dall’abominevole uomo delle nevi val guest shifta porcellonescamente all’abominevole lavavetri. vetri dai quali ovviamente spia tutto lo spiabile, spesso autorizzato dai diretti interessati quando non su commissione. nudi e amplessi a volontà (davvero tanti, dato il periodo) e in ogni salsa spalmabile e il pecoreccio al potere volere dovere in questa sexy comedy che si allinea grossomodo con quelle nostrane. tratto da una letteraria saga quadripartita di timothy lea (al secolo chrstopher wood, lo stesso che sceneggerà anche un paio di 007), tutta a base di confessioni piccanti.
il film non sembra aver avuto chissà quali rogne censorie, per cui tutta la manfrina pubblicitaria del sequestro e annesso dissequestro si aggiudica un grosso mah!
Lo ricordo spacciato in cassetta con la parola ‘porno’ mi pare dopo la parola ‘confessioni’ (anche se la versione rimaneva sempre quella). Ovviamente essendo distribuito dalla Columbia non poteva essere un porno anche se come dice schramm è un po’ più spinto dalla media (considerato il regista, poi). C’è anche una ormai sfiorita Diana Dors che fu una specie di Jane Mansfield inglese. Forse ricordo male io ma dovrebbe essere stato passato anche da qualche televisione privata romana tra la fine degli anni settanta i primi anni 80.
Più che a un Dania qualsiasi, lo paragonerei a un film tipo IL LETTO IN PIAZZA.