Con i fumetti non ci incarto il pesce

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Con i fumetti non ci incarto il pesce
Pubblicato da The Frank Equation

Io collezionisti di fumetti ne conosco tanti, e un mio amico frequenta una scuola dei comics. Tutta 'sta autoghettizzazione non la vedo, e mi pare che dei pareri altrui gliene fotta poco o nulla. Leggo tuttora fumetti, e se incontrassi uno tanto microcefalo da sfottermi per una cosa del genere credo che non lo frequenterei a lungo. Mica perchè trovo offensiva la cosa; semplicemente accusare d’infantilismo chi legge comics la trovo una cosa da sottosviluppati, come affermare che chi ama i film horror è un sadico. Semmai sono altre, le polemiche nell’ambiente che trovo futili e pretestuose…

Io lavorando periodicamente nelle fiere dei fumetti ho potuto notare che ci sono effettivamente delle persone molto poco competenti che non sanno fare il loro lavoro, magari manco gli piace…ma del resto in quale amiente non accade ciò? basta andare alle poste o nei bar in spiaggia…
:rolleyes:

Io non leggo più fumetti da anni ormai,il primo ma anche l’ultimo è stato sempre e solo Zagor che diciamo mi ha accompagnato dai 6 ai 30 anni,qualche tempo fa mi era balenata la passione dei fumetti sexy neri anni 70(soprattutto i terror blu dove tuttora cerco di completare la raccolta,anche se non mi impegno affatto),infatti in cantina ne ho a centinaia,presi ma mai letti.
Chi legge fumetti pur avendo raggiunto una certa età per me non fa bene ma benissimo e poi diciamocelo: ma qui non si può fare niente ,senza avere qualcuno che sassa le palle per qualsiasi menata?

Mah… non saprei, io i fumetti li vivo da lettrice, non mi sono mai posta il problema della eventuale autoghettizzazione di chi lavora in quel settore.
Trovo invece che chi disdegna i fumetti senza conoscerli, magari avendo in mente L’Intrepido o Lancio Story, dimostri una profonda ignoranza.

Corrado, secondo me non hai colto il punto di quell’intervento, che non parla di appassionati “semplici”, ma di addetti ai lavori. Nella fattispecie, specificatamente di gestori/commessi di fumetterie o banchetti alle fiere.

Io, oltre ad essere appassionato di fumetti sin da quanto posso ricordare, ho svariati conoscenti che lavorano in (o gestiscono) negozi di fumetti, e posso garantirti che quel breve articolo centra perfettamente il punto: in davvero tanti casi, anche in queste realtà che comunque rimangono sempre “di nicchia” nonostante i vari Dragonball, Naruto, X-Men, Spider-Man e via discorrendo (nulla da dire sui relativi personaggi, mi riferisco ovviamente alle mode cicliche), spesso hai la fortissima sensazione che chi ci lavora sia lì solamente per far cassa, che alla fine potrebbe vendere manga come affettati e non cambierebbe nulla, e che anzi molto spesso disdegna e deride il consumatore di fumetti commerciali (come, nella mentalità di tanti appassionati italiani, sono considerati i manga o i supereroi) dall’alto di non si sa bene quale piedistallo di integralismo “artistico” (quando va bene), salvo poi riempirsi il negozio di gadget e action-figures ridendo alle spalle del gonzo di turno (secondo lui) che se le acquista.

A mio avviso chi ha scritto quel breve commento ha perfettamente idea di come girano le cose, e mi trova totalmente d’accordo. Se non si riesce a far passare la vera passione per il fumetto, le cose davvero interessanti, è anche un po’ colpa di questi personaggi che alla fine sembrano aver lasciato la passione in uno scompartino interno del portafoglio, proprio dietro alla carta di credito.

Purtroppo tutto ciò esiste in quasi tutti i lavori, non solo nel mondo del fumetto:(

Guarda che ho capito perfettamente l’articolo: i collezionisti di cui parlavo io sono edicolanti, gestori di fumetterie che lo fanno per passione e partecipano a fiere e conventions. Sicuramente c’è chi lo fa solo per denaro e non per passione, come avviene fra i videotecari; ma mica si può fare di tutta l’erba un fascio. Poi non ho capito cosa c’entrasse il discorso sull’autoghettizzazione, se me lo spiegate meglio voi…

Chiaramente non si può fare di tutta l’erba un fascio, ma il fenomeno di cui parlava il tizio è in netta crescita, quindi è giusto che venga sottolineato. Non sono ovviamente tutti così, ma stanno diventando sempre di più.

Il discorso sull’autoghettizzazione posso riassumertelo così: se chi ci lavora è il primo a non mostrare rispetto per l’ambiente fumettistico, come ci si può aspettare da averlo anche da parte di chi, sino a ieri, ci guardava come dei disadattati? In questo senso parlava di auto-ghetto.

Mettiamola così: chi guarda gli appassionati di fumetti come un disadattato è un cretino, e il suo parere non m’interessa come non m’interessa fargli mutare opinione. Quanto ai furbi (presunti, di solito falliscono in breve tempo e so di che parlo) che pensano di fregare i gonzi me ne fotto ancor di più, ci vuol poco a distinguere i venditori realmente competenti e spinti da passione dai peracottai.

Opinione “hardcore”, encomiabile dal punto di vista dell’integrità, ma se mi permetti un po’ priva di senso pratico. Quello sui fumetti è un pregiudizio comune e purtroppo diffuso da decenni, a mio avviso invece di dare della testa di cazzo a priori a chiunque segua il pregiudizio, bisognerebbe creare le modalità per fargli cambiare idea. Produrre fumetti purtroppo costa soldi, e se vogliamo che anche qui nasca un mercato serio e fiorente bisogna abbattere le barriere del pregiudizio e allargare l’utenza, non chiudersi in una torre d’avorio. Solo così si potrà investire di più nel fumetto, e ottenere risultati sempre migliori. IMHO.

I risultati migliori nell’ambito della produzione di comics sono auspicabili, la speranza di far cambiare idea a chi nutre pregiudizi nei confronti degli appassionati mera utopia. Ficchiamoci in testa che ragionare in un certo modo (leggi i fumetti/ami le commedie sexy all’italiana? Sei un coglione privo di gusto) denota grettezza mentale, e i gretti non sono di alcuna utilità. Non comprano fumetti e non lo faranno mai, cosa ci frega della loro opinione? Altro problema invece è quello degli addetti ai lavori incompetenti, l’unica è boicottarli (cosa che nell’ambito dei cinefili avviene già, come dimostra il passaparola sulle edizioni home video da evitare).

E per fortuna che prima non volevi fare di tutta l’erba un fascio, eh? :smiley:

Io comunque resto dell’idea che contro questo tipo di pregiudizio si possa lottare, muovendosi nel modo giusto e cercando di cambiare la mentalità “dal basso”. Certo che se nessuno fa nulla le cose non cambieranno mai (e qui si torna al famoso articolo che ha inaugurato il thread), ma questa è una canzone che si sente di continuo e in qualsiasi ambito…

Tu credi che un giorno chi oggi disprezza i fans di cinema bis e i fumettari cambierà idea? Io dico di no. Non è questione di fare o non fare di tutta l’erba un fascio, è un problema di sensibilità. Certi pregiudizi sono tipici di una mente ottusa, a me di collezionare francobolli non frega nulla ma mica considero mentecatti quelli che lo fanno. E ti dirò di più: dovremmo essere noi appassionati/consumatori a darci una mossa. Tanti acquistano da gente che non ne capisce, perchè? Se una fiera è gestita male io non ci vado, e non mi faccio fregare con prezzi da rapina. Un po’ come avviene col cinema, dove se sai che una casa di DVD è poco affidabile non ne compri i prodotti. Troppa gente invece si contenta e si fa prendere per il naso, è una triste realtà. Finchè ci saranno polli da spennare ci saranno automaticamente lestofanti, è un’ovvietà.

Comunque gli adolescenti luridi e puzzolenti che frequentano le fiere del comics non li sbatto manco ioooooo!!!111111111Alla faccia del pregiudizio!:rolleyes: