Colpi di fulmine - Neri Parenti, 2012

Anno: 2012.
Regia: Neri Parenti.
Musiche: Claudio “Greg” Gregori, Attilio Di Giovanni (canta Ilaria Della Bidia).
Cast: Christian De Sica, Pasquale Lillo Petrolo e Claudio Greg Gregori, Luisa Ranieri, Anna Foglietta, Pier Maria Cecchini, Debora Caprioglio, Arisa, Simone Barbato, Luis Molteni, Chiara Sani, Gina Rovere, Lallo Circosta, Rosanna Sferrazza, Martine Brochard, Stefano Antonucci, G. Max.

Ciao a tutti,
finalmente un bel film nel cinema di oggi!
E’ il film di Natale 2012, ma è diversissimo dai precedenti: la regia è sempre di Neri Parenti, nel cast c’è sempre Christian De Sica, ma non ci sono mete vacanziere e, soprattutto, niente volgarità e due episodi separati, un po’ come in alcuni vecchi film come “Qua la mano” o “Culo e Camicia”.
“Vacanze di Natale a Cortina” (2011) era stato una delusione, almeno per me… ma questo “Colpi di fulmine” è veramente bellissimo.
Il primo episodio è “Il Prete”, con Christian De Sica dottore di una clinica privata che, per scappare alle guardie per un controllo fiscale (di cui stavolta è innocente) si traveste da prete e prende il posto di un prete vero che ha perso la memoria. Naturalmente non sa dire la Messa e da lì in poi partono scene esilaranti come la Messa detta con Youtube nascosto che poi si blocca. Poi, durante una competizione di canottaggio, viene salvato da una donna maresciallo dei carabinieri e tra loro due è un colpo di fulmine… Christian De Sica è come sempre straordinario quando improvvisa e nelle battute e poi insieme a lui c’è un’eccellente Luisa Ranieri, una sorprendente Arisa (chi l’avrebbe detto che fosse molto brava come attrice?), il mimo Simone Barbato, Chiara Sani e Pier Maria Cecchini, da molto tempo assente al cinema. Occhio alla primissima scena del film, perché sulla scrivania di Christian De Sica ci sono diversi quadri ricordo, tra cui uno dove è vestito da calciatore, ebbene: in posa con lui c’è anche Neri Parenti. Un episodio riuscitissimo comunque.
Il secondo episodio vede protagonisti Lillo e Greg. Quest’ultimo è ambasciatore, mentre Lillo è il suo autista che si finge raffinato per non perdere il posto. Un giorno, mentre comprano il pesce al mercato, l’ambasciatore Greg si innamora della pesciarola a cui però piacciono solo gli uomini coatti. Dopo un’involontaria lite al mercato, Lillo confessa a Greg di essere un coatto e, per fargli un piacere all’ambasciatore, gli dovrà insegnare tutti gli atteggiamenti e la lingua coatta. Iniziano le risate, risate grossissime, c’è anche una scena spassosa, con tutti i vescovi e cardinali che, convinti di fare esercizi fisici per la schiena, fanno gestacci. L’episodio procede con Greg che da ambasciatore raffinato e colto diventa coatto per amore e Lillo che, via auricolare, gli suggerisce cosa fare… Un episodio divertentissimo e riuscito, grazie anche ad un cast ricco: Lillo e Greg (si dimostrano bravissimi e divertentissimi), Anna Foglietta (un cocktail di bellezza e bravura recitativa), Stefano Antonucci (qui ex autista del Califfo, ovvero Franco Califano) e G-Max (già visto a Stracult), e poi i divertentissimi Lallo Circosta e Rosanna Sferrazza, e partecipazioni pregevoli di Martine Brochard e Gina Rovere. Episodio bellissimo. Memorabile la serenata con “Roma non fa la stupida stasera” e Lillo che capisce di venire vestito in costume da bagno, invece di costume d’epoca.
Tutti e due episodi divertentissimi, un film alla vecchia maniera dove si ride dall’inizio alla fine, grazie anche ad un Neri Parenti in vena che dirige con una verve eccellente.
Ottima anche la campagna pubblicitaria che hanno fatto al film, come per esempio gli sketch sulle lezioni di romanaccio con Lillo e Greg:

//youtu.be/2DImD1_85r4

Oddio, “niente volgarità” mi sembrano parole grosse, però è vero che rispetto al cinepanettone classico qui Parenti cerca un minimo di eleganza in più.

Un cast che mette insieme Christian De Sica (un nome una garanzia), il comico televisivo emergente di turno (Simone Barbato, il mimo di Zelig), la partecipazione di un non attore ma che comunque sia molto nota/a al pubblico televisivo (Arisa), un po’ di belle donne (Luisa Ranieri, Debora Caprioglio, Chiara Sani, Anna Foglietta), caratteristi vari e argomenti come la fuga dalla Guardia di Finanza e la romanità coatta, vanno inequivocabilmente nella direzione della formula cinepanettonara.

D’altra parte Neri Parenti ci prova davvero a cambiare qualcosa; non ci sono tette, né scosciate, né guepierre, bustini o pizzi in bella mostra, il massimo dell’erotico è un fugace décolleté della Caprioglio assolutamente casto (è che proprio…è generoso di suo). Battute con allusioni sessuali o pecorecce ci sono, ma mai marcate come nei classici cinepanettoni vacanzieri, non si esaurisce tutto nella scorreggia insomma. La partecipazione di Lillo e Greg aiuta a dare una cifra leggermente più alta alla comicità del film, sebbene siano i due a doversi adattare a Neri Parenti e non viceversa, ma almeno arriva un qualche compromesso che nobilita ulteriormente l’operazione. La Foglietta e la Ranieri sono due brave attrici oltre che due belle donne, e Parenti non spinge affatto sulla loro avvenenza (anzi, la Ranieri è pure troppo coperta). Certo, la presenza di Barbato è del tutto incomprensibile, se non per l’appeal televisivo del personaggio, e in fondo lo stesso potrebbe dirsi per Arisa, che perlomeno però infonde vivacità alla sua perpetua.

De Sica va col pilota automatico in un ruolo che oramai si è cucito addosso su misura negli anni. Come vaghi riferimenti possibili si citano Sister Act per l’episodio Il Prete (De Sica) e My Fair Lady, debitamente rivista e corretta, per quello de L’Ambasciatore (Lillo e Greg).
Colonna sonora (non memorabile) curata proprio da Greg (assieme ad Attilio di Giovanni), che almeno ha il pregio di non ammorbarci con la consueta hit dance del momento.

Visto qualche spezzone dell’episodio con Lillo e Greg, qualche giorno fa da “Blockbuster”. Premesso che loro due li seguo da parecchio, sono anche andato in teatro un paio d’anni fa a vedere il loro spettacolo, e insomma mi piacciono molto…MA quel poco che ho visto mi ha suscitato imbarazzo se non disgusto, roba da farsaccia o da avanspettacolo anni '50, ennesima conferma della “morte artistica” di Parenti. E dovrebbe essere pure l’episodio più riuscito, il loro?! Non oso immaginare allora quello con De Sica…RABBRIVIDIAMO!

a me l’episodio con Lillo e Greg ha ricordato I camionisti con Massimo Wertmuller che prende lezioni da Sergio Leonardi , comunque il film mi ha divertito.