Don't Look Up (Adam McKay, 2021)

Dal regista del magistrale The Big Short, un film che strizza l’occhio al fondamentale Wag the Dog, con una meteora (pandemia) come cartina al tornasole per le idiosincrasie della società dei selfies. Mega cast alquanto azzeccato, con Meryl Streep che reinterpreta Trump e Cate Blanchett che fa Megyn Kelly, Jonah Hill monumentale così come Mark Rylance, ma pure Di Caprio come lo scienziato che viene facilmente sedotto dal successo. È una commedia e si ride molto, ma sono risate alla Dino Risi, se questo è il mondo altro che pandemia, ci vorrebbe veramente una bella meteora per spazzare via tutto…

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Inevitabile accostarsi al film senza averne sentito parlare prima. Quello che mi aveva colpito è che era fortemente divisivo: da un lato McKay viene accusato di essere un furbetto e di fare un pout-pourrì di situazioni correnti in grado di colpire la pancia del pubblico; dall’altro invece viene lodato per essere un brillante osservatore dell’attuale deriva sociale e per essere stato in grado di metterla in scena in modo intelligente e non superficiale.
Io sono senza dubbio d’accordo con questa seconda visione. Il film ti sbatte in faccia sì cose che tu conosci bene ma con la ricerca di una sintesi efficace tutt’altro che scontata. Concordo con @almayer che si ride amaramente di fronte a questi “Mostri” ma di fondo ho percepito un approccio anche molto spirituale, al di là del finale conviviale. In effetti McKay ha vissuto esperienze ebree ed evangeliste (in questo un po’ di autobiografico nel film c’è) e, se non ho visto male, tra gli oggetti che vagano nello spazio alla fine mi è sembrato d’intravedere anche un biblico vitello d’oro…
Certo, finisci il film con il fiatone ma ne vale davvero la pena.
P.S.: c’è una scena alla fine di tutti i titoli a mo’ di cinecomics.

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FYI, di scene ce ne sono due, una proprio alla fine dei titoli di coda, una dopo un po’ che sono iniziati.

Comunque il vitello è in realtà il Wall Street Bull:

Bellissimo il povero scienziato che deve rispondere ai socialmentecatti su Internet, e la povera quasi dottoranda che viene stroncata con domande idioti dai soliti ignoranti. Bella anche al morale su Tech Giants che dovrebbero salvarci rispetto alla Nasa…

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Giusto! Però alla fine, se ci pensi, non in contraddizione con il simbolo che ci ho visto io…

Di passaggi fenomenali questo film ne ha tanti. A me è piaciuto anche il quadro della stellina/influencer Ariana Grande con il suo boyfriend rapper (qualcuno ha detto Ferragnez?*).

*lo so che la citazione è ritagliata su gente come Rihanna ma ho giocato durante tutto il film a cercare i riferimenti “domestici”

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La cosa allucinante è che su Prime c’è pure una serie dedicata a loro. In questo McKay, come in The Big Short, è molto bravo, a rappresentare tutta questa spazzatura…

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Comunque, per i trivia di Imdb:

During the end credits, the bronze statue of a bull that stands on New York’s Wall Street in real life can be seen floating in space, appearing golden. In the Bible, the statue of a golden calf represents the worship of false gods, and this image is often used to describe the capitalist extremes shown in the movie.

A quanto pare tra i vari oggetti si vede anche la Tesla di Musk.

Giuro che io ed Imdb non ci eravamo confrontati sul’argomento prima di scrivere il post :joy:

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Anche se fino all’ultimo ho sperato in un cameo in carne ed ossa di Steven Seagal… non dico di aver deluso le aspettative, ma alterate si e tanto direi :smiley:

Si, lo ammetto, avendolo visto a scatola chiusa che manco il gatto si Schrodinger, dato il cast e la durata, mi aspettavo una roba tra Meteor e i blockbuster di Roland Emmerich, invece siamo andati da tutt’altra parte, una volta entrati in sintonia con la pellicola e presa la chiave di lettura giusta, funziona eccome.
Tanti di spunti di riflessione e una satira degna di SouthPark, alla fine ci si diverte, anzi, ancora rido per la faccenda

degli spuntini pagati 10$, adesso googolo per capire le origini di quell’aneddoto

https://screenrant.com/dont-look-up-kate-general-free-food-running-joke/

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mi sembrano entrambe le posizioni eccessive per un film che probabilmente voleva solo divertire, cosa che in effetti per quanto mi riguarda è stata così e quindi non gli attribuirei un’importanza che non ha
ottimo il cast

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Mi riallaccio alla frase di Almayer che cita Dino Risi: la sensazione è stata anche per me di vedere una sorta di “commedia all’italiana” però filtrata ovviamente dal pessimo gusto americano.
Film interessante. Un horror che fa la radiografia iperbolica (ma nemmeno tanto) della società americana che a conti fatti altro non è che una puntata di Futurama/South Park miscelate e rifatte in carne ed ossa.
Si sorride amaro ma -per me- è un giochetto programmatico: le stoccate ci son tutte e son tutte quelle che mi aspettavo. E lo dico senza intenti negativi; ormai siamo talmente sputtanati che è come sparare sulla croce rossa: la realtà è peggio di qualsiasi finzione e laddove un tempo lo spettatore poteva uscire di sala e pensare “è solo un film”, oggi pare esattamente il contrario (magari 'sta frase la dicevano già negli anni '80 o '90…)
È una sorta di “wag the dog” aggiornato al 2021, uno pseudo “mutande pazze” all’americana e non polarizzato su di un unico ambiente ma allargato alla società tutta (americana, mi auguro).

Ho trovato la Streep un po’ troppo sopra le righe; soprattutto all’inizio: non so se sia stato un problema di doppiaggio ma pareva una tizia completamente ubriaca/drogata.
Pure lo pseudo Steve Jobs è oltre le righe: metà santone, metà cretino, doppiato come fosse sotto mescalina…boh.
Il pre-finale col tutti riuniti a cena in armonia l’ho trovato un po’ accomodante ma tutto sommato, considerando l’evento e comunque la pluralità di azioni, ci può anche stare (dopo tutto siamo in America…)

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