Intanto in UK, Danilo restivo viene condannato all’ergastolo:
Sto leggendo un bel libro su Elisa Claps: Sangue sull’altare, dell’inglese trapiantato in Italia Tobias Jones.
Davvero ben fatto, un must per chi vuole approfondire il caso della povera ragazza uccisa da Danilo Restivo, il serial killer che tagliava ciocche di capelli alle sue vittime.
Anche qui traspare un’indagine poliziesca colma di lacune ed assurdità, in cui Restivo, cioè l’ultima persona a vedere Elisa, nonostante prove schiaccianti non fu immediatamente sospettato.
Addirittura durante un interrogatorio ai genitori della Claps, in cui loro chiedevano di focalizzare l’attenzione su Restivo, il capo della polizia disse che lui non poteva farci nulla, che la figlia era scappata di casa… al che la madre si levò una scarpa e gliela tirò dietro…
sta’ al gabbio sto’ fenomeno si???
Boh, mi auguro di si
Restivo, dici? Sta scontando l’ergastolo nel Regno Unito per un altro omicidio.
Ah ecco, questo dettaglio mi mancava… Ero convinto fosse stato estradato nel nostro paese, infine.
Curioso di come all’apertura di questo topic fosse ancora tutto così irrisolto, riuppo per segnalare il monumentale lavoro di Pablo Trincia col suo podcast Dove Nessuno Guarda:
Pensavo di sapere più o meno tutto del caso, ma ripropone e risvolta dettagli davvero inquietanti che non sto a spoilerare apertamente, ascoltatelo che merita.
Non sapevo che per un breve periodo Restivo aveva soggiornato a rimini commettendo molestie anche qua:
Finito anch’io di ascoltare il podcast del sempre ottimo Pablo Trincia. Che schifo di ambiente Potenza, dal prete & la curia alla “gente per bene, gente per male” che ha inciuciato per anni sviando le indagini. Come dicono nel podcast, un caso che si poteva risolvere in 17 ore, e invece c’hanno messo 17 anni. Capisco che il padre di Elisa il giorno della scomparsa prese la pistola per andare da Restivo e “risolvere” il caso.
“Dov’è il vero male? Dentro al serial killer o attorno al serial killer?” si chiede Pablo Trincia ripercorrendo la storia di Elisa Claps nel suo podcast e nella docu serie in onda il 13 e 14 novembre su Sky.
Una storia agghiacciante che ancora tanto ha da raccontare e che lascia sgomenti perché la soluzione del caso era lì, sotto gli occhi di tutti… eppure nessuno l’ha voluta vedere fino a quando era già troppo tardi.
Ho pianto nell’ascoltare l’incredibile lavoro scritto da Riccardo Spagnoli, Alessia Rafanelli e lo stesso Pablo Trincia, pianto per l’angoscia di quello che hanno dovuto patire i familiari della povera Elisa, pianto per le colpe che rimarranno per sempre impunite dei prelati, pianto per l’ignominia di chi dovrebbe applicare le leggi, pianto per la vita spezzata di una ragazza di sedici anni che muoveva i primi passi verso la vita, pianto di rabbia nei confronti dell’inutile esistenza di Danilo Restivo.
Esiste ancora un Giornalismo fatto con passione e rispetto!
MI SONO SENTITO TUTTI I POST CAD DI PABLO TRINCIA UN LAVORO INVESTIGATIVO ENORME E COMPLETO RICHIEDE UN PO’ DI TEMPO ED ATTENZIONE non ci sono parole per esperimere i sentimenti di una famiglia presa in giro da stato chiesa ecc SCONVOLGENTE PER ME QUELLA CHIESA ANDREBBE CHIUSA PER SEMPRE!
Kaciaro, forse Podcast?
Un risvolto weird della vicenda fu quello dei familiari della Claps che si erano rivolti addirittura alla mistica calabrese Natuzza Evolo (quella che diceva di colloquiare coi trapassati e sul cui corpo si materializzavano scritte e disegni tracciati col sangue, Clive Barker’s style), la quale li rassicurò perché nelle sue visioni fra i defunti non la vedeva, indi doveva ancora essere nel mondo dei vivi. Non ci aveva preso molto, direi.
comunque dai in conclusione errori omerta’ e schifezze varie ma la cosa importante da fare era chiudere sta’ chiesa del cazz…
Sai che sinceramente tutto il discorso di chiudere la chiesa non l’ho capito?
Alla fine è un edificio…certo c’è di mezzo il culto che è in qualche modo inscindibile dai muri dell’edificio, ma alla fine a sbagliare sono state delle persone, non l’edificio.
Mi fa rabbia il coinvolgimento delle alte sfere locali della chiesa, e l’omerta e l’impunità di queste figure, ma la chiesa…ci sarà tanta gente credente, che della storia non sapeva nulla, e per cui quell’edificio è un riferimento importante.
Inoltre una chiesa “chiusa” è una presenza opprimente, poi la più importante della città figuriamoci…qual’è il senso? vi puniamo come città lasciandola li come monito? o la sconsacriamo e ci facciamo un centro polivalente o un museo (cosa che peraltro può decidere solo il vaticano)?
Piuttosto avrebbero dovuto “costringere” la chiesa a permeare l’edificio della memoria di Elisa, con dediche monumenti e quant’altro, quello si come monito positivo a non tenere più condotte del genere. Invece se non ho capito male dal postcad hanno messo solo una targhettina da na parte
la cosa vergognosa e’ che hanno messo una bella lastrona in memoria del prete colluso e reticente fino alla fine e basta…
Vista ieri sera la miniserie che complementa il podcast, imprescindibile: