27 dic 13:48 Cinema: Festival di Torino, Nanni Moretti nuovo direttore artistico
TORINO - Nanni Moretti e’ il nuovo direttore artistico del Festival del Cinema di Torino. Lo hanno annunciato oggi, in conferenza stampa, gli assessori alla Cultura della Regione Piemonte, del Comune e della Provincia di Torino. Nanni Moretti ha fatto pervenire una dichiarazione in cui ammette di aver seguito il Festival “per molti anni” e “di averlo frequentato in diverse edizioni, come giurato e come spettatore”. Il regista spera di “rafforzare il Festival, rilanciando la sua identita’ piu’ autentica e rinnovando la formula”. Nanni Moretti chiedera’ ai due direttori delle ultime edizioni, Giulia D’Agnolo Vallan e Roberto Turigliatto, di condividere con lui questo impegno. (Agr)
Non sò che dire, si sapeva del cambiamento, anche se vista la qualità del festival non ne vedo il motivo. Forse lo vogliono rilanciare a livelli più alti, leggesi un festival non più a misura di appassionati come era questo, ma a misura di addetti ai lavori, come Roma e Venezia. Il che sinceramente mi svilisce.
In ogni caso, visto che il cambio era previsto, dico che poteva anche andare peggio, e dico anche che invece di piangere o esultare, aspetto di vedere che ne viene fuori
Si cambia, inevitabilmente. Irrimediabilmente mi verrebbe da dire. Meglio, peggio, come sostiene lucifer saranno i fatti a dircelo. Sicuramente un’anima di quel tipo di festival, di quell’impostazione così straordinariamente attenta alla sostanza, morirà. Moretti (e la sua “squadra”, che dovrà annunciare quanto prima) porterà più cinema francese, più cinema dei paesi arabi, più cinema “d’autore” (visto che dimostra di essere così fortemente ancorato alla politique des auteurs). Mancherà, forse, quell’armonia perfetta raggiunta dalla Vallan e da Turigliatto nel coniugare la ricerca e la passione, il cinema d’élite e quello popolare. Non mancherà invece ciò che Torino ha sempre fieramente e orgogliosamente evitato: la sovraesposizione mediatica, la chiacchiera, il gossip, la mondanità. Cose queste ultime, di cui non si sentiva francamente il bisogno. Credo - presumendo - che sarà un festival più allineato e, ahimé, molto meno appettibile.
Proprio questo mi preoccupa, ahimè… i film arabi se li possono tenere. Una delle cose che ho sempre seguito con piacere è la retrospettiva “americana”, costruita con tanta fatica dalla D’Agnolo Vallan. Spero che potrà continuare a svolgersi senza problemi, sennò perderebbero sicuramente il sottoscritto fra gli aficionados.
Opinione espressa già altrove, anche se repetita stufant, come sostiene l’amico Frank:
Tutta la vicenda - dietrologie incluse - mi raggela il sangue. E’ veramente tutto molto triste.
Però vorrei far notare: la prima cosa che ha fatto Moretti dopo aver legittimamente accettato l’incarico è stata cercare la collaborazione dei direttori uscenti (e non certo per formalità o cortesia), la prima cosa che ha fatto Rondolino è una dichiarazione di guerra. Est modus in rebus.
Io trovo anche più agghiacciante la polemica montata dai soliti noti nei confronti della D’Agnolo Vallan, un mesetto fa. Polemica che lasciava intuire interessi piccini e che poco avevano da spartire con l’amore per il cinema. Rondolino non mi è simpatico (l’ho avuto come insegnante, parlo con cognizione di causa) ma può darsi che la sua dichiarazione di guerra avesse i suoi perchè. Moretti alfine ha agito correttamente, fermo restando che la sua rinuncia all’incarico per me è un sollievo dato che non condivido affatto le sue idee.
Impagabili le frecciate di Della casa nei confronti di Rondolino. Parla lui, dopo la pretestuosa polemica contro la D’Agnolo Vallan di cui sopra… :ass: