El topo (Alejandro Jodorowsky, 1970)

Sofismi oziosi lo vai a dire a qualcun altro. Scherzi a parte, io mi metto nei panni dello spettatore tipo degli anni 70 che non aveva tutte le informazioni che possiamo avere noi oggi. Tutto qui.

lo spettatore medio di cui tanto ti preoccupi masticava western da un pezzo in ogni salsa che passava e credo sapesse benissimo che el topo era come dire el cabròn, el gabacho, el muerto, el puerco e via elando che si udivano nei telefilm e nei film o si leggevano dagli anni 50 nei fumetti anche nostrani. non credo proprio che rinunciasse al film intimorito dal titolo.

effettivamente, ancora oggi, nell’era della comunicazione globale e dei viaggi in giro per il mondo a scopo di diletto e non per fame, se si domandasse a qualcuno cosa significhi “topo” in spagnolo, son convinto che quasi nessuno o veramente in pochissimi saprebbero che si traduce in “talpa”

Avendo una collezione quasi sterminata di fumetti western dell’epoca, posso mettere la mano sul fuoco che “topo” o “gabacho” non sono mai ricorsi in nessuna storia che ho letto. “Puerco”, “Muerto” ovviamente… ma usavano proprio questi termini spagnoli estremamente simili all’italiano proprio perchè all’epoca e fino a non molti anni fa, erano gli unici facilmente intuibili dal fruitore medio

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non credo però che saperlo fosse così fondativo del volerne intraprendere o meno la visione, specie per chi già veniva da il paese incantato e aveva ben capito di che parrocchia fosse il regista.

no, no, infatti non mi riferisco al fatto che il significato o meno di una parola precludesse la visione di un film… d’altra parte c’erano i manifesti che parlavano di per sè. E’ un discorso un pò più generico sul fatto che dubito che all’epoca la conoscenza di certi termini spagnoli andasse ben oltre i soliti - pochi - facilmente intuibili dal pubblico italiano in generale

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chiaro che era un esempio (anche perché gabacho è un lemma gergale andato in auge solo di recente). però l’articolo el faceva capire al volo, per chi masticava western, che ci si riferiva a un personaggio.

Vabbè, mettiamola in questo modo; siccome era un film di nicchia la distribuzione pensò che tutto sommato chi lo andava a vedere era già informato sulla traduzione del titolo del film.

beh, immaginati film come “Il Sapròfita”… sinceramente se mi chiedi cosa significhi, anche io non lo so neanche adesso :smiley:

Però, ripeto… alla fine un tempo c’erano le locandine che parlavano per il film e magari all’uscita dalla sala, quando lo raccontavano agli amici mi immagino che qualcuno manco si ricordasse il titolo del film: “ah, quello dove si vede quello steso per terra con una pistola piantata in bocca” :smiley: (“Chiedi perdono a Dio, non a me”) :smiley:

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io non capisco proprio il concetto. voglio dire, che importanza poteva avere conoscerne il significato davanti all’ingresso della sala?
se un film si intitolasse assonometria di un omicidio e io non conoscessi il termine assonometria, non per questo deciderei di rinunciare a un thriller in più.