Cronenberg torna prepotentemente al Noir e lo fa con questa pellicola che vede nuovamente al suo fianco Mortenses.
Trama:
La mafia russa prospera in quel di Londra, un ristorante - il Trans-Siberian - come copertura. Proprietario del locale e capo della famiglia è lo spietato Semyon, coadiuvato dal figlio Kirill. Nicolaj è l’autista tatuato dell’organizzazione, che un giorno si ritrova coinvolto in una storia che riguarda una donna morta di parto e un diario scritto in russo.
Non è un capolavoro ma un ottimo film alla stregua del lavoro precedente di Cronenberg,History of violence,rispetto al quale risulta riuscito leggermente meglio sotto diversi aspetti.La cosa migliore del film è una ricostruzione accurata e quasi entomologica dell’ambiente della mafia russa a Londra.La storia ruota intorno al ritrovamento del diario(quasi un McGuffin hitchcockiano) di una giovane prostituta russa, che muore di parto in ospedale,da parte dell’infermiera interpretata da Naomi Watts,diario che rivela alcuni segreti della famiglia mafiosa capeggiata da Semyon/Armin Mueller-Stahl, che cercherà di impossessarsene prima che finisca nelle mani della polizia.
Ottima la prova di tutto il cast con una spanna sopra tutti Viggo Mortensen nel ruolo centrale dell’autista/factotum della famiglia(la battuta simbolo è I’m just a driver,ripetuta in altre occasioni e modalità) ed in particolare Armin Mueller-Stahl nel ruolo del capomafia/gestore del ristorante dall’aria apparentemente tranquilla e inoffensiva.Notevoli le scene dell’esecuzione nel negozio da barbiere proprio all’inizio del film,l’omicidio al cimitero vicino allo stadio di calcio e il regolamento di conti all’arma bianca nel bagno turco.
L’ho preferito ad History of violence, che mi aveva lasciato un pò perplesso (non che sia un brutto film).
Non sò se questo è un capolavoro, ma di certo ci va vicino. Gioca col classico, la mafia, anche se russa, ma Cronenberg riesce a farne un film personale e impeccabile. Mortensen interpreta lla grande il suo ruolo, creando un personaggio memorabile come da un pò non si vedevano sullo schermo. L’immedesimazione è totale, anche nell’accento russo (il doppiaggio certamente farà perdere qualcosa). Al suo fianco un grande Cassel.
Il film ce lo siamo visti due volte di fila e devo dire che scorre benissimo, è scritto bene, non ha lungaggini…poi la sequenza dell’esplosione di violenza nella sauna è da antologia, Mortensen nudo che si batte contro due ceffi armati di coltello, grandissima scena
Boh, per me se HOV non è un capolavoro poco ci manca. Mi aspetto ovviamente grandi cose dal nuovo idillio fra Cronenberg e Mortensen, che dovrò attendere il 14 per visionare visto che ieri al Massimo di Torino avevano esaurito tutti i posti disponibili. Effettivamente la locandina è molto bella! Questa nuova vena noir inaugurata dal regista me gusta mucho. Lou, tu l’hai visto qui al TFF? Come hai fatto a gustartelo due volte?!? :shock:
Diciamo che più che altro all’epoca rimasi un pò perpleso per questa nuova strada di Cronenberg. Sono rimsto un pò sulla difensiva, specie dopo aver sentito da più parti che HOV era il suo miglior film di sempre, o cose del genere. Col senno di poi devo ammettere che questa nuova strada presa mi piace, d’altronde un autore è libero di cambiare registro e direi che Croneneberg lo ha fatto molto bene, mantenendo comunque un suo tocco. A mio avviso qui in Eastern Promises il sodalizio con Mortensen funziona al 100%, l’attore si è completamente lasciato “trattare” da Croneberg, ovvio, al secondo film la fiducia nel regista è cresciuta.
Lou, tu l’hai visto qui al TFF? Come hai fatto a gustartelo due volte?!? :shock:
E già, l’ho visto al TFF, erano esauriti i biglietti ma per gli accreditati con un pò di paziente fila siamo riusciti ad entrare due volte.
Peccato non esserci incrociati, che TFF è senza Tuchulcha?
invidiaaaaaaaaaaa
immensa invidiaaaaaaaaaaaa:oops:
bramo di vedere questo nuovo film del sommissimo Cronenberg, probabilmente il mio regista preferito in assoluto.
sicuramente il regista che ho approfondito di più.
ho cominciato a vedere i suoi film da bimbo, senza sapere che si trattava dei film di un tale chiamato Cronenberg. eppure, quando mi capitava di pensare a quali erano i miei film preferiti, i titoli che uscivan fuori eran tutti suoi;)
non credo che HOV sia il miglior film del Maestro, anche perché, per quanto mi riguarda, non credo che esista “il” suo miglior film. li considero tutti immensi e fondamentali.
perfino necessari.
unici.
non credo, anche, che HOV sia un film “distante” dal cinema cronenberghiano, anzi.
ne è parte integrante e coerente per tematiche e modalità narrative.
lo considero il giusto segmento post spider, forse inevitabile.
la scelta del genere, come sempre in Cronenberg, è uno specchietto per le allodole. gli serve per farci pensare -per farci illudere- di essere dalle parti di qualcosa di noto… di familiare (e che quindi si rivelerà poi ancora più perturbante)… per poi rivoltare tutto. per poi lasciarci sgomenti in un territorio sconosciuto e privo di appigli.
lo seguo ormai da quasi 20 anni, una religione.
e sono sicuro che anche questa volta resterò incollato davanti al grande schermo (sperando che il film arrivi presto anche qui a Ct… pensate che La Terza Madre lo han tenuto solo 5 giorni in pochissimi cinema:mad: e sto cercando di rimediare la visione nei cinemini di provincia).
lunga vita alla nuova carne!
lunga vita a Cronenberg!
Tuchulcha nel post precedente parla del 14:confused:
lo riuscissi a vedere per il 15, passerei un gran bel compleanno:rolleyes:
temo cmq che se anche uscisse davvero il 14 qui non lo beccherei prima di gennaio:(
Dopo tanta attesa e dopo averlo perso al Torino Film Festival finalmente torno dalla visione. Inutile ribadire i punti di contatto con History Of Violence, che a differenza di alcuni qui ho preferito a questo nuova opera di Cronenberg. Ciò che stupisce in questo film è l impalcatura sulla quale tutta la pellicola si posa. La ricostruzione della mafia russa, i suoi rituali (da pelle d’oca l interrogatorio pre affiliazione), il bizzarro circo di personaggi che si fanno largo nel locale del boss, la recitazione di Viggo, quella di Cassel pure… gli stessi personaggi spiccano, la loro caratterizzazione per quanto a volte stereotipata lascia intravedere ombre non facilmente identificabili. Peccato che tutto questo ben di dio, queste fondamenta, costruiscano una casa non perfettamente a livello. I prodigi di scrittura del film, che giustamente qualcuno ha sottolineato, finiscono nel momento in cui l ambientazione lascia il posto alla trama, alla narrazione. Che è debole, è piccola piccola specialmente confrontata con tutto ciò che la precede, tutto ciò che la sottointende. Era necessario qualcosa di più incisivo, un’idea di base più forte, uno sviluppo diverso, più complicato, come il mondo in cui il tutto avviene. Invece la tramina che ci troviamo davanti va incredibilmente a stridere con la maestosità della costruzione iniziale che fa Cronenberg. Ne risulta un film non perfettamente riuscito, grandioso, maestoso per certi versi, deboluccio per altri. Ad elevarlo restano comunque le esplosioni di violenza, che toccano e si attraversano addirittura il genere più puro, e quelle di poesia pura come la canzoncina cantata dalla puttana sul letto. Resta un grandissimo lavoro fatto sugli attori, prima fisico, poi psicologico, restano tante buone intuizioni unite ad un pizzico di faciloneria che non ci stava.
Convinto a metà.
>la trama… Che è debole, è piccola piccola specialmente confrontata con tutto ciò che la precede, tutto ciò che la sottointende. Era necessario qualcosa di più incisivo, un’idea di base più forte, uno sviluppo diverso
Credo tu mi abbia fatto individuare il perchè questo film mi è piaciuto ma non certo al 100%.
la trama non mi è piaciuta molto,
diciamo che le parti davvero di serie a sono le scene di violenza (specialmente nella sauna) e l’interpretazione di mortensen, comunque un film lento, forse troppo.
mai avevo sonnecchiato con un film di cronenberg
History Of Violence per me è un capolavoro, questo è un film discreto
Ma, secondo me invece uno dei punti di forza del film è che non annoia mai, ha sempre un buon ritmo, succede sempre qualcosa. Come dicevo l’ho visto due volte di fila, tutte e due le volte no ho avuto un attimo di palpebra calante, e dire che era mezzanotte, dell’ultimo giorno di fetival, e si sa che così è facile sonnecchiare in sala.
Vabbè, punti di vista diversi.
Elio! No palpebra calante no, assolutamente. Secondo me il film è tutt altro che lento, offre sempre spunti nuovi, anche se a volte prevedibili affiliare viggo per farlo uccidere è evidente sin dal primo discorso in merito, il fatto che viggo sia uno sbirro anche si scopre abbastanza presto, ma l intreccio per me non ha mordente. Lo stesso assunto da cui muove non è trattato come secondo me per arrivare al capolavoro si sarebbe dovuto fare. Non si sente così tanto la voglia di Naomi Watts di scoprire quel nome, tutto sembra quasi ‘capitarle’. Lungi da me l idea di denigrare in toto il film, che a giorni rivedrò sicuro, ma con certi personaggi sono poco indulgente, vorrei il meglio sempre.
Filmato e interpretato magistralmente, nessuna critica su questi aspetti.
Ma il bellissimo spunto del diario indecifrabile si perde in troppa poca cosa… E poi vi pare verosimile che sta qui vada dritto in culo ai mafiosi dopo soli cinque minuti?
Mi sarebbe piaciuta una trama più gialla, uno svolgimento meno scontato, personaggi più misteriosi, li avrei fatti parlare di più in russo.
Comunque sia, la voice over della ragazza che legge il diario DOVEVA restare in russo. Così è un errore di regia e basta.
Tuttavia EP mi è sembrato molte spanne sopra History of Violence, direi il Cronenberg migliore dai tempi di Crash.
Su questo ti straquoto alla grande, uno dei migliori film che ho visto quest’anno. Forse è vero che alcuni personaggi andavano approfonditi meglio, ma nel complesso trovo che qui Cronenberg sia in gran forma. Certo di acqua sotto i ponti da Inseparabili ne è passata, e trovo che quello rimanga il suo miglior film di sempre; però è bello constatare che il caro vecchio David sia ancora in grado di rinnovarsi, come questa nuova piega noir delle sue opere sembra confermare.
Ma no, dai, ci poteva pure stare… anche se io avrei preferito che fosse stato sviluppato un po’ di più il tema dell’omosessualità latente che viene accennato per tutto il film
Comunque, nonostante qualche forzatura a livello di sceneggiatura, l’ho trovato molto bello. Oltre che tristemente attuale (non crediate che le ragazze dell’est che lavorano nei night italiani siano messe meglio di quelle descritte nel film)
ci va perchè nel diario trova il biglietto da visita del ristorante
Probabilmente Opossum intendeva dire che un’azione del genere necessitava di uno sviluppo melodrammatico maggiore: Naomi W. sembra prendere un po troppo alla leggera le eventuali conseguenze che faranno seguito al suo gesto, sembra essere avere quasi una spinta inerziale piuttosto che dalla voglia di riuscire a salvare un bambino, diversamente da quanto fatto in precedenza.