Diabolik

Ma non lo legge nessuno?
Io ci convivo praticamente da quando ho imparato a leggere…
Non sono competente in fatto di fumetto, ma l’amore per il Re del Terrore è quello che da più anni mi accompagna. Insieme alla musica, il Milan e la figa.
Parlando di episodi, quello che diede il via alla mia passione fu “Delitto su commissione”.

Allora condividiamo 3 amori su 4… :smiley:
Escludo la musica, che mi piace come a tutti ma non è mai stata una passione per me.

Diabolik mi piace, specialmente i numeri vecchi in cui non si faceva problemi ad ammazzare a destra e a manca per riuscire nei suoi colpi. Ho poi provato a leggere qualche numero nuovo, ma la deriva buonista mi ha sinceramente infastidito; sarò invecchiato io, boh.

Idem con patate. Il Diabolik anni 70 era bello truce e aveva belle sceneggiature thrilling; poi devo dire che alcuni disegnatori attuali non mi sembrano adatti, vedi Palumbo. Fra l’altro, il mio amico Andrea Carlo Cappi da anni scrive romanzi ispirati al personaggi ed editi da Alacran.

pensavo che volessi escludere la firlinfaiga :smiley:

Se vuoi più cattiveria e sadismo devi passare a Kriminal…Diabolik rispetto a lui è un santo.

Mica vero. Nelle prime storie era cattivissimo e sanguinario, vedi Il re del terrore; poi attenuarono per renderlo più simpatico, com’è avvenuto con lo stesso Kriminal e con Satanik. Regola seguita anche dalla letteratura, del resto: vedi Parker il rapinatore, nato dalla penna di Donald Westlake/ Richard Stark (somiglia molto a Diabolik, in effetti).

Non sono d’accordo, e ti riporto questo link…e poi quando mai Kriminal e Satanik son diventati più simpatici?

"L’antieroe in calzamaglia nera delle sorelle Giussani, nato nel 1962, è certo un fuorilegge assassino, nei primi episodi anche decisamente spietato, ma sesso, sadismo e orrore sono quasi assenti dalle sue storie: la relazione con Eva Kant non ha nulla di torbido e in fondo il duello con l’eterno avversario, l’ispettore Ginko, è improntato a una reciproca lealtà. Il Diabolik classico uccide solo se messo alle strette e osserva un codice d’onore da bandito gentiluomo. Se qualcuno lo minaccia, naturalmente la sua rappresaglia è implacabile, ma in fondo questo vale anche per molti eroi buoni, a cominciare da Tex Willer.
Tony Logan, alias Kriminal, è fatto di un’altra pasta, benché anche lui indossi una calzamaglia, in questo caso con uno scheletro disegnato e corredata da una maschera a forma di teschio. Segnato da un passato orribile che ha visto perire tutti i suoi cari in modo tragico, votato alla vendetta fin dal primo episodio, esibisce la sua ferocia sanguinaria senza inibizioni. In lui troviamo uno spessore psicologico che manca a Diabolik, anche perché le sue storie non sono ciascuna a se stante, ma in sequenza cronologica, come il lungo romanzo di una vita maledetta.

Inoltre l’atmosfera degli albi, anche grazie alle tavole impareggiabili di Magnus, risulta molto più cupa e macabra, con dosi di erotismo assolutamente inusuali per un’epoca in cui facevano scandalo anche le gambe delle ballerine in tv. Il nudo ancora non c’è, ma vestaglie trasparenti, reggicalze, mutandine e reggiseni abbondano più o meno in tutti gli episodi, le morbosità si sprecano, non mancano gli stupri. Si tratta davvero del primo fumetto per adulti, anche se naturalmente andava a ruba tra i ragazzi delle medie e anche più giovani.

Eppure Kriminal è roba da educande se lo si confronta con la sua sorellina Satanik, nata solo pochi mesi dopo, nello stesso anno 1964. Marny Bannister è una sorta di Cenerentola alla rovescia: una ragazza brutta e frustrata, con il volto deturpato da un’enorme voglia, bistrattata dalla madre e dalle attraenti sorelle, verso le quali cova un risentimento profondo. Studiosa di chimica, riesce a produrre un siero prodigioso, che la trasforma in una stupenda pin up dai capelli rossi. Ma non le passa neppure per l’anticamera del cervello di usare la conquistata avvenenza per cambiare la propria vita in senso positivo. Anzi la mutazione sembra far esplodere quanto di peggio covava nella sua psiche. Essere bella per lei significa acquistare potere e ricchezza, prendersi un’efferata rivincita sul mondo che la disprezzava.

Se Kriminal è senza dubbio, per l’epoca, un personaggio innovativo, le storie di Satanik sono a dir poco rivoluzionarie. Innanzitutto perché protagonista è una donna e poi perché la sua disinibita malvagità è di gran lunga superiore a quella dei maschi. Basti pensare che Kriminal, nel primo episodio, elimina i disonesti uomini d’affari che ne avevano ridotto in rovina il padre. Invece Satanik, nell’albo numero 1, inaugura lo sterminio della sua stessa famiglia, che porterà a termine nel giro di poco tempo. Insomma, se Tony Logan è una variante nera del classico vendicatore a fumetti, Marny Bannister è una strega priva di qualsiasi freno morale, che uccide con una sconvolgente carica di sadismo."
Da: http://www.caffeeuropa.it/attualita03/160noir-satkrim.html

Mi sembra non ci sia molto altro da aggiungere.

Anche a me Diabolik non mi dispiace , lo leggo al mare in vacanza e trattasi sempre di vecchi numeri anni 70-80 di mio cognato, praticamente ogni anno me li rileggo tanto non mi ricordo mai le storie(saranno na cinquantina).

Per amor del cielo, lascia stare i link e i sapientoni e rileggiti le avventure anni 70 di Diabolik, nonchè tanti albi di Kriminal e Satanik non disegnati da Magnus. Ti dico solo che a un certo punto Bunker la buttò addirittura sul ridere, con gag in cui Satanik sparava battute degne di Alan Ford e il barone Wurdalak, diventato umano, si adattava a fare il maggiordomo della Bannister (!). E che in un’avventura Diabolik salva la vita alla fidanzata di Ginko, sfogandosi poi con una sfuriata in cui mette in chiaro che se vuole derubarla lo farà quando gli gira e aver mostrato generosità nei suoi confronti non significa nulla. Quanto a Kriminal, lo ritraggono come un donnaiolo galante e in alcune avventure la sua canaglieria è decisamente accattivante, a differenza dalle prime avventure tipo “Delitto al riformatorio” dove lo spirito erra decisamente più spietato e sanguinario. Leggere per credere.

ps.
E sfatiamo pure la fola che vuole Diabolik meno approfondito psicologicamente di Kriminal. In alcune storie apprendiamo tanti dettagli sul passato di Diabolik e su cosa lo ha trasformato in un malvivente; per tacere della complessità nella sua relazione con Eva Kant e l’ambiguo rapporto che lo lega a Ginko.

Sostituiamo l’Inter al Milan e siamo uguali! Scherzi a parte, Diabolik mi piace, ovviamente stravedo per i numeri degli anni '60 e '70.Tuttavia ogni tanto compro pure i numeri nuovi, anche se il più delle volte fanno pena. Però Kriminal mi piace ancora di più…

Mica vero. Nelle prime storie era cattivissimo e sanguinario, vedi Il re del terrore

Certo, poi è diventato una specie di criminale giustiziere ed eticamente corretto, stessa sorte che in seguito toccò a Kriminal e Satanik (anche a causa dei ridicoli processi contro i fumetti neri).

Oddio, giustiziere mi pare eccessivo… in realtà resta un criminale che suo malgrado si trova costretto a liquidare malviventi spesso più spregevoli di lui. Il suo fine è comunque rubare, non riparare i torti. Comunque sì, in seguito lo hanno ammorbidito parecchio; ma gli è ancora andata bene rispetto a Satanik che, come dicevo, è arrivata a sfiorare la parodia.

“La lunga fuga”, se qualcuno volesse recuperarlo :wink:

Vero… anche se è stato meglio delineato dopo l’ammorbidimento che avete sottolineato, e che - tutto sommato - pur facendo perdere qualcosa al personaggio da un punto di vista di fascino, lo ha arricchito di sfumature diverse rispetto alla fredda macchina da delitto dei primi albi.

In quanto a cattiveria del personaggio è emblematico il n° 4 (“Atroce vendetta”). Per quanto riguarda Palumbo… non ha mai disegnato gli albi della serie regolare (per la quale, effettivamente, il suo stile sarebbe troppo stridente); disegna solo le uscite primaverile de “Il grande Diabolik” che sono dei lunghi flashback e in quel contesto mi piace molto.

Uguali un par de ciufoli, tsè… il Milan è il Milan :cool:

Vi prego non mi dite che c’entrano i culandroni anche qui… :frowning:

No. Per “ambiguo” intendevo che sono sì rivali, però c’è una forma di rispetto reciproco e viene da pensare che abbiano più cose in comune di quanto entrambi vogliano ammettere. Poi l’incularella nei fumetti è sempre dietro l’angolo, vedi Batman e Robin.

No, non è un articolo da “sapientoni”: è un articolo di uno che conosce a fondo la materia, e non ne parla cialtronescamente, senza sapere quello che dice; ed ogni lettore di Kriminal non può far altro che condividere. Del resto Kriminal ha avuto molti più problemi con la censura di Diabolik, e se qualche allentamento di violenza e sesso c’è stato, è nato proprio dagli ostacoli censori.

Io leggevo sia Kriminal che Diabolik, pensa un po’. Quindi, la materia la conosco anch’io e ribadisco che l’autore dell’articolo ha le idee poco chiare. E non vedo cosa c’entri il discorso sulla censura; ribadisco che entrambi i personaggi son nati cattivissimi e feroci, se si sono ammorbiditi è stato perchè difficilmente i lettori avrebbero continuato a simpatizzare per loro altrimenti. Avviene anche al cinema e non solo con i cattivi: l’ispettore Callaghan nel capostipite di Siegel era un vigilante cinico e disilluso, già nel primo sequel di post diventava più umano ed era contro i vigilantes. Se vuoi conquistare fette più ampie di pubblico devi scendere a qualche compromesso. E ribadisco anche che a un certo punto Satanik è diventata caricaturale, altro che cattivissima ad oltranza. E già in una delle sue storie “serie” si lanciava in un’appassionata auto-difesa, facendo notare che le sue vittime spesso erano criminali più spietati e incalliti di lei. Sorry ma da lettore di Kriminal (lo leggevo anche più di Diabolik) non mi trovo d’accordo con la tesi dell’articolo.

ps.
Oltretutto, non è che sesso e violenza in Kriminal si fossero allentati. Di qui il fatto che fosse rimasto vietato ai minori (come Satanik, del resto), a differenza da Diabolik. Semplicemente Magnus aveva attenuato le pulsioni belluine del suo personaggio, rendendolo più simpatico. Meno criminale e più anti-eroe, in un certo senso.

Il senso di tutto il discorso sta proprio qui. Corrado, l’ammorbidimento di Diabolik, Kriminal, Satanik non ha nulla a che vedere con il gradimento dei lettori… come più volte ammesso in sede di intervista dallo stesso Max Bunker, la faccenda dei processi ha imposto un cambio di stile, a cui lui ha risposto appunto aumentando notevolmente la dose di ironia e paradosso. C’è però da dire che il cambiamento post-censorio l’hanno comunque sentito e subito tutti, non solo il re del delitto, ma anche quello del terrore. A mio avviso ha poco senso dire che uno si è auto-censurato di più e un altro di meno.

E comunque secondo me avete ragione un po’ tutti… Diabolik all’inizio era violento e gratuitamente spietato tanto quanto Kriminal (l’episodio ‘Catena Di Delitti’, n°50 della prima ristampa, è emblematico a riguardo), e nel corso degli episodi non si può dire che non venga caratterizzato in profondità o che non emergano aspetti della sua personalità o di quella di Eva. D’altro KANTo, però, il buon Max Bunker ha spesso sfruttato le storie di Kriminal e Satanik come mezzo per denunciare gli aspetti della società che non gli piacevano o che voleva criticare, cosa che a mio avviso ha portato molti a ritenerli fumetti più ‘duri’, realistici e di spessore rispetto a Diabolik, che di messaggi ne ha sì lanciati anche lui, ma a partire dagli anni '70 e in modo decisamente più blando rispetto all’antieroe teschiato. Cioè, in Diabolik non ho mai visto una cosa del genere:

E poi non bisogna sottovalutare le donnine di Magnus, perché questo aspetto dell’articolo postato da Caltiki è verissimo: in Kriminal e Satanik c’era decisamente molta più enfasi sul sesso.
Non per questo, però, si può dire che Diabolik fosse roba da bacchettoni, o addirittura che fosse un personaggio “positivo” (quantomeno prima della cosiddetta golden age… le prime annate sono belle pese!).

Stupenda copertina (di Emanuele Barison e Bruno Brindisi) e retrocopertina (del solo Barison) per il numero che a novembre celebrerà i 50 anni del Re del Terrore.

Per essere precisi (o scassacàzzi, definizione che meglio mi descrive :D) la Baraldi ha scritto il soggetto, poi rivisto da Mario Goboli; la sceneggiatura è di Andrea Pasini e Rosalia Finocchiaro. :wink:

Comunque un buon albo, fra i più riusciti dell’annata in corso e con ottimi disegni dell’accoppiata Di Bernardo-Brandi.

Il 18 agosto ci ha lasciati Sergio Zaniboni, ma la notizia è stata diffusa solo ieri.
Sebbene io sia sempre stato più amante del tratto di Enzo Facciolo, primo disegnatore stabile della testata, è innegabile che il Diabolik del torinese sia stato quello definitivo, quello che anche chi non ha mai letto una sola pagina del fumetto di casa Astorina ha impresso nella mente.
E, come ha sottolineato il direttore Mario Gomboli, ancor più decisivo fu nella caratterizzazione grafica di Eva Kant.
Chi pensa alla coppia in nero, la pensa così:

Ho cominciato a leggere Diabolik nell’estate del 1984, avevo appena finito il primo anno di scuola: si può dire che con Diabolik abbia imparato a leggere. È un altro pezzettino di vita che se ne va.

Un messaggio è stato unito a un argomento esistente: Diabolik (M. Bava, 1968)