El Robo de las Momia de Guanajuato (T. Novaro, 1972)

Il Conte Cagliostro torna dal passato per unire le forze con un dottore tedesco e rapire delle vecchie mummie, risvegliarle e usarle per i loro scopi malvagi.
Mil Mascaras, Blue Angel , Rayo de Jalisco e le ragazze della palestra, dovranno fermarli

Sottotitolato in italiano pochi giorni fa da un mio contatto emerito, un altro piccolo recupero del filone dei lottatori messicani. Un’altra goccia nel mare, purtroppo ancora tanto ci sarebbe da riportare a galla. Basterebbe un team di una decina di volenterosi e nel giro di un annetto potremmo restituire agli appassionati italiani (che io sono sicuro esistono) praticamente tutte le pellicole di questo sottogenere
E capire meglio la cinematografia di Rodriguez, Rob Zombie e tanti altri di cui spesso ci si riempie la bocca, ma poi si ignora il loro retroterra

Ma parliamo del Robo…
Film interessante all’interno del genere. Fa parte del sottofilone vagamente horror, ovviamente il target è preadolescenziale, un po’ come i kaiju giapponesi. Le mummie sono risvegliate da Cagliostro e da una sorta di scienziato pazzo: un incrocio tra il dr Frankenstein e un medico nazista e credo dovesse proprio ricordare un po’ gli esuli nazisti fuggiti in sudamerica

Cagliostro con la sua magia non ha la forza di tenere in vita le mummie in eterno e ha bisogno della scienza moderna per impiantarvi un cervello artificiale. Gli unici testimoni del risveglio e furto delle mummie dal cimitero sono un bambino e il suo amico anziano e sempliciotto
Ovviamente non vengono creduti dalla polizia, dalle autorità, dagli adulti in generale, ma Mil Mascaras e i suoi amici lottatori gli credono sulla parola e anche contro il parere delle autorità si mettono ad indagare

Questo può sembrare banale, ma è geniale nella sua semplicità. I lottatori infatti sono proposti al pubblico dei bambini come degli amici. Se la famiglia, la scuola, le istituzioni non ti ascoltano nè considerano perchè sei piccolo, questi torcioni mascherati invece ti trattano col rispetto degno di un adulto. E’ un messaggio forte, specie a di inizio anni 70, atto a fidelizzare subito il pubblico
Secondariamente i bambini vedono i lottatori come simili a loro. Cosa sono infatti degli omoni che amano mascherarsi tanto da non uscire mai dal loro personaggio, se non una sorta di eterni Peter Pan?
E qui ovviamente entra in gioco il ruolo della donna. Le ragazze della palestra non sono solo lì come belle statuine mute a mostrare le gambe o a fare le vittime da salvare. Partecipano attivamente ai piani d’azione, sono sempre presenti anche nei momenti del pericolo, spesso con pochi e incisivi interventi suggeriscono ai lottatori cosa fare. Sono un po’ delle mamme o delle sorelle maggiori di questi bambinoni che giocano a travestirsi e a fare la lotta. Sono un po’ la parte razionale e adulta della faccenda e sembra sempre che vigilino, appunto un po’ come delle madri sui figli spericolati
L’unica cosa che (ancora)non fanno è partecipare attivamente ai combattimenti che sono ovviamente lasciati ai lottatori, però hanno comunque una certa emancipazione all’interno del film

Film che ovviamente è molto divertente, tra costumi sgargianti, le solite scene di lucha libre, nani, mummie mostruose, il covo dei cattivi pieno di insidie ed esplosivi da espugnare, ben 2 cattivi davvero malefici, alcune location suggestive tra piramidi azteche…ovviamente se è pensato per piacere ai bambini, possiamo stare certi che non ci annoieremo nemmeno noi
Sottotitoli italiani fatti molto bene