dom 27-12 MONOZID, HARRY MERRY & IN LOVING MEMORY @ LIGERA

dom 27-12 MONOZID, HARRY MERRY & IN LOVING MEMORY @ LIGERA

mi-decay
independent music promotions
presenta

DOMENICA 27 dicembre 2009

MONOZID, HARRY MERRY & IN LOVING MEMORY
in concerto

@ LIGERA
Via Padova 133, Milano
apertura ore inizio concerti ore 22:00

MONOZID
In attesa del circo, i quattro di Lipsia ci colpiscono coi loro malinconici suoni wave punk.
Sapienti composizioni minimal decadenti dai testi mai scontati, da interpretare (solo che… cantano in tedesco!).

HARRY MERRY
Se lo vedi una volta, sicuramente non te lo dimenti

IN LOVING MEMORY
Una solida connessione alla sottocultura e alla scena Goth, e un background che si concentra in maniera particolare sul positive-punk o post-punk degli albori della musica dark.

MONOZID

2 anni dopo il successo delle 6 date del tour 2007, i MONOZID, la band tedesca Post Punk di Lipsia tornano in Italia per altri 6 concerti per promuovere il nuovo album “Say Hello To Artificial Grey”…
I MONOZID si sono formati a Lipsia nel 2003. La loro musica è un mix di postpunk e 80’s new wave con influenze da post e noise rock. Dopo 2 EP autoprodotti rilasciano il loro album di debutto “Say Hello to Artificial Grey” nel giugno 2009 tramite la majorlabel (GUTS PIE EARSHOT, FLIEHENDE STUERME) e smmusik (DON VITO). Negli ultimi 5 anni la band ha suonato in 4 tour attraverso l’Europa con più di 100 live ed ha condiviso il palco con FOR AGAINST, CUT CITY, EF, SWANN DANGER, DON VITO, MT. SIMS, THE HOLY KISS, CHARLES DE GOAL, EVA O. e molti altri.
www.myspace.com/monozid

HARRY MERRY

Se qualcuno si chiede chi sia Harry Merry, vi risponderà lui stesso: «May I please introduce myself to you? My name is Harry Merry, songwriter and entertainer. My age amounts to the number of thirty three and I try to earn my bread in the capacity mentioned above…» Queste sono le prime righe della sua biography, cui seguono quattro pagine fitte di indizi! Potrei concludere: «Se lo vedi una volta, sicuramente non te lo dimentichi!» Ma prima le formalità: Harry merry è una one-man-band di Rotterdam che si muove tra synth punk e powerpop. Ma i suoi evidenti richiami al garage rock lo rendono anche molto sixties… Giunto al quarto album, vanta alcune tourneé europee e una negli Stati Uniti. Veniamo alla sostanza: Esempio straniante, Harry Merry è una stonatura, stridente e divertente, è più avanti di tutti: ti prende in giro. Alla maniera dei Devo, si presenta sul palco con dei travestimenti, di solito una divisa da marinaretto e una parrucca a caschetto, e la sua immancabile pianola con le basi registrate. Tra le note stonate di Betta Elizabetta, ancheggia come un nerd storpiando volutamente i suoni, urla versi in ottica de-evolutiva provocandoti una temporanea scomparsa delle emozioni, e poi un senso di incredulità! «Mongoloid mongoloid happier than you and me…» dicevano i Devo, ed Harry Merry interpreta bene questo principio, con Shaarky Supermachine ti ricorda quella mediocrità che uniforma, quella realtà in cui l’individuo è soltanto un numero. Il suo effetto è alienante. Harry Merry si porta fuori da se stesso, rendendosi estraneo alla sua stessa natura e a quella della musica in senso stretto, creando così nel pubblico quel senso di straniamento. Ma basta, gli aggettivi si sprecano per poterlo definire, gustatevi lo spettacolo: una sferza alla standardizzazione compositiva, agli assoli, e alla melodia fine a se stessa, alla mediocrità. Harry Merry è un pugno in faccia, svegliatevi!

IN LOVING MEMORY

In Loving Memory nasce nel 2004 dall’incontro tra un polistrumentista (Andrea) e un vocalist (Alessio), con l’intenzione di costruire le basi per un progetto ispirato al duo proto-punk elettronico Suicide.
A differenziare ILM dalla band americana sono comunque diversi fattori, a prescindere dal materiale tecnico a disposizione. Una solida connessione alla sottocultura e alla scena Goth, e un background che si concentra in maniera particolare sul positive-punk o post-punk degli albori della musica dark.
Il primo EP, “She Fades Away”, rispecchia fortemente questa ultima caratteristica: la title-track ricorda il suono dei Bauhaus più che quello dei Suicide. E’ su questo punto che il gruppo decide di basare il proprio evolversi. Andrea crea un suono accattivante, un classico in chiave moderna, che infondono energia alle lyrics gotiche di Alessio.
“East Of The Iron Curtain”, la seconda uscita del gruppo, è la conferma di questa sensazione. Accanto a brani come “She Fades Away”, “Sweet Decadence” e “Weimar”, pezzi ballabili e con un sound prettamente post-punk, ballate goth come “Candy for Suicides” o “Wild Musk” (quest’ultima già presente nell’EP di debutto) mirano a costruire un equilibrio come tra mania e depressione, euforia e languore.
Nel 2009, in occasione del tour francese, si unisce alla band una bassista (Christina), che completa finalmente la line-up rendendo il live degli ILM più coinvolgente e il suono del gruppo ben più solido. Suonano in Italia, Francia ed Inghilterra, attirando un sempre maggiore interesse da parte dei promoter - soprattutto al di fuori dello Stivale. Un buon numero di brani nuovi di zecca e tuttora inediti sono stati integrati al live, con ottimi riscontri e gran coinvolgimento da parte del pubblico.
Il nuovo EP, “The Glitter Stage”, è tuttora in lavorazione