Vittoria, mamma separata di Salvatore, deve cercare di andare avanti come può stando allo stesso tempo attenta all’ex marito violento che vuole per sè il figlio. Salvatore intanto si scherma dietro un mondo di fantasia in cui ritiene che i supereroi siano essere reali.
Non so se s’era capito che Luna Gualano è una delle mie registe indipendenti preferite. Mi mancava questo suo lavoro e l’ho recuperato ieri sera. Definirlo a basso budget è poco nonostante qualche modesto effetto digitale per cui è più agevole valutare la prova di regista. La prova secondo me è stata superata un’altra volta brillantemente pur in un genere completamente diverso da quelli toccati in precedenza. Si sente quest’atmosfera soffocante della periferia romana pur essendoci solo una vera scena in esterna perchè la periferia è fatta dai soggetti che la compongono. Solo la cassiera trucida del bar basterebbe a caratterizzare la location ma ci si aggiunga il proprietario laido e, soprattutto, l’usuraio. Quest’ultimo è reso in una maniera raccapricciante nella sua viscidità, un gran personaggio.
Gli attori sono tutti bravi (o sono diretti bene?) a partire dalla mamma Chiara Baschetti, molto intensa fino al marito violento Maurizio Tesei.
Non è chiaramente un film perfetto, in alcune parti forse soffre di lungaggini ed alcune scelte dello script, tipo il finale, possono non piacere. E’ comunque un buon prodotto che, vista anche la durata contenuta, può essere visto agevolmente.