Daryl Dark

Un nuovo fumetto italiano, di quelli che lasciano il segno (ma non in senso positivo).
Siamo dalle parti di Kill Killer e Dick Drago, roba per palati finissimi.

Qui si può scaricare e leggere l’accattivante numero zero dove l’ignoranza la fa da padrona: http://cagliostroepress.com/e-book-a-webcomics/daryl-dark/341-daryl-dark-00

siamo fuori tempo massimo di almeno 25 anni. Il fenomeno dei Bonellidi pensavo fosse finito da mo’, ma ecco che spunta fuori questo revenant. Tutto puzza di vecchio e riciclato (anzi qui siamo al riciclo del riciclo), il nome del personaggio con iniziali uguali (Dick Drago, Dylan Dog, Kill Killer, Daryl Dark echeppalle…), la solita professione di indagatore dell’incubo o di mostri o che roba e’, solito passato in Scotland Yard, la solita spalla, e qui si scade nella parodia volontaria perche’ vabbe’ Groucho potrebbe essere anche stata una felice intuizione quasi 30 anni fa, ma metterci Ollio qui si scade davvero nella presa di culo. E menomale che e’ Londinese. Fosse stato italiano gli avrebbero affibbiato Fracchia o Filini. Come presa di culo volontaria e’ il campanello che invece di fare uaaaargh fa chichirichi’ o l’improbabile imprecazione Santiscariota (che e’ ancora piu’ stupida di Brisk!) dato che da Tex in giu’ TUTTI i bonelli o bonellidi devono avere la loro imprecazione customizzata come trademark

Poi, solita caratterizzazione: bello, famoso, playboy… mi pare di aver gia’ visto un’altra decina di bonellidi del genere. Ah gia’, per rimanere in tema originalita’: l’immortalita’ del nostro, l’amica metafisica (‘sta bambina Alice), le pallottole che gli fanno come le denunce a Berlusconi ecc… e i disegni che fanno cagare, alla faccia del “tratto realistico e graffiante” (a parte la copertina che mostra un minimo di impegno artistico in piu’).

Il bello e’ che il fumetto viene presentato come ispirato dai vari Weird Fantasy o pulp magazine degli anni 30 ma non mi pare di aver colto tali riferimenti nella storia, a parte una specie di Chtulu disegnato col culo sulla locomotiva a fine storia.

E la storia in se stessa? Manca completamente. Il canovaccio che viene dipanato in queste 20 pagine e’ merce comune che puo’ produrre anche il piu’ becero dei dilettanti, roba che gia’ sulle pagine di Splatter! o Dick Drago era gia’ abusata (alla faccia del “finale imprevedibile” come dice l’editoriale, avevo gia’ capito dalla seconda tavola chi era il colpevole).

Fosse stato pubblicato nel 1990 avrei capito, ma qui siamo nel 2015, e questa roba di imitazione ormai non tira piu’…

Beh, ma mica è da prendere sul serio… Tra l’altro il cattivone della storia è una chiara presa in giro a Roberto Recchioni (anche se non capisco da che parte voglia andare).

No, dai… ancora a scomodare Le Fanu e Hodgson? Come se io sfornassi un racconto giallo con tanto di detective privato tirando in ballo Conan Doyle e la Christie.

Io penso che l’intento parodistico sia palese, e non credo che usciranno altri ‘numeri’ dopo questo.
Cioè, ok che ho visto di peggio (Federico, forse riesco a recuperare una cosa da inviarti che ti farà impazzire!), ma non può essere un progetto serio.