E' morto Ugo Pirro

http://www.repubblica.it/trovacinema/detail_articolo.jsp?idContent=339971

R.i.p. :frowning:
Il vuoto che lascia è incolmabile per il cinema italiano

Altra gravissima perdita.
Che altro dire?

tristezza infinita.
RIP:(

Molto dispiaciuto,la notizia della sua scomparsa pero’ non ha avuto la rilevanza che era giusto avesse.

Io lessi “per scrivere un film” di Ugo Pirro, bellissimo libro su come si fa un trattamento, semplice, chiaro, piacevole. Mi ha aiutato a capire un po’ meglio diverse cose.
mi associo quindi al dispiacere per questa scomparsa anche se non lo conosco tanto.

Hai ragione… ma la cosa che mi meraviglia di più è che anche qui sul forum sembra che la sua scomparsa sia passata inosservata :frowning:
eppure stiamo parlando, tanto per fare un nome fra i molteplici film che ha sceneggiato, di colui che ha scritto la sceneggiatura di Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto… e pensare che per altri personaggi, anche meno illustri, il thread ricordo in pochi giorni aveva 3 o 4 pagine :confused:

Non so a chi vi riferiate, ma hanno annunciato la notizia della sua morte tutti i tg, con tanto di servizio… E anche sui quotidiani erano presenti articoli che ne esaltavano la figura.

sì però a scrivere sempre Rip, Rop, Rup, rep, rap, pace all’anima sua, è morto un pezzo di storia, mi piange il cuore, condoglianze Vivissime, se ne vanno sempre i migliori, etc etc… mi sembra una cosa buffa.
non scrivere niente su questo argomento, per quanto mi riguarda, non significa ignorarlo e poi, come dice il proverbio, “chi muore giace e chi vive fa le condoglianze sui forum”.

io mi riferivo a Goebbels, noto aiuto-regista di Hitler.

Dispiaciutissimo.
Spesso non si da la rilevanza che meriterebbe a personaggi fondamentali nella costruzione di un film.

Biografia di Ugo Pirro

(Salerno 1920)

Giornalista, commediografo e romanziere (dal suo primo romanzo, “Le soldatesse”, è stato tratto, nel 1965, l’omonimo film di Valerio Zurlini), come scrittore per il cinema si fa già notare negli anni ‘50, associando il proprio nome a pellicole quali “Achtung, banditi” (1951) di Carlo Lizzani, “Canzoni di tutta Italia” (1955) di Domenico Paolella, “L’amore più bello” (1957) di Glauco Pellegrini, “Cerasella” (1959) di Raffaello Matarazzo. Nel decennio successivo, codesta attività vieppiù s’intensifica: mentre continua il proficuo rapporto con Lizzani (“Il gobbo”, 1960; “Il processo di Verona”, 1963; “Svegliati e uccidi”, 1966; “L’amante di Gramigna”, 1969), egli lavora con molti altri cineasti, dallo statunitense Martin Ritt (“Jovanka e le altre”, 1960) a Glauco Pellegrini (“Capriccio italiano”, 1961), dallo jugoslavo Veliko Bulajic (“La battaglia della Neretva”, 1969) a Gianfranco Mingozzi (“Sequestro di persona”, 1968). Versato per un cinema d’impegno civile, che tratta problemi di attualità sociale e politica, Pirro trova in Elio Petri il regista più adatto a coniugare dette preoccupazioni con un forte senso dello spettacolo: il sodalizio, varato nel ‘67 con il bell’adattamento di “A ciascuno il suo” di Leonardo Sciascia, prosegue con fortunati esiti nei seguenti “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” (1970), “La classe operaia va in paradiso” (1971) e “La proprietà non è più un furto” (1973). Sempre assai prolifico, Pirro collabora inoltre con Mauro Bolognini per “Metello” (1970, dal romanzo di Vasco Pratolini) ed “Imputazione di omicidio per uno studente” (1972), con Pasquale Squitieri per “I guappi” (1974) ed “Il prefetto di ferro” (1977), con Gillo Pontecorvo per “Ogro” (1979), muovendosi ancora dentro le coordinate d’un cinema impegnato ma fruibile dal grande pubblico. In seguito, la sua attività va diradandosi: nel 1995 egli firma - sulla scorta del proprio omonimo romanzo - la sceneggiatura di “Celluloide” di Carlo Lizzani, rievocazione della genesi d’un capolavoro del cinema neorealista, “Roma città aperta” di Roberto Rossellini.

Un altro pezzo di storia che se ne va… Indimenticabile sceneggiatore del grandissimo Indagine su un cittadino al di sopra id ogni sospetto.

Grande perdita! Il mio avatar parla per me caro Ugo! R.I.P.

Dovrebbe essere trasmesso “Soltanto un nome sui titoli di testa” di Daniele Di Biasio, un documentario dedicato a Ugo Pirro.

Dal 17 ottobre (06.00) su Rai Sat Cinema

Ma quali documentari e featurette in salsa funeraria: più che quello che dicono o scrivono di lui, leggete Pirro, che prima di tutto era un grande scrittore.
Consiglierei di incominciare dal suo bel libro, “Il cinema della nostra vita” (Lindau, 2001).