Sono alla quarta di ,sole. 7 puntate della stagione 1-Un po’ presto per dire se la storia sia autoconclusiva e se più probabilmente mi inchioderò per anni come purtroppo va di moda adesso
Si fregia di essere la prima serie soprannaturale italiana, è forse è un po’ vero.
Oggetto comunque strano e multiforme, non semplice da approcciare a ancor meno di cui parlare. Credo che la cosa migliore sia lasciarsi trasportare dalla visione senza farsi troppe domande
Giovane madre in fuga dal compagno violento con i 2 figli 17enni (gemelli eterozigoti) torna a Curon dal padre (un Lionello ancora in grandissima forma),qui la famigliola si troverà a che fare con i misteri del paese che sembrano coinvolgere la sua famiglia da generazione
Curon è un suggestivo paese di montagna altoatesino davvero esistente che fu allagato per creare un bacino artificiale, il vecchio paese è sommerso dalle acque e spunta solo più il campanile della vecchia chiesa. E’ da sempre meta turistica per questa sua curiosità
La location è forse l’elemento più riuscito della serie. Girata quasi sempre di notte, non fa che aumentare il senso spettrale, calustrofobico e ansiogeno dato dai boschi e dalle montagne. Una natura tanto splendida quanto selvaggia in cui è facile farsi suggestionare.
Per il resto la storia è molto esile e si dipana in modo molto diluito, c’è l’elemento soprannaturale (di cui non dico nulla per non rovinarvi la visione), ma annacquato da tonnellate di tematiche teen e politicamente corrette. Dalla violenza di genere nell’ambito domestico, alla scoperta della propria (omo)sessualità e al bullismo in ambito scolastico, all’accettazione del diverso e via dicendo
Non si capisce bene quale sia il target della serie, che da un lato sembra volersi rifare a Twin Peaks e a certi topoi horror americani molto classici anni 80, dall’altro le tematiche giovanili sono spesso predominanti, il tutto in un contesto che gioca molto sull’atmosfera e la tensione cosatuita attorno alle location di cui dicevo prima
E’ un prodotto affascinante soprattutto a livello visivo. Si resta davvero colpiti dalla fotografia, dalle location, dalle luci, ma quando ci si ferma un attimo a pensare effettivamente si ha l’impressione di aver assistito a ben pochi eventi, poi però vine voglia di passare alla puntata successiva. Come ogni serie che si rispetti.
Esercita dunque un fascino strano ed inspiegabile
A breve vi do resoconto sul finale di stagione
Questo è il grosso problema dei film e delle fiction italiane.
L’esigenza di inserire un “messaggio” a tutti i costi, come se creare intrattenimento fine a sè stesso fosse un peccato mortale.
Si lascino i messaggi ai grandi registi, a chi conosce la materia e sa come trattarla.
Per il resto siamo sempre lì. Purtroppo che si tratti di una produzione Netflix e non di Mediaset lo si intuisce solo dalla fotografia, più contemporanea rispetto alle altre fiction.
Una sorta di “facciamo uno stranger things all’italiana ma ambientiamolo lì che ci sovvenziona l’ente del turismo…”
Effettivamente questo voler a tutti i costi contestualizzare inserendo le problematiche della società moderna rischia di scadere nei peggiori stereotipi e ci sono davvero tutti. Dal girl power all’omosessualità ecc ecc, però sono inseriti e trattati in modo che io non ho trovato stucchevole
Le varie componenti secondo me sono armonizzate in modo giusto e non stonano nemmeno ai miei occhi di spettatore ultraquarantenne che ovviamente vive una realtà molto diversa da quella trattata da quasi tutti i protagonisti che sono adolescenti che hanno a che fare con le feste, le canne, le sbronze, la famiglia autoritaria, la soffocante realtà di provincia ecc ecc…
Trovo però più forzate per assurdo altre serie più “mature” tipo un Rocco Schiavone che dopo la prima stagione di rottura si è omologata al classico sbirro un po’ pittoresco, ma alla fine comprensivo o altre fiction (specie quelle Rai) che davvero sembrano infarcite di personaggi che difficilmente troverebbero riscontro nella realtà
In Curon c’è una sorta di equilibrio quasi ipnotico. Per quanto sia comunque infarcita di stereotipi fino al midollo
Inoltre menzione speciale per i giovani attori. Visti loro e i ragazzini di The Nest, credo ci sia speranza in una nuova scuola di attori, punto debole da un bel po’ di anni del nostro cinema/televisione
Una serie recente Rai mistery soprannaturale ad esempio che sto vedendo con cui posso fare un parallelismo è la tanto osannata La Porta Rossa con Lino Guanciale e una ragazzina romana…bè…i giovani attori sconosciuti (almeno a me) di Curon, danno merda sia a quel termosifone di Guanciale che alla sua ragazzina…
Pazzesco come questi adolescenti possano passare in un attimo dall’avere un volto angelico a sembrare l’incarnazione del male…e questo senza l’uso di trucco
Io li trovo davvero molto convincenti, non tutti, ma ci sono 3-4 ragazzi che bucano lo schermo
Vista nel giro di due giorni.
Molto belle le locations perchè amo la montagna e nobile la dedica alle vittime del Covid19 ma la serie fatica a decollare davvero e quando decolla finisce in maniera assolutamente inaspettata e almeno per quanto mi riguarda deludente.
La serie per quanto teoricamente ben architettata (tema del doppio, maledizioni mai spiegate,delitti, segregazioni, nascondigli,rituali ecc ecc)soffre di pecche , grossolanità e ingenuità.
A parte che il doppiaggio è abbastanza imbarazzante ; i milanesi sembrano della roma bene, i locali di Curon sembrano doppiati da meridionali che scimmiottano quelli del nord (Con , messe totalmente a caso , piccole frasi in tedesco tanto per far vedere che siamo comunque in provincia di Bolzano:confused:)
I nuovi arrivati a scuola bullizzano tutti e c’è un sottobosco di spaccio che neanche a Compton.
I 17enni poi hanno tutti il 45% del corpo tatuato e sono tutti dei discepoli di Conor Mc Gregor… w gli stereotipi.
Nonostante ciò tranquillamente vedibile. Chiamiamola un esperimento , uno dei tanti. Di quelli che danno qualche indicazione positiva.
Mi sono perdutamente innamorato di Juju Di Domenico (Che nella serie interpreta la bionda Micki Asper) e ho scoperto che il personaggio di Kiara che nella serie fa la madre/insegnante è Anna Ferzetti, figlia del grandissimo Gabriele avuta in tarda età (Te capì…)