E se in quel film ci fosse stato...

Il caso e la fortuna nella scelta degli interpreti
E se in quel film ci fosse stato…
A volte gli attori che determinano il successo di una pellicola non sono quelli voluti da registi e produttori

http://www.corriere.it/cinema/08_settembre_21/casting_caso_film_640e2162-8802-11dd-b5e4-00144f02aabc.shtml

MILANO - [i]Immaginate se nella scena clou di Titanic al posto di Leonardo Di Caprio ci fosse stato Macaulay Culkin (sì, proprio quello di Mamma ho perso l’aereo) ad abbracciare Kate Winslet sulla prua della nave. O se il Michael Corleone de Il Padrino fosse stato Dustin Hoffman anziché Al Pacino. O magari se il poliziotto Axel Foley di Un piedipiatti a Beverly Hills l’avesse impersonato Sylvester Stallone piuttosto che Eddie Murphy e, per contro, a prendere botte sul ring di Rocky fosse salito Ryan O’Neil al posto di Sly.

[/i]FANTACINEMA - Fantacinema? Non esattamente. Perché, stando al libro Casting Might-Have-Beens di Eila Mell, queste sarebbero state le prime scelte dei direttori di casting per le succitate pellicole che hanno poi sbancato Hollywood. E al di là del dubbio su come sarebbe andata davvero al botteghino se sul cartellone di quei film ci fossero stati altri nomi, resta una certezza: ovvero, che i trionfi al box-office si devono spesso più alla fortuna che alla capacità di giudizio. Qualche esempio, per rendere meglio l’idea: stando al volume di cui sopra, nessuna delle star che hanno poi effettivamente recitato nel Padrino era sulla lista dei must-have degli sceneggiatori. Inizialmente, infatti, a don Vito Corleone-Marlon Brando era stato preferito Ernest Borgnine (quello di Da qui all’eternità); Sonny doveva farlo Burt Reynolds anziché James Caan e Martin Sheen doveva essere Tony Hagen, poi impersonato da Robert Duvall. E se in molti casi a far pendere la bilancia su un nome piuttosto che su un altro sarebbero state le stesse «prime scelte», chiamandosi fuori dal cast di loro iniziativa, per Stallone e Rocky le cose non andarono affatto così e Sly arrivò persino a minacciare di ritirare il copione che aveva scritto, a meno che non affidassero a lui la parte.

STAR WARS
- Problemi pure per Julie Andrews, che rischiò di perdere Tutti insieme appassionatamente a vantaggio di Audrey Hepburn, preferita dai boss degli studios e che già le aveva soffiato il ruolo di protagonista in My Fair Lady, sebbene la Andrews avesse portato in scena a Broadway il personaggio di Eliza Doolittle, ottenendo peraltro un grandissimo successo. E nemmeno un kolossal come Star Wars sarebbe stato, in realtà, immune dai cambiamenti e in questo caso nel cast mancato figurerebbero Will Seltzer (American Graffiti 2) al posto di Mark Hamill come Luke Skywalker; John Travolta anziché Harrison Ford per Han Solo e Toshiro Mifune invece che Alec Guinness per interpretare Obi Wan Kenobi, mentre Carrie Fisher riuscì in extremis a strappare il ruolo della Principessa Leia a Jodie Foster, che pure aveva fatto un brillantissimo provino. E la stessa Foster fu pure a un passo dal vedersi scippata anche la parte dell’agente dell’FbiClarice Starling ne Il silenzio degli innocenti, visto che i nomi su cui si puntava erano quelli di Andie MacDowell, Michelle Pfeiffer o Meg Ryan. Stessa sorte anche per Anthony Hopkins, a cui gli studios in un primo tempo sembravano preferire Robert Duvall o John Hurt. Sappiamo tutti come poi andò: il film vinse ben cinque premi Oscar (miglior film; miglior regia, attore e attrice protagonisti e sceneggiatura non originale) e, alla fine, vissero tutti felici e contenti. Insomma, quasi tutti. Perché quelli che persero la parte tanto felici forse non lo saranno stati. Ma, in fondo, (anche) questa è Hollywood.


Simona Marchetti
21 settembre 2008

Poche balle: In Si può essere più bastardi dell’ispettore Cliff? al posto del pur validissimo Ivan Rassimov ci sarebbe stato bene Ron Jeremy. Vuoi mettere uno sbirro corrotto, fetente e sessuomane alla Concetta Licata? :elephant:

Eh sì, hai proprio reso l’idea. :lobster:
Comunque i what if… nel mondo del cinema sono la norma. Io sapevo che per il ruolo di Hannibal Lecter avessero pensato perfino a Jack Nicholson, figuriamoci. Ve lo immaginate? “Clarice… amore… luce-della mia-vita!” :axe:

O anche: “Dottor Lecter, lei le sue vittime le ha fatte a pezzi. Tanti piccoli pezzi!”

Io c’ avrei visto bene pure Malcolm McDowell as Hannibal Lecter.

In Giù la testa (con tutto il rispetto per la coppia Steiger-Coburn) avrei dato i due ruoli principali a Tomas Milian e a Malcolm McDowell (quest’ultimo davvero opzionato per il ruolo del rivoluzionario).

Mmmm, non saprei. Il McDowell di adesso magari sì, ma il giovincello di Arancia Meccanica come idealista non ce lo avrei visto proprio… magari come bombarolo sadico. Milian? Sì, certo, ma per il ruolo del peone-bandito che tiene famiglia e guarda con disilluso cinismo alle rivoluzioni mi sa che Steiger andava meglio. Leone se li sapeva scegliere bene, gli attori.

Mi pare che De Laurentiis volesse come protagonista de La Dolce Vita volesse Paul Newman. Ringraziando Dio, Fellini fece pressioni per avere Mastroianni e il suo volto terribilmente normale. E cosi’ De Laurentiis si fece da parte.
Ammiro Newman, ma forse sarebbe stato poco credibile, troppo divo.

Per me, McDowell in Giù la testa avrebbe fatto la sua porca figura, cosi’ come Milian: erano (e sono) due signori attori capaci di interpretare bene anche quei ruoli. Con tutto il rispetto per Leone e la sua (ottima) scelta, ci mancherebbe.

Questo esercizio relativo al possibile cast alternativo di film famosi è senza dubbio affascinante anche se come si suol dire la storia non si fa con i se e con i ma.Sicuramente il film non sarebbe stato lo stesso con attori diversi ma non sapremo mai se sarebbe stato migliore o peggiore di quello che poi è stato realizzato(d’altronde la storia del cinema dimostra dei casi in cui un attore apparentemente non indicato per un ruolo ha offerto un’ottima performance e viceversa).In realtà noi siamo già abituati a vedere opere alternative in cui al sonoro e alle voci originali vengono sovrapposte voci posticce,per quanto ottime e professionali,e molti sono ancora convinti che il vero film sia quello doppiato.

Quanto a Lecter una ipotesi alternativa ad Hopkins ce l’abbiamo sotto gli occhi,Brian Cox in Manhunter di Mann che offre del personaggio un’interpretazione non meno agghiacciante di quella più famosa del collega gallese.

Sarebbero stati due personaggi diversi: Milian troppo alla “Cuchillo”, McDowell troppo figlio di puttana. Onestamente preferisco la scelta leoniana. Magari due personaggi come quelli da te proposti li avrei visti bene in un western dissacrante, tipo quelli di Fulci o Questi.

Ecco, McDowell nei panni di Lecter l’avrei visto benone. Anche fisicamente forse ci si avvicina di più; nel romanzo Hannibal è di corporatura minuta mentre Hopkins è abbastanza tarchiato.