Exhibition (Jean-François Davy, 1975)

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Qualche giorno dopo aver scritto il topic su Il coraggio delle aquile incappo in questo cofanetto mentre spulcio un negozio dell’usato… Non posso lasciarlo sullo scaffale! Contiene i tre Exhibition di Davy, più l’altro suo film inchiesta Prostitution, la versione soft de I pornocrati (la versione integrale è uscita per la stessa etichetta ma in un dvd a parte) e il film di Vecchiali Change pas de main, sul cui set Exhibition ha visto la genesi. Infine un disco di contenuti extra.

Visto ieri sera il primo film… Che dire? Sicuramente una pellicola importante a livello storico, poiché avendo partecipato a Cannes ha sdoganato il porno anche nella cerchia dei cinephiles e dei cineasti intellettuali; ed in seguito alla eco mediatica il film è stato un successo di pubblico, facendo in modo che il mondo della pornografia non rimanesse relegato a quegli spettatori che lo fruivano furtivamente negli oscuri meandri di salette di periferia ma divenisse un fenomeno di costume all’attenzione di tutti.
Non sono cmq un esperto del genere e dunque spero che questa mia contestualizzazione grossolana non abbia fatto storcere il naso a chi ne sa più di me.

Passando al film in sé, si tratta in definitiva di una sorta di lunga intervista/inchiesta sul mondo del cinema porno, incentrata però sulla figura di Claudine Beccarie, attrice hard che Davy incontra mentre gira una sorta di backstage della pellicola da lui prodotta Change pas de main. Ecco che la Beccarie calamita l’attenzione del regista e che il film che stava girando si trasforma in Exhibition.
A favore di Davy bisogna dire che egli è in grado di stabilire un forte contatto empatico ed umano con le persone con cui sta girando, il che consente loro di tirar fuori argomenti, tematiche, vissuti e vicende molto intime e personali. Inoltre il regista è bravo a costruire il film step by step, creando situazioni interessanti in cui la Beccarie si trova a confrontarsi con persone e situazioni che la inducono ad aggiungere sempre un pezzettino in più al suo racconto (la sala di montaggio in cui sta venendo editato il film, i colleghi, la madre, il fidanzato, gli spettatori all’uscita del cinema dove si proietta un suo film, …).
Per quanto riguarda la Beccarie in sé, mi ha lasciato una profonda tristezza assistere alla sua testimonianza: una persona che fin da piccola ha avuto una vita complessa, piena di ostacoli, con carenze affettive e contingenze che l’hanno indotta a cacciarsi in situazioni sempre più complicate e critiche (toccante quando parla del periodo in cui si prostituiva).
Inoltre mi ha dato l’impressione di una persona non del tutto risolta: per quanto tendenzialmente mi sembra che si sforzasse ad essere sincera, in certi passaggi non era del tutto autentica; come se cercasse di raccontarsela, di giustificarsi di fronte a sé stessa, di dirsi che le cose sono sotto controllo e vanno bene così; mentre invece si percepiva una dissonanza tra quello che diceva e ciò che riverberava dalla sua esperienza, dalla sua anima messa a nudo davanti alla macchina da presa. In particolare mi ha colpito l’astio e il disprezzo con cui più volte l’attrice parla degli spettatori (e in parte anche degli autori) dei film porno, che considera semplicemente dei morbosi, dei tarati, dei pervertiti, dei malati.
La versione da me visionata si conclude con una decina di minuti di metraggio tratti (credo) da Exhibition 2 ed Exhibition 79, in cui si vede l’evoluzione che ha avuto la Beccarie nel corso degli anni successivi.

Nota di demerito di questa edizione dvd: mentre in fascetta vengono indicati i sottotitoli multilingua (tra cui italiano), in realta il film è privo di qualsiasi sottotitolo.
Dovrebbe essere uscito sottotitolato in italiano anni fa, nel cofanetto Inhibition edito da NoShame.

Confermo, ed è passato in tempi recenti anche sul canale Cielo, in versione ovviamente censurata/oscurata.

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La versione di Cielo del documentario di Davy ha una durata di 80’ 37’’ circa, titoli di testa e di coda in francese. Il doppiaggio che proviene dalla vecchia vhs della Playtime è integrato con parti in francese sottotitolate in italiano, le parti ovviamente mancanti nella Playtime.

Naturalmente nella versione di Cielo i genitali maschili e le scene di sesso esplicito sono “blurrate”.
Da recuperare il cofanetto assolutamente, io me lo sono perso all’epoca.

Di Exhibition, esiste anche un’edizione italiana alternativa, Le confessioni intime di Claudine. I credits riportano come interpreti tali Giorgio Firas, Ellen Davy e Nikos Stratis. La regia a Daniel Milas e la produzione alla realmente esistente Andromeda International Film (che produsse molti film di Ilias Mylonakos). Si tratta di un autentica truffa all’italiana, ovvero, a distanza di ormai 8 anni dall’uscita del film nelle sale italiane, si è preso il documentario di Davy e quindi ridoppiato e sostituito parte delle scene di flashback con scene hard di repertorio europeo e americano. Ha ricevuto visto censura nel 1982 (n.77822) e a partire dal 1983 è sbarcato nelle sale a luci rosse di tutta la penisola. Ovviamente da evitare con la forza se si è intesi a conoscere il prodotto di Davy nella sua interessante forma originaria.

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