Dizionario Stracult di Marco Giusti

Però, Paolo, questo è un altro discoroso. No?!

E perché mai? Tu la metti su un livello di principio, dicendo “mi infastidisce chi si accanisce sul lavoro altrui”. E io ti rispondo, sempre a livello di principio, che mi infastidisce ancor più chi ruba il lavoro altrui.

Paolo potresti dire cosa ha rubato il Giusti?
Non è una provocazione, anzi…è proprio perché non lo so e sarei curioso di saperlo.

D’accordissimo sull’utilità, soprattutto per i novizi. In più trovo che lo stile molto personale e autoironico di Giusti sia una chiave vincente per trattare l’argomento. Ma non l’unica, certo. Funziona quando parla di Gianni Manera e, ancor di più, quando affronta Bevilacqua o smitizza i film bolliti di Visconti-Bellocchio-Giordana. Fa incazzare invece quando tocca Dallamano o Crispino.
Però in generale mi pare sempre che il buon Marco citi, appunto. Ti riferisci a qualcosa in particolare quando dici che non specifica le fonti e riporta cose altrui come farina del suo sacco?

La questione vera non è l’utilità di Stracult,che è l’unica guida che cerca di trattare tutto o quasi tutto il meglio (e anche il peggio) del cinema di genere italiano ,quanto il modo in cui lo tratta(e non mi riferisco certo all’ironia giustiana)ossia molto spesso con troppa superficialità e pressapochismo,sbagliando in molti casi clamorosamente le trame dei film o giudicandoli sulla base di vaghi ricordi o senza molto probabilmente neanche averli visti,spesso copiando,senza neanche citarle, dalle riviste che hanno sempre con grande sforzo cercato di parlare di cinema di genere italiano,a dispetto della critica ufficiale che lo ha sempre snobbato,salvi rari casi di tardivi ripensamenti,indotti da un revisionismo modaiolo e inconsapevole.

Teniamo presente che Stracult è come i vari manualoni di Bruschini e Tentori, i vari Morandini/Mereghetti/Millefilm eccetera eccetera. Non un lavoro d’approfondimento, semplicemente una lettura veloce per chi vuole un’infarinatura da Reader’s Digest sul cinema popolare dei tempi che furono. Certo evitare gli errori più grossolani sarebbe stato meglio, ma date le premesse non ci si poteva aspettare di più.

E perchè mai? I fans di Dallamano e Crispino valgono più di quelli di Visconti e Bellocchio?

IO la penso come Renato … e per me finora e’ il meglio che c’e

mi sapete dire qualcosa di meglio??

i vari Morandini/Mereghetti/Millefilm eccetera eccetera
a mio avviso sono una iperschifezza a confronto(non reggono il confronto proprio!)
:-p

Non sono d’accordo: per gli standard previsti Mereghetti vale quanto Giusti, credo che molti lo snobbino perchè snobba i film di genere e Giusti invece li loda. Il problema è un altro: se vuoi farti una cultura su determinate realtà del cinema (popolare e non) mica puoi fermarti a 'sti manuali da lettura ferroviaria! Leggere libri e riviste sul cinema comporta l’approfondimento, monografie specifiche, assidui lavori di ricerca… Giusti va benissimo per comprendere l’ABC del cinema bis anni 70; me se non si va oltre a che serve? Ti rimarrà giusto l’infarinatura.

In realtà è più il Morandini che snobba (quando non insulta) il cinema di genere italiano…sul Mereghetti -nelle edizioni aggiornate- sono riportati tantissimi film italiani di genere, anche di infimo livello, diciamolo- e sono trattati col dovuto rispetto…anche perché l’idea è che quelle recensioni le abbia scritte qualcun altro (Pezzotta?)…sono comunque schede scritte ai giorni nostri, non certo quando uscivano i film. Ad esempio è divertente confrontare il cambiamento delle schede di film come Milano Calibro 9 tra l’edizione del 1999 e quelle più recenti…:cool:

Il Mereghetti forse non tratterà molti titoli di genere, ma in tempi non sospetti(e parlo del 2001, prima quindi della grande moda della “rivalutazione”) parla di Zombi 2, Sette note in nero, Milano Violenta, Milano odia, il Boss, Gangster '70 come autentici capolavori…non c’è da stipirsi poi se ad alcuni film “minori” dia un giudizio negativo o comunque approssimativo…
Sono i vari Morandini &CO. che “trattano male” il cinema di genere, essendo ancora legati alla vecchia critica…
Ritornando in topic il Giusti sarà pieno di imprecisioni, ma ha fatto qualcosa che nessuno aveva osato fare prima,ovvero raccogliere quasi tutti i nostri tanto amati film…

Mereghetti e Morandini quei manuali non li scrivono da soli, tante recensioni sono curate da altri collaboratori. Con la rivalutazione del cinema popolare italiano anni 70 sono aumentati i giovani recensori entusiasti di Fernando Di Leo e Mario Bava, a differenza da quanto avveniva anni fa.

Giustissimo, nulla da eccepire…è ovvio che una sola persona non possa stare dietro a tutti i film che escono oggi in sala (senza contare i straight to video), e del resto sia Morandini che Mereghetti lo scrivono chiaramente nelle prefazioni ai loro dizionari.
Tornando al Giusti, è vero, ci sono decine e decine di schede -se non centinaia, chissà- di film che non ha proprio visto…però almeno lo ammette senza problemi, insomma la sua ottica è questa, può piacere o no ma almeno non gioca sporco :slight_smile:

Non sto mettendo Visconti contro Dallamano. Bellocchio contro Crispino.
Dico solo che certi film dei grandi autori possono essere sbagliati, sballati, eccessivi e pretenziosi oltre ogni limite. Ad esempio, io amo Il lavoro, episodio di Boccaccio '70 di Visconti, ma ho trovato insopportabile Lo straniero (1967). Allo stesso modo, su La meglio gioventù di Giordana, nella scheda stilata da Giusti, vengono affrontati concetti che sono stati taciuti ovunque dalla critica ufficiale.
Giusti ha questa particolarità di mettere le cose in chiaro, ovviamente dal suo punto di visto, dimostrando che i grossi autori non sono intoccabili.
è più superficiale quando analizza alcuni film di autori di genere come appunto Dallamano e Crispino, dal mio punto di vista non dà abbastanza risalto a film come L’etrusco uccide ancora, Macchie solari o Il medaglione insanguinato, nelle sue schede trapela anche un certo disinteresse. Poi forse oggi la pensa diversamente, avendo avuto modo di riverderli.
Comunque in generale il manuale di Giusti non è un manuale sul cinema italiano di genere, mettetevelo in testa. Si è semplicemnte inventato questa categoria critica dello stracult, in cui rientrano perfettamente moltissimi film di genere, ma anche molti film d’autore che dal suo punto di vista sono stracotti, o anche molti film medi, insomma non solo cinema popolare.

Mi sembra un suo diritto, non lo vedo come un difetto. Magari altri lettori apprezzano Lo Straniero e La Meglio gioventù e di conseguenza non apprezzano le stroncature di Giusti; come hai detto tu, intoccabili non ce ne sono. Altrimenti rischiamo di cadere nell’errore di tanti fans-ultrà che digrignano i denti nel sentir stroncare Argento e Fulci.

Infatti. Ecco perchè alla fine si ritrovano solo alcuni film di Bellocchio e Visconti. Quelli non riusciti o colmi di ingenuità da meritarsi il bollino “trashissimo” o “cultissimo”. Poi ovviamente la predilezione di Giusti per il cinema di genere italiano fa si che il dizionario propenda per il 90% a descrivere questi film. Anche per questi motivi il libro di Giusti non può essere paragonato al Mereghetti o Morandini i quali hanno più la struttura del dizionario vero e proprio (a proposito il Farinotti è ricco di segnalazioni, anche oscure, del cinema di genere anche se il suo giudizio è quasi sempre negativo). Non credo si possa paragonare neanche ai libri di Tentori - Bruschini in quanto questi sono vere e proprie monografie che si prefiggono lo scopo (forse non sempre centrato) di essere quanto più esaustive possibili e che comunque cercano di ricostruire una storia del genere e in molti casi fare un analisi della pellicola.

Monografie senz’altro, ma quanto all’approfondimento mi pare che i Bruschini-Tentori lascino parecchi oa desiderare. Per me non sono troppo distanti strutturalmente dai sopracitati dizionari, quali che fossero gli intenti di fondo; ad esempio Lo Schermo insanguinato (realizzato da Bruschini assieme a Maurizio Colombo) va benissimo come dizionario sul cinema italiano del terrore, ma se andiamo agli approfondimenti, be’…

Dipende dai film che trattano. I film minori effettivamente sono liquidati in poche parole. più pagine sono dedicate ai film di rilievo e ai capostipiti di alcuni generi. Lo schermo insanguinato tra l’altro conteneva diversi errori e omissioni anche se io lo ricordo con piacere xkè ful il primo libro sul cinema di genere che comprai.

Ma se non ricordo male, Bruschini non c’entra nulla con LO SCHERMO INSANGUINATO. Forse l’altro autore era proprio il Tentori. O sbaglio?
Comunque il libro va preso per quel che è (è anche pieno di errori) anche se è stato scritto ala fine degli anni '80, cioè in un periodo in cui non è che libri del genere, in Italia, abbondassero.

Non sbagli. Gli autori de Lo Schermo Insanguinato sono Colombo e Tentori.

Avete ragione, ho scritto una cazzata. Badreputatemi con urlo e rincorsa, me lo merito. :frowning: