Cosmopolis - David Cronenberg, 2012

http://www.imdb.com/title/tt1480656/

Un Cronenberg insolitamente prolifico esce con due film in due anni. Strano che ancora nessuno ne abbia parlato sul forum, troppo delusi da A Dangerous Method?
Il film da quello che ho letto a Cannes ha diviso un pò pubblico e stampa, e non poteva essere altrimenti. Ero spaventato dalla scelta di Pattinson, protagonista della saga più melensa degli ultimi anni, faccia monoespressiva per adolescenti arrapate.
Invece devo ammettere che a parer mio nel film funziona e questo personaggio è molto più vampiresco, a suo modo, del teen-vampiro buono e ripulito di Twilight.
Il film è claustrofobico o meglio alienante, tutto quello che succede, i dialoghi, l’atmosfera, in qualche modo è finto e lo vuol essere. Anzi perfetto. E’ una giornata nella vita di un giovane e potente miliardario, nella sua Limousine che fra crisi finanziarie, proteste, pericoli di attentati, non ha niente di meglio da fare che preoccuparsi di arrivare dal barbiere di fiducia per rifarsi il taglio. Il climax è quello comunque di una discesa verso un vuoto interiorire e piano piano l’asettica vita dentro la limousine si contamina dello squallore che la circonda.
Sicuramente molti lo odieranno, io, partito con forte titubanza, ne sono rimasto in qualche modo affascinato.
Il film è tratto da un romanzo di De Lillo.

Andrò a vederlo dopodomani,il soggetto mi incuriosiva parecchio,e la scelta di Pattinson non mi ha spaventato,anzi sono convinto che i “registoni” sappiano tirare fuori da attori che riteniamo impresentabili sottigliezze insospettabili.
P.S.Per l’esattezza, Cronenberg ha fatto due film in meno di un anno:“A dangerous…” l’ha presentato a Venezia a settembre '11,questo solo 8 mesi dopo…

oddio, avevo deciso di evitarlo proprio per pattinson che ho pure rivisto recentemente con molto fastidio in harry potter e il calice di fuoco. però, se funziona, potrei pure sfangarlo (come ho sfangato jake gyllenal in source code) e poi autovantarmi con me stesso di aver vinto un’altro preconcetto.

una cosa però è errata nella tua recensione elio: pattinson non è per adolescenti arrapate, o almeno non soltanto. ho visto molte più 30/40enni perdere il senno per lui rispetto alle ragazzine che magari preferiscono un zack efron se non un justin bieber…

lo sono andato a vedere. secondo me ha un difetto. poi magari qualcuno mi darà addosso oppure sono io ad avere il difetto di essere abituato a cose troppo commerciali ma secondo me il difetto è che i tanti dialoghi che ci sono spesso si fatica a seguirli, spesso ci si capisce poco e spesso sono, detta in soldoni, noiosi. in certe parti del film ho rischiato l’addormentamento.
però nonostante ciò ci sono alcune scene che ti risvegliano, ci sono alcuni personaggi di contorno molto interessanti, splendido per me paul giamatti e l’intero finale. il film è bellissmo nella fotografia e anche io ne sono rimasto comunque affascinato. dico solo che in cosmopolis mi è piaciuto molto il cronenberg regista e meno il cronenberg sceneggiatore-dialoghista.

Visto anch’io, ieri, DA SOLO in sala. La matrice letteraria (non ho letto il romanzo) è evidente già dopo pochi minuti, la cogliamo appunto dai dialoghi. Se si “supera” questa caratteristica (pregio e difetto al tempo stesso), vediamo un film che afferra “l’air du temps” attuale , peccato solo per il finale inutilmente stiracchiato e “irrisolto” (già così alla fonte, a quanto pare: ma una cosa è la carta stampata, un’altra le immagini…), con un quarto d’ora in meno il risultato complessivo sarebbe stato un capolavoro o quasi. Dove si mescolano economia, sesso, bisogni e paure (mangiare, la visita medica…), l’“Ulisse” joyciano, “Un giorno di ordinaria follia”, se vogliamo pure un tot di “American psycho”, e come referenti cronenberghiani pure “Videodrome” (la “nuova carne” si è concretizzata nei manager miliardari?) e “eXistenZ”. Insomma un’opera molto molto ambiziosa, appunto imperfetta e poco commerciale, ma con un protagonista sorprendente. Eh sì, perchè il giovane Pattinson è ridicolo come ciucciasangue languidone (e moscissimo…) nei vari “Twilight”, ma negli eleganti abiti di “vampirone” UBERcapitalista farebbe la gioia di Marx (parafrasato in un tabellone elettronico, nel film) e Brecht (il quale forse scriverebbe, ai nostri giorni, “L’irresistibile discesa di mr Packer”?), ed è perfetto e coraggioso,grazie anche alla sua bellezza algida e l’aria indolente (immaginate un Joe Dalessandro allungato e meno palestrato, e ci siete). Concludendo, gli incassi saranno scarsini, ma Cronenberg conferma appieno la sua statura registica. E se i festival non lo premiano, peggio per le giurie…

ieri ho visto il film e devo dire di esserne rimasto totalmente folgorato.
per me, e lo dico ponderando bene il peso della parola in questione, si tratta di un capolavoro.
e non lo dico perché sono un fan di Cronenberg… questo devo precisarlo.
d’altronde non ho fatto mistero -qui o altrove, non ricordo- delle forti perplessità che invece mi aveva lasciato il film precedente (che cmq ho intenzione di rivedere).
Cosmopolis, però, per quanto mi riguarda è un capolavoro.

piuttosto che tentare una nuova recensione, copio il parere che oggi ho scritto su fb… scoprendo, tra l’altro, un’assoluta sintonia con quanto aveva scritto giorni fa Mazzarella sul film.

un Cronenberg glaciale e mortuario come non si vedeva dai tempi di Crash -e probabilmente Crash è un film intimamente legato a Cosmopolis, che però all’implacabilità “chirurgica” della regia, dei lentissimi e sublimi movimenti di macchina, alla cappa mortifera di un cielo inesistente, di un destino ineluttabile e senza alcuna speranza, aggiunge una vena sarcastica/ironica/grottesca che -se è possibile- ne fa un film ancora più “estremo” e “insopportabile”.
viene accusato di verbosità, qualcuno segnala “dialoghi retorici e inutili”… ma nessuno si accorge che questo film è paradossalmente quanto di più vicino al cinema muto possa esserci oggi?
i vacui discorsi che riempiono le giornate di questo nuovo eroe cronenberghiano (votato anche lui alla sua mutazione e al prezzo che comporta) sono un brusio sempre più indistinto: la regia, la fotografia, le scenografie, tutto svuota di ogni pomposità retorica e letteraria i dialoghi di DeLillo fino ad azzerarli quasi del tutto.
resta la potenza ossessiva e disarmante di ogni singola inquadratura.
un lungo e asfittico funerale che può trovare degni termini di paragone soltanto, appunto, in Crash.
Cosmopolis è un capolavoro, almeno per quanto mi riguarda.
di quei capolavori su cui sarà sempre bene tornare e tornare ancora… per capirli fino in fondo.
per capirli davvero.

imho -ovviamente :wink:

Per i TANTI che non lo han visto in sala, segnalo che è disponibile in dvd e br, label 01.

Ho visto il film e francamente ancora non ho capito se mi è piaciuto o no…tutti i pregi e i difetti (che in alcuni casi coincidono) che sono stati elencati nei precedenti post li condivido. Il film è sicuramente affascinante, come ogni metro di pellicola girata da Cronenberg, la messa in scena ed il tocco gelido dei suoi film non lasciano insensibili, tuttavia Pattinson…quei dialoghi fiume volutamente paludati…le assurde conversazioni con la fidanzatina upperclass…

Tristissima l’asserzione che fa un tizio della Produzione nelle interviste del dvd, secondo cui la scelta di Pattinson porterà tutta una nuova generazione di fans a Cronenberg (chi, quelli di Twilight?) che altrimenti avrebbero ignorato il regista ritenendolo un’anticaglia dei loro genitori. Ah ecco perché proprio Pattinson… (del resto, sulle prime Cronenberg aveva pensato a Colin Farrell, impegnato però con Total Recall)

Fantastica invece la Binoche, una sola scena ma…cribbio che sensualità!

personalmente credo che chiuderò qui la mia esperienza con quello che è stato uno dei registi da me più amati in assoluto
ma dopo l’ignobile dangerous method non ce l’ho proprio fatta a reggere anche questo nuovo obbrobrio
già dopo i primi 5 minuti volevo mollarlo e consiglio caldamente a chi dovesse avere questa mia stessa impressione di non cedere alla curiosità
a parte la forma in questo film non c’è nulla
i dialoghi sono qualcosa di allucinante, voluto o no non mi interessa, banalità e stronzate per me non hanno lasciapassare di alcun genere
idem la scelta degli attori e particolarmente del protagonista, non me ne frega niente del risultato che volevi ottenere, a me vedere un coglione del genere fa semplicemente schifo e l’unica cosa che provo è il senso di rabbia per il tempo che sto cacciando via

in definitiva penso che Cronenberg sia ultra-bollito e che la vecchiaia abbia fatto malissimo alla sua arte (non è certo il primo che perde la brocca così)

e se non vedete questo film non potete capire quanto è brutto

Premesso che il post di robby mi aveva già messo sull’attenti, ho visto ieri sera quest’ultimo film di Cronenberg, cognome che soltanto ora noto sembrare una marca di birra danese.

E’ stata una visione abbastanza faticosa, dialoghi infiniti ed apparentemente senza grande senso per un’oretta buona, con la non-recitazione (voluta, ok) di Pattinson che certo non aiuta ad entrare nel film. Nella seconda parte inizia a succedere qualcosa, ma mi pare che ci sia sotto un po’ troppa fuffa pseudo-intellettuale in tutto il dialogo finale tra il protagonista e Paul Giamatti. Troppa teoria, che immagino fosse già nelle pagine del romanzo. E il cinema dov’è finito? Ok, il testo sarà senz’altro pregno di significati, ma quale visione emerge dalla pellicola?

Resto perplesso.

Continuo a pensare che sia un film, piaccia o meno, decisamente importante. Uno di quelli che, già fra un vent’anni, saranno FONDAMENTALI per comprendere questi anni di casotti social-economici. I difetti li ho già elencati nella mia rece dell’anno scorso, ma per la puttana preferisco un Cronenberg sicuramente “imperfetto” ma vitale e che soprattutto sa guardarsi ancora intorno per cercare di capire quello che succede (nel mondo, nella società, nell’economia), ad altri registi che una volta reputavo “imprescindibli”, oramai invece persi nelle loro stantie e un pò ridicole ossessioni. Sì, mi riferisco a David Lynch…

Piccolo OT

Se ti riferisci alla Kronenburg, è francese, per lo specifico alsaziana, di Strasburgo.

Fine OT

Io il film ho iniziato a vederlo tempo fa, purtroppo dovetti interrompere per cause di forza maggiore dopo circa 20 minuti, ma era sicuramente intrigante, a breve conto di visionarlo tutto.