Delirio Caldo (Renato Polselli, 1972)

Nei titoli di testa c’è scritto STARING anzichè STARRING

“staring” vuol dire “stare a fissare impalati”, forse si riferiva al tipo di recitazione utilizzata…:-p

per me comunque non è film che meriti tante parole, è un capolavoro punto e basta.

un Polselli che mi e’ piaciuto. Mi sono stupito

beh farà parte dle vocabolario inglese/polselliano, già assaggiato in Mondo pazzo gente matta con la canzonetta che fa “Uà tu ti fo!”

in pre-order per Vinegar Syndrome

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Infatti mi pareva strano che questo titolo fosse ancora trascurato, in br. Anche il peggior cinema italiano d’antan, per la Vinegar, è come il maiale : non buttano via niente. Finché qualcuno paga… :face_with_hand_over_mouth::wink::sunglasses:

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e niente, ho dovuto ordinarlo :money_mouth_face:. Son in particolare molto incuriosito dall’intervista alla figlia di Polselli (Vanessa), ma in generale i pochi fotogrammi visti fan promettere un’uscita (psicotronicamente) molto gustosa :sweat_smile:

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…una figlia? :face_with_monocle:
Non ero a conoscenza

la versione “hard” non è possibile includerla? :thinking:

La scansione è ottima e fortunatamente non hanno eliminato i graffi, righe, spuntinature e macchie del negativo: non sono troppi, ma ci sono e aggiungono fascino.

Grazie alla magia dell’Alta Definizione scopro un dettaglio eccezionale che non avevo mai notato, la scritta sulla croce d’oro di Tano Cimarosa:

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Mizzeca, che tamarro!!!11
:scream:

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Stessa cosa che ho pensato anch’io. Anzi, proprio un cafone orrendo… :face_vomiting::face_vomiting::face_vomiting:

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A parte il clamoroso drip del Cimarosa, una scoperta che altera per sempre la mia percezione del cinema di genere italiano, il disco è ben fatto, la compressione è ottima anche considerando la complessità della fonte, gli extra pure sebbene non credo rivelino nulla di nuovo:

  • La versione americana è in SD, ma a memoria nonostante penso sia lo stesso master si vede molto meglio del vecchio DVD. Purtroppo le scene di Arce-Vietnam sono prese da VHS con sottotitoli in lingua vichinga e non usano il master tedesco sbucato fuori su YouTube.
  • Gastaldi parla brevemente (15 minuti?) un po’ di Polselli ma più in generale del cinema di genere di quel periodo
  • Intervista (c’è scritto inedita) a Hargitay del 1992 sulla sua carriera in Italia, non l’ho vista tutta
  • La figlia di Polselli parla con molto affetto del padre, offrendo anche un’inedita visione critica “seria” del suo cinema. Purtroppo nessuna rivelazione sulla lavorazione dei film, quasi esclusivamente aneddoti privati. In un’inquadratura si vedono due prelibati reperti: poesie manoscritte del Maestro.
  • Rea offre un’ottima sintesi della carriera di Polselli
  • Intervista d’archivio a Polselli e Hargitay, forse era nel DVD americano di Delirio Caldo.

Ho ascoltato un po’ di commento audio e non mi sembra male, mi pare che i due critici parlino ad un pubblico straniero di appassionati di giallo cercando di spiegargli il fascino polselliano. Fascino che tra l’altro non viene del tutto reso dalla traduzione in inglese dei sottotitoli, ma è un impresa ardua se non impossibile.

Ah, i titoli di testa purtroppo sono in francese e non hanno l’iconico font polselliano.

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Nessuno che si sia preoccupato di fare uno straccio di nuova intervista alla Calderoni. A meno che, non sia una di quelle che non vuole nemmeno farsi vedere, causa il tempo che implacabile passa per tutti. E tutte… :no_mouth:

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“cult” canzone :sunglasses: :notes: :notes:

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Utilizzata anche nel capolavoro polselliano “Riti, Magie Nere…”

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Più che cult superscult. Un sound progressive beat dove si staglia come i cavoli a merenda un vocalist da western all’amatriciana

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