Die Berührte - No Mercy, No Future (Helma Sanders-Brahms, 1981)

Regia: Helma Sanders-Brahms
Produzione: Helma Sanders Filmproduktion
Musiche: Manfred Opitz
Durata: 108’

Oscurissimo a dir poco invisibile drug-movie tedesco del 1981 sulla mia want list da un decennio, quando lo vidi nominato per la prima volta sulla “Guida al cinema splatter”, girato in pieno periodo del degrado givanile della germania dei primi anni '80 (vedasi Cristiana F.)

Una trama improbabile a cavallo tra zombi e la passione di Cristo vista attraverso gli occhi di una donna schizofrenica sull’ orlo del suicido.

Internet stessa è gelosa e custode dei segreti di questo film, dopo estenuanti ricerche non ho fatto altro che incappare nella trama apparentemente copiata/incollata da un sito all’ altro.

Qualsiasi info su questo film e relativa reperibilità è benvenuta.

La ripetitiva trama online:
In an unusual move for a major West German production, this film was not scripted but improvised as the actors went along. It chronicles a limited time period from the life of a schizophrenic woman whose activities are divided between the bed and trying to commit suicide. The woman comes from a wealthy family and for unknown reasons, is never given a real chance at psychotherapy or medical care, let alone medication. Instead she drifts from a Jesus commune, to hotels, to the marriage registration office, all the while looking for a lover who is Jesus incarnate. Her behavior is based on insanity and serves as an excuse to show multiple, explicit scenes of sex and bloodletting (in the suicide segments) that certain viewers would find offensive.

Mai visto.

…Ma in Germania esiste anche un misconosciuto film in pellicola, “DIE BERUEHRTE”, diretto nel 1981 da Helma Sanders Brahms, dove troviamo dei piccoli accenni zombie. In pieno esaurimento nervoso una donna tramite la sua psiche vive un mondo parallelo popolato da morti viventi e visioni omicide.

http://www.ravennanightmare.it/2004/ntr/eurozomb.htm

Oppure:

Schizophrène, Veronika passe sa vie entre les hôpitaux psychiatriques, les retours dans sa famille, les tentatives de suicide et les errances dans les quartiers défavorisés de Berlin. Mue par un insatiable besoin de tendresse, elle offre son corps à tous les déclassés sociaux de passage en qui elle croit reconnaître le Christ, mais la réalité la rattrape toujours.

• En savoir plus sur “La Fille offerte”
Conçu comme une traduction visuelle directe du journal authentique d’une schizophrène, La Fille offerte repose sur un important travail d’improvisation avec les acteurs. Subversif à l’extrême et porté par l’interprétation saisissante d’Elisabeth Stepanek, le film fut très remarqué à la Quinzaine des Réalisateurs à Cannes en 1981.

http://www.cinemotions.com/modules/Films/fiche/20105/La-Fille-offerte.html

Segnalo FINALMENTE l’ uscita del DVD americano del film in questione col titolo “No mercy, no future”, ordine imminente da parte mia.

Il Jonathan recentemente condiviso da Manzotino mi ha fatto venire in mente questo mio vecchio cruccio germanico che alla fine non ho mai visto e ci ho visto bene, dato che visivamente siamo da quelle parti.
No, alla fine il DVD non l’ho mai preso, ma trovando qualche scena online non può non venir voglia di vederlo, psichedelia pura:

Incuriosito da questo thread me lo sono recuperato.
Niente zombi e niente droghe. Si tratta di un film sperimentale sulla malattia mentale, che segue la vita di Veronika, una ragazza schizofrenica.

Il film ci mostra in modo frammentato e discontinuo diversi frangenti della vita di Veronika, alcuni concreti e reali, altri invece che sono vissuti personali frutto delle elaborazioni della psiche della ragazza. È in questi frangenti che a volte compaiono delle figure errabonde, col volto e la pelle dipinti, ieratici e silenziosi, che chissà come possono essere stati scambiati per zombies, ma assolutamente non lo sono. Personaggi simbolici, iconici.

In alcuni frangenti pure la città di Berlino (ovest) sembra diventare un personaggio, descritta e mostrata anch’essa in tutta la sua frammentazione, nelle sue diverse parti spesso disomogenee l’una con l’altra, che sembra impossibile possano stare insieme e contenute in un unicum. Il muro poi che divide la parte ovest e la parte est ritorna più volte, ridondante, simbolico, a ricordarci ancor di più la divisione che la città vive, separazione schizoide, dolorosa e di cui sotto il piano umano è impossibile afferrare il senso.

La pellicola mi è risultata molto ostica da seguire nella prima metà, in cui ancora non mi era chiara la contestualizzazione della storia (che emerge poco a poco, dandoci punti di riferimento che poi ritornano nel corso del film) e le sequenze continuavano a saltare di palo in frasca senza dare modo di capire cosa e perché stesse accadendo. Uno stile narrativo che rende bene l’immedesimazione nell’esperienza schizofrenica, nella quale non riesci ad essere del tutto consapevole del filo logico che guida le tue azioni e perdi il senso di ciò che fai. Nella seconda parte del film la narrazione è un pochino più lineare, o forse inizi ad avere chiari i confini del mondo entro cui si muove questa ragazza persa, e bene o male si riesce a seguire l’evolversi della pellicola senza sforzo e con più chiarezza.

Un film che racconta molto bene il dolore, la sofferenza, il senso di vuoto e di perdita, la sensazione di incomplettezza, l’impossibilità di essere compresi dagli altri che vivono sulla propria pelle le persone che soffrono di schizofrenia.

Non lo definirei assolutamente un film psichedelico, ma è indubbio che certe sequenze siano davvero potenti a livello visivo e restino fortemente impresse nella memoria al termine della visione (una per tutte, la scena di sesso dopo l’aborto, in cui la protagonista si dissangua durante l’amplesso, che ciononstante continua coi due corpi nudi che si dimenano animaleschi in un bagno di sangue).

La cosa interessante è che, scorrendo la filmografia della regista, tra l’altro piuttosto nutrita, sembra che prima e dopo abbia fatto generalmente film tradizionali, e non così sperimentali e particolari a livello di linguaggio. Tra l’altro, diverse pellicole precedenti a questa sono arrivate anche in Italia, mentre le successive no.

Grazie per il consiglio, è stata una visione davvero particolare e sui generis, gradita.

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