuccon, cresciuto molto nel corso degli anni ed ora davvero un attore completo. A completare il cast una bravissima Marysia Kay, inglese, nei panni di Alice, una ragazzina affetta da gravi turbe psichiche, Matteo Tosi, nei panni del prete esorcista, l’inglese Eleanor James, gli irlandesi Gerry Shanahan e Emmet J. Scanlan, e Alessandra Guerzoni (peccato che abbia un ruolo così breve), già apprezzata in “Nympha”.
Il film, dopo un inizio piuttosto tranquillo, si trasforma ben presto in un Horror cupo, dai toni esorcistici e maligni. La fotografia diventa più scura e anche la scenografia cambia colori e tonalità. Col passare del tempo diventano sempre più importanti il make-up e gli effetti speciali, opera di Mauro Fabriczky e dell’irlandese Fiona Walsh, davvero sanguinosi, realistici ed efficaci. Il tocco di classe è pero di Massimo Storari, autore di straordinari effetti digitali, alla faccia di chi ci indica come incapaci in questo campo e troppo indietro rispetto agli americani. Strabiliante, a tal proposito, la trasformazione fisica e nei particolari demoniaci di Debbie Rochon, ma anche la liquefazione dei crocifissi, sopraffatti dal maligno che regna nell’abitazione. Da contorno (forse troppo, sembra quasi non si sia data troppa importanza) fa la musica di Marco Werba, davvero intense e suggestive alcune sue composizioni musicali, e di Aurora Rochez, autrice di alcuni brani d’atmosfera. Inoltre sono state utilizzate alcune musiche di Richard Band, destinate inizialmente per “NyMpha”, ma che poi non furono usate. Il film è stato girato completamente in Inglese, e in High Definition, che ha consentito di trasferire il film in 35mm senza perdita di qualità.
In definitiva, un ottimo film, uno dei migliori Horror degli ultimi anni e il migliore di Zuccon, che non ha nulla da invidiare ai colleghi d’oltreceano o franco-ispanici, se non forse la pubblicità in patria (assente in Italia) e una maggiore distribuzione e visibilità.
Per altre info e per le vedere le immagini : Recensione completa “Colour from the Dark”